--------------------------IL PUNTO--------------
IL TORO INFILZA IL CAGLIARI, TERNANA PRESENTE
Le grandi alla ribalta in
questo nono turno di B. Qualcuno dirà: è partito il campionato. In
effetti facendo un po' di conti questa è la prima delle trentotto
giornate canoniche. E' bello pensare che il campionato sia iniziato
oggi, con risultati scontati e compagini blasonate che si prendono tutta
la gloria.
E' il caso del Palermo,
che schianta la Fiorentina in un Barbera gremito.
Corini e Di Donato rimandano Cavasin e i suoi a gennaio, la squadra di
Della Valle non è ancora pronta per l'alta classifica e figuriamoci per
gli obiettivi sventolati da dirigenza e squadra. Un bagno di umiltà è
necessario in questi casi. Bene il Palermo, che continua ad inanellare
risultati positivi al Barbera.
Il cuore Toro,
qualità indistruttibile dei granata che prendono a cornate un Cagliari
polverizzato dalle prodezze di Fabbrini, Ferrante, Conticchio e Pinga.
Poker di Ezio Rossi che riesce a mandare a rete praticamente tutti.
Lascia perplessi questo Cagliari, che sembra sempre essere
Zola-dipendente. Tardiva la reazione di Esposito e Langella, che
fissano il punteggio sul 4-2. Forse per andare dritti dritti in A
serve qualcosina in più, a Cellino l'ardua sentenza. Il presidente, si
dice, sta pensando addirittura di cambiare guida tecnica, cacciando il
suo eterno pupillo Ventura.
Atalanta
implacabile. Un gol, targato Gautieri, è quanto basta per avere ragione
di un Pescara che comunque sa farsi rispettare.
D'altronde perdere con il minimo scarto a Bergamo ci sta, eccome. Volano
i nerazzurri di Andrea Mandorlini, sicuri e tranquilli senza paura. A
questo punto, per solidità e quadratura, sembra davvero che sia l'Atalanta
l'autentica candidata alla vittoria di questo massacrante torneo. ll
Pescara avrà modo di togliersi qualche altro sfizio, ma per gli
abruzzesi ci sarà da soffrire lo stesso.
Nel derby delle paure vince
il calore del pubblico di casa e il cinismo della Salernitana,
che con bomber Bogdani conquista la terza vittoria nelle ultime quattro
gare. Liquidato l'Avellino dell'inedito rivale Zdenek
Zeman, i lupi restano desolatamente ultimi e non accennano ad alcuna
reazione. Sale Pioli, scende Zeman: ascensore anomalo fino a qualche
anno fa, prassi comune di questi tempi. Ennesima sconfitta consecutiva
per l'Avellino, che si appresta a vivere uno dei campionati più neri
della sua storia.
Il carattere del mister
trasmesso alla squadra con la bacchetta magica. I miracoli li fa Gigi De
Canio, che prende il grano e cuoce la pasta, servendo ai genoani un
succulento bocconcino. 4-2 alla mai doma Albinoleffe,
che cerca di rincorrere il Genoa ma resta dietro
col fiatone, merito della mentalità del tecnico ex Napoli. Adesso i
liguri cominciano a sognare, le distanze dai vertici sono colmabilissime
e di questo passo si assottiglieranno molto presto.
Il Como,
questo sconosciuto che ogni tanto timbra il cartellino. Fascetti si
vendica su quello che fu il suo campo in un amaro inizio campionato di
serie B, non molte stagioni fa, e riceve una bella boccata d'ossigeno.
Il Vicenza prende e porta a casa, il gol di Rastelli
pesa come un macigno sulla testa di Beppe Iachini, che torna ad essere
asfissiato dalle voci di esonero messe in preventivo dall'arrivo della
nuova proprietà. Discorso inverso, naturalmente, per il suo collega
viareggino.
La reazione era attesa,
forse non con tale veemenza. Ma la Ternana non ci ha
pensato due volte a dare un forte segnale al suo presidente, che in
settimana si era "adirato" per i tre schiaffi rimediati a
Cagliari. Occhio per occhio, povero Catania. Preso a
pizze in faccia (3-1) dall'attacco neroverde, incontenibile quando
gioca al Liberati sospinto dalla rumorosa "curva est". Perde
qualche colpo di troppo la squadra di Colantuono, forse quei bonus di
entusiasmo legati al ripescaggio sono scaduti o stanno scadendo:
confidare sulla bravura del rampante tecnico potrebbe non bastare.
Bari sì, Bari
no. Tardelli salva (?) la panchina in quel di Livorno pareggiando
contro Protti e compagni dopo essersi anche portato in vantaggio grazie
a Markic. Sul finire della ripresa, Matteini nega la gioia di un urlo
liberatore a SuperMarco, che adesso probabilmente sentirà le urla (e
non solo) dei Matarrese. Secondo pari consecutivo del Livorno, dopo tre
vittorie di fila ci può anche stare. Aspettando che Lucarelli-Protti
facciano valere appieno la loro qualità.
Ascoli-bis.
Dopo gli insperati tre punti conquistati al San Nicola, altra
"tripla" fra le mura amiche, con Fontana e Pià che scacciano
i fantasmi di Bepi Pillon dal "Del Duca". Il Venezia
si ferma in un bel momento, guardandola con occhio severo la classifica
dei lagunari dovrebbe far preoccupare qualcuno. In effetti qualche
rinforzo a gennaio si presenta indispensabile per non rischiare brutte
sorprese a giugno. Per l'Ascoli, così come per il suo tecnico, si apre
un mese tranquillo.
Arriva Bortolo Mutti e il Messina
inverte la rotta. Due partite e due vittorie per il tecnico siciliano,
che passa lo Stretto con la sua esperienza e regala una bella lezione ad
un collega altrettanto navigato - Cagni - che però non riesce a trovare
continuità di risultati. Il Piacenza rimane sempre
nella "zona-limbo", sospeso fra l'alto e il basso senza mai
fare un passo avanti nè uno indietro. Avanzano invece i giallorossi,
per la felicità del patron Franza che rifiutando gentilmente le
richieste della piazza (Scoglio?!?) ha vinto una piccola scommessa dopo
aver perso quella su Patanìa.
Non riesce a venir fuori da
un'antipatica situazione la Triestina, bloccata sul 2-2
dal Verona. Due volte in vantaggio (Moscardelli e Godes
ormai li conosciamo), gli alabardati si sono fatti raggiungere dai gol
di Pisanu e Parola, che festeggiano la permanenza in panchina di mister
Salvioni aspirando un po' di calore dalla sua panchina. Va verso il
basso la Triestina, che deve scuotersi di dosso un po' di paura di
vincere.
Finalmente Napoli!
Per la felicità di tutti quegli statisti che si risparmiano inutili
ricerche sulle serie nere, Zanini regala i primi tre punti agli azzurri
in quel di Treviso, giunto alla sua seconda sconfitta
di fila. Quella di Firenze poteva essere salutare, quella contro il
Napoli può essere una brutta manna per Buffoni e Giampaolo, che
dovranno essere bravi a lavorare sulla testa di un gruppo inesperto.
Agostinelli salva così la panchina, ma guai ad esaltarsi: deleteri
sarebbero i discorsi sulla serie A se prima non si inanellano un
bel po' di risultati positivi. Per il momento, però, l'ex tecnico
del Piacenza passa da brocco ad eroe e salva la panchina:
Naldi farebbe meglio ad arrabbiarsi più spesso.
12/10/03
Marco Santopaolo
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