--------------------------IL PUNTO--------------
CAVASIN AFFONDA MESSINA IN PARADISO
Un
tempo questa sarebbe stata la penultima tappa prima di girare la boa.
Quest'anno, invece, di questi tempi la boa è ancora lontana. I ritmi
del campionato lo dimostrano: non si registrano scatti né forti
emozioni in una giornata, la diciottesima, che ai fini della classifica
dice poco. Qualche
segnale c'è, poche sorprese e per lo più conferme. Come in Atalanta-Bari:
Mandorlini di perdere proprio non ne vuole sapere, il 2-0 con il quale
stende il collega Pillon (Budan e Montolivo) parla chiaro. I nerazzurri
rimangono saldi in testa, sempre davanti a tutti ma soprattutto senza
sconfitte. I galletti, invece, piangono dall'alba al tramonto: ci vuole
un mezzo miracolo per uscire da quella che è ora profonda zona C. Neanche
la Fiorentina - e per conseguenza Cavasin - se la passa
bene. Anzi. L'Ascoli conferma il suo ottimo momento, da
quando è arrivato Ammazzalorso il trend è cambiato in meglio ma le
doppiette di Fontana e Pià non solo mettono le ali al tecnico
argentino, soprattutto invece inguaiano Cavasin, che difficilmente
mangerà il panettone. La A è notevolmente distante, bisognerà capire
cosa pensi Della Valle: se sarà onesto ad ammettere che quella messa a
disposizione di mister promozione non è una formazione adeguata, allora
lascerà il Cava al suo posto. In caso contrario, avanti con Guidolin. La
Ternana mette in riga anche il Piacenza,
al Liberati la Beretta-band è terribile. I soliti noti, Zampagna e
Jimenez, stendono Gigi Cagni che resta appeso al treno della promozione.
Gli umbri stanno disputando un campionato davvero eccezionale, e
sembrano una squadra che a giugno non avrà problemi a festeggiare un
traguardo importante. Il Piacenza può sfruttare
"l'allargamento" delle promozione e sperare di inserirsi nel
lotto delle prime sei, ma per la verità la beata gioventù biancorossa
sembra possa rivelarsi un'incompuita (quest'anno) proprio per la
scarsa esperienza del gruppo. Letteralmente,
il Messina passeggia sul Genoa, il 4-0
non lascia dubbi sulla schiacciante superiorità dei giallorossi sul
grifone. Mutti si porta al quinto posto e guai a parlare di sorpresa:
basta leggere il tabellino, la voce marcatori, per capire della qualità
della squadra peloritana. La doppietta di Arturo Di Napoli (il cui
acquisto è forse il più importante della B) e gli assoli di
Parisi e Guzman mettono le ali a una squadra tecnicamente già
forte, e che ha avuto la scossa con l'avvento del trainer ex Reggina. Il
Genoa invece non deve altro che aspettare gennaio per rinforzarsi a
dovere, sperando nel frattempo che le distanze dalla A non diventino
incolmabili. Il
primo acuto per Edoardo Reja non arriva. 1-1 fra Cagliari e
Verona (Mauro Esposito e Italiano), risultato che
permette ai sardi di non perdere un posto negli ultimi vagoni del
treno promozione in attesa di tempi migliori. Il pari contro gli
scaligeri vale comunque l'addio a Tempio Pausania: il
Sant'Elia dovrebbe infatti essere riconsegnato ai supporters sardi a
partire dalla prossima gara interna. Parlando della formazione ospite,
resta una posizione di classifica davvero molto delicata. La posizione
di Walter Salvioni rimane precaria, e non è escluso a breve
scadenza il cambio tecnico con un'ipotesi suggestiva: Walter Zenga. Un
Walter per un Walter? Staremo a vedere. Con
qualche difficoltà imprevista, il Palermo supera l'Albinoleffe
ma rimane al secondo posto. I rosanero, grazie a Toni e soprattutto a Di
Donato (che risponde al momentaneo pareggio di Biava) colgono tre
importanti punti contro un avversario duro a morire ma comunque in crisi
di risultati. La posizione di classifica degli uomini di Gustinetti
non è più così tranquilla, e anzi la zona C si avvicina sempre più.
Vedremo quale sarà la reazione di questa simpatica matricola, che in
una B del genere non può dormire sogni tranquilli con l'organico che si
ritrova. Fra
Avellino e Como viene fuori un brodino
caldo che, seppur salutare per il notevole freddo che avvolge l'Italia,
è deprimente per quanti avevano sfidato il barometro per andare al
Partenio. In pochi, per la verità. Monta la protesta contro Casillo,
che assiste inerme allo sfascio della sua squadra che dall'inizio del
campionato è in caduta libera. E' un pareggio, tra l'altro, che non
serve proprio a nessuno: Como e Avellino restano le due formazioni in
fondo alla classifica, la penultima e l'ultima della classe.
Insomma, un match dalla tristezza infinita. Ma
è tutta la Campania definibile tout court freddolosa. La Salernitana
di Pioli sbatte contro Buffoni e ne esce un robusto paio di occhiali che
smuove poco la classifica e getta nello sconforto i granata, che se
vogliono evitare guai in futuro devono vincere queste partite sfruttando
il fattore campo. Il Treviso alla stregua può essere
lievemente soddisfatto di un pareggio che lo tiene a distanza
sufficiente dalle posizioni di classifica che scottano. Comincia
nuovamente a riscaldarsi la panchina di Pioli, anche per una decisione
che non deve essere piaciuta né ad Aliberti né ai salernitani: capitan
Breda è stato escluso dall'undici titolare. Butti presagi per tutti.
Forse
il pareggio più positivo è quello del Napoli, che a Venezia
coglie uno 0-0 contro una squadra non eccelsa ma bene organizzata. Il
quarto risultato utile di fila e la terza partita senza reti subite
rappresentano un ottimo score per Simoni, in perfetta media inglese se
si esclude quella gara di Palermo che per certi versi non fa testo. Le
distanze dalla A rimangono immutate o quasi, la rimonta è ancora
possibile. Il Venezia? Altro risultato buono, ma soprattutto un'altra
settimana serena per le distanze rassicuranti dalla quartultima. Se si
pensa un tempo com'era la situazione, c'è davvero da stare allegri.
Ma
l'acuto del giorno sembrava essere quello del Catania,
che pareva tornato "bello in trasferta": di corsa, Mascara e
Sedivec rispondono a Giallombardo, 1-2 terribile come quello che sarebbe
dovuto essere il risultato finale che avrebbe respinto il
Livorno dalle prime posizioni avvicinando il Catania alla zona
A, un perimetro lontano da tanto tempo per gli etnei. E invece no, perché
Protti è davvero intramontabile, e con un gol a tempo abbondantemente
scaduto (pieno recupero) costringe il Catania a subire un'altra lavata
di capo di Gaucci, che già aveva perso le staffe per il apri in
extremis firmato dall'Ascoli al Massimino. Godeas,
ma dura poco il sogno della Triestina, raggiunta da
Vergassola che fissa il risultato del Torino sull'1-1.
Perde posizioni importanti Ezio Rossi, la cui continuità di risultati
non arriva. A piccoli passi tenta invece di risollevarsi Tesser, la cui
Triestina rimane ingarbugliata in zone pericolose della classifica.
Quantomeno, la prodezza dell'ex attaccante del Bari salva per altri
sette giorni la panchina del suo tecnico. Ma occorrono al più presto i
tre punti, altrimenti il cambio appare davvero scontato.
Marco Santopaolo 7/12/2003
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