--------------------------IL PUNTO--------------

 

 LA DOMENICA DEL CATANIA. ADIOS VENTURA?

   

Rieccoci di domenica. Alleluia alleluia. In un dodicesimo turno ricco di match sensazionali ed intriganti, la fanno da padrone l'equilibrio e l'orgoglio di poche.
 
Palermo e Atalanta, in un Barbera gremito all'inverosimile, non riescono a guardare lontano e così confezionano un bel paio di occhiali che, forse, a giugno saranno utili. Lo 0-0 fra due squadre di categoria superiore se toglie qualche virgola allo spettacolo del turno, d'altra parte è un'ulteriore conferma dell'equilibrio che sovrano regna in testa. A conti fatti, punto d'oro per Mandorlini (fa nulla che è il secondo pari consecutivo) con la leadership che viene conservata.
 
Colpo del Catania, che polverizza il povero Genoa sceso in campo nel suo Ferraris con velleità di vittoria. L'anelito di rilancio di De Canio viene spento in mezz'oretta, il tempo necessario a Mascara e al doppio Del Vecchio per annullare il momentaneo vantaggio di Nicola Caccia. Un 1-3 che se spegne i sogni di gloria del Genoa (rossoblu di nuovo in zona C1) rilancia alla grande le ambizioni degli etnei, al quinto posto in classifica. Il pranzo è servito, e Gaucci può mangiare a sbafo solo in Sicilia: la Samb e il Perugia (doppio ko) non gli regalano le stesse soddisfazioni.
 
L'orgoglio del Torino prende a cornate l'umile Ascoli, che pensando di averlo matato con Bonfiglio viene poi infilzato tre volte. Due colpi di Tiribocchi e uno di Mezzano firmano il riscatto granata, un 3-1 che scaccia i fantasmi dalla panchina di Ezio Rossi e fa respirare Romero. L'Ascoli resta nel limbo, occorre qualche vittoria affinché il posto di Dominissini non torni ad essere messo in discussione dal presidente Benigni. Fin dal prossimo ko, c'è da scommetterci, la curva ascolana tornerà ad inneggiare al nome di Bepi Pillon.
 
Forse al Celeste si affrontavano le due squadre più in forma del torneo. L'andazzo della partita conforta l'ipotesi: fra Messina e Pescara finisce 2-2, al termine di novanta minuti nei quali nessuna delle due ha mai mollato. Al momentaneo vantaggio abruzzese (Calaiò) risponde subito la comitiva giallorossa, che con Zaniolo e Di Napoli ribalta il parziale. Sarebbe stata una punizione eccessiva per Iaconi, ci ha pensato così la bandiera Giampaolo a fissare il risultato sul definitivo 2-2. Due squadre che potranno salvarsi agevolmente, evitando però cali di concentrazione.
 
Tre come Treviso. Tre come i gol rifilati all'Avellino dalla squadra di Adriano Buffoni, che si risolleva dopo un periodo nero. Rassicurante l'attuale vantaggio dalle posizioni basse, discorso inverso per i lupi che riversano in stato di coma profondo nei bassifondi del torneo. Fanalino di coda con i suoi sette punti (di cui tre federali), all'Avellino stravolta non riesce la rimonta, anche se è apprezzabile la forza della disperazione dei biancoverdi che si sono portati dallo 0-3 al 2-3. Non basta però, e la C1 si avvicina a grandi passi. Occorre intervenire a gennaio in maniera consistente, ma questa non sembra essere la filosofia della proprietà né del tecnico: in Irpinia si rassegnino alla retrocessione. 
 
Op-là, ci siamo anche noi. L'Albinoleffe risponde ancora presente all'occasione favorevole, superando il Vicenza per 2-1. Sul finale, Ferrari ribadisce l'iniziale vantaggio dei bergamaschi, permettendo ai suoi compagni di portare a casa tre punti d'argento che segnano il sorpasso proprio ai danni dei veneti, ora in zona rossa. Insufficiente, d'altronde, l'organico a disposizione del bravo Beppe Iachini, costretto a fare di necessità virtù. E' impensabile che la nuova dirigenza non intervenga sul mercato di gennaio, l'investimento effettuato per rilevare la società lo esclude. Staremo a vedere.
 
Si fa sotto il Piacenza, che mantiene a distanza la Triestina. Massimo risultato col minimo sforzo: è questa la filosofia di Gigi Cagni che pur disponendo di un organico giovane è riuscito a conferire alla sua creatura un gioco intrigante e fruttifero. Il rigore di Beghetto respinge dunque l'assalto della Triestina, che quando non ha i suoi attaccanti in giornata sì soffre l'avversario in maniera eccessiva. La difesa non è il punto forte della formazione di Attilio Tesser.
 
Una statua per Riganò. Questo il forum proposto in curva Fiesole, la sottoscrizione popolare prima o poi partirà. E' solo grazie al bomber siciliano se la Fiorentina è riuscita ad avere la meglio su un Como più solido del previsto, Cavasin si coccola il suo ariete che da undici metri insacca e fa tornare a casa qualche tecnico venuto al Franchi per osservare la viola. Non è il momento, anche se la blasonata compagine toscana ancora non è coinvolta nei quartieri alti della classifica. Nonostante tutto, ancora allarmante il quadro clinico del Como.
 
Disco verde per il Livorno, Protti dagli undici metri non sbaglia e consente ai suoi di avere la meglio in una sfida delicata ma importantissima. Il match dell'Ardenza vede vittoriosi gli amaranto sulla forte Ternana, squadra che ora dista soltanto un punto. Mazarri entra così in zona A, in punta di piedi ma non inaspettatamente. Bisognerà ora difendere con gli artigli (ergo con le giocate e i gol di Protti e Lucarelli) la postazione conquistata, al fine di rendere esaltante un campionato difficile ma che vede la squadra del presidente Spinelli molto ben attrezzata.
 
Un pareggio firmato e controfirmato dagli attaccanti del momento. 1-1 fra Salernitana e Verona, i gol di Bogdani e Papa Waigo. Alla stregua, il punto accontenta Salvioni e lascia l'amaro in bocca a Pioli, che esalta ancora una volta le capacità realizzative dell'ariete ex Reggina. Di sicuro queste due squadre dovranno fare molto affidamento sulla concretezza di queste due piacevoli sorprese (in particolare il secondo, chi lo conosceva fino a due settimane fa?) se vogliono salvarsi senza problemi. Certamente qualche rinforzo a gennaio non guasterebbe.
 
Ripiomba nello sconforto il Bari, respira il Venezia. Il 3-2 (Brellier, Anderson e Miramontes per i locali, Cordova e Spinesi per gli ospiti) permette ai lagunari di fare tre passi importanti in una classifica che altrimenti sarebbe stata brutta a guardarsi, così come lo è per il Bari. Tardelli torna su quella graticola abbandonata in seguito a due risultati utili consecutivi, Gregucci invece allontana la sagoma di Sandreani delineatasi all'orizzonte dopo l'avvento di Claudio Carrano sul ponte di comando arancioverde.
 
Continua la pareggite acuta del Napoli, neanche contro un Cagliari ridotto in nove uomini i partenopei riescono a vincere. Al gol di Pasino risponde Loria che fissa il punteggio sul definitivo 1-1 quando gli isolani erano in dieci. Il risultato fa riflettere i due presidenti sulla posizione dei due tecnici, alla fine c'è da scommettere che se Naldi sarà buono con Agostinelli concedendogli il derby come possibilità di salvezza estrema, Cellino non offrirà l'appello al suo mister. Simoni e Camolese hanno in mano il biglietto per il traghetto, destinazioni differenti. Chi prenderà quale e chi per primo?
 

02/11/03

Marco Santopaolo 

 

 

INDIETRO