--------------------------IL PUNTO--------------

 

 

PALERMO E TERNANA, DUE ACUTI DA A

   

La tredicesima giornata porta sfortuna a diversi allenatori che si ritrovano senza panchina dopo una fredda domenica di inizio novembre. Tanto equilibrio ma anche acuti importanti quando siamo quasi ad un terzo di un campionato che finirà fra molto molto tempo... 

Il Palermo sbanca Catania e insidia l'Atalanta. 2-0 inequivocabile per la formazione di Baldini, munifici i rosanero che stendono con due pugni in pieno volto gli etnei. Corini e Zauli, la quintessenza della forza palermitana, rimandano a gennaio il Catania, i cui numeri si scontrano con quelli dei cugini. Ne esce rabberciato Colantuono, ora è importante non disunirsi per non vanificare quanto di buono sin qui si è costruito. 

L'Atalanta, per l'appunto. Gli orobici erano chiamati a fare l'esame al nuovo Ascoli di Ammazzalorso, che frena i più quotati avversari su un 1-1 che mette a rischio il primato nerazzurro. Mandorlini ha bisogno di rimpinguare il filotto se vuole trionfare, se si accontenta di vincere il viatico gli consente di dormire sonno tranquilli. Buon esordio per il nipote di Luisito Monti sulla panca marchigiana, vedremo se saprà far meglio del suo predecessore. 

Altra grande che avanza riconfermandosi è la Ternana. La Fiorentina viola di rabbia per non aver sfruttato due volte il vantaggio, a Di Livio e a Manfredini hanno prontamente risposto Borgobello e Jimenez. Sul finir di gara, a chiudere la contesa ci ha pensato Mario Frick, per la felicità degli umbri, del loro tecnico Beretta e del presidente Agarini, che continuano a sognare una A che potrebbe seriamente concretizzarsi, ma solo a giugno: sentirsela in tasca prima sarebbe mortalmente sbagliato. 

Un bravo a Cellino, che ha frenato i suoi eroici furori che gli suggerivano l'esonero di Ventura. Il Cagliari passa sui resti del Como, 3-1 sul lago che rischia di risucchiare la sagoma del vecchio Fascetti. Mattatore della è Suazo, la sua doppietta spinge i sardi verso quella A finora in pericolo. Obbligatoria comunque una conferma sull'isola. Trema invece la panchina di Fascetti, i tifosi dal canto loro sentono sempre più vicino lo spettro del doppio salto (mortale) all'indietro. 

Forti emozioni quando c'è di mezzo l'Avellino, imprevedibile compagine al quale il risultato arride spesso a metà. A Verona finisce 2-2, segnano un po' tutti. Da Tisci a Myrtaj, da Kutuzov a Italiano. Salvioni aggiunge un altro pezzo al puzzle della salvezza, l'Avellino procede a piccoli passi in classifica. Già, passi comunque troppo piccoli per impedire ai lupi una retrocessione che sembra scontata, viste anche le opinioni che ha Casillo sul calciomercato di gennaio. 

L'inferno a Bari, Mutti continua a volare e passa su Tardelli con il Messina che lascia al Marcomundial un 1-3 sul quale meditare per qualche mese. E' scritto ormai l'esonero dell'ex Ct dell'Under 21, gli ultras imbufaliti hanno incenerito gli stessi cronisti intimando loro di essere "non teneri" nei confronti della società. Matarrese già non sembrava convinto di confermare Tardelli la scorsa settimana, figuriamoci quali saranno le sue impressioni dopo una simile debacle. E' verosimile considerare Tardelli come l'ex tecnico del Bari, Simoni e Camolese in corsa per la panchina dei galletti. 

E gli stessi tecnici sembrano essere rimasti i candidati alla panchina del Napoli. Dopo l'esonero di Agostinelli, si attendeva l'annuncio immediato di Gianni Vavassori, ma l'ex allenatore delllAtalanta (ancora sotto contratto con gli orobici) sembra aver desistito, non cedendo alle lusinghe del presidente Naldi per la particolarissima situazione esistente nel club azzurro: tre sfide tremende alle porte, una classifica precaria e un ambiente da ricostruire. Il Napoli ha bisogno di un prode cavaliere, dopo lo 0-0 con la Salernitana il pubblico non sopporterebbe altro. 

Povero Torino. Contro l'Ascoli pensava di aver risolto tutti i suoi problemi, è bastata un po' di acqua alta per fallo affogare....in un bicchiere d'acqua. Doppio Guidoni  fa più bello il Venezia ed il suo tecnico Gregucci, che a questo punto scaccia definitivamente il fantasma di Mauro Sandreani dalla sua panchina. Il commentatore televisivo si avvale dello sponsor di Claudio Carrano, neoproprietario degli arancioverdi e stupito egli stesso dai risultati raccolti sinora e dal coronamento di essi: un 2-1 al (poco) super Torino. 

Il Treviso, dopo la vittoria di Avellino, torna grande fra le mura amiche e batte la Triestina che scivola sempre più verso il basso. Centurioni e Ganci fissano sul 2-1 il risultato a favore dei trevigiani, sorride Buffoni ma piange il collega Tesser. Non è più così buona la posizione alabardata, Trieste finita in un limbo eliminabile solo da una bella vittoria. Significativo in tal senso il sorpasso in classifica dei rivali biancoblu, che ora tornano a sognare dopo un periodo difficile. Nuovo fuoco di paglia o splendida realtà? 

Il prossimo avversario della Triestina si chiama Vicenza. Proprio la squadra di Beppe Iachini frena ancora una volta il Genoa, che non decolla da una pista che domenica dopo domenica si fa sempre più satura. De Canio non riesce più a vedere la via d'uscita, e così il collega gli confeziona un bel paio di occhiali. Lo 0-0 rispecchia il momento negativo che attraversano le due squadre, urge un immediato riscatto per non finire nel buco nero. 

Per due squadre in crisi nera, eccone due in gran forma ce di concerto sfornano un paio di occhiali stavolta però di pregevole fattura. A Bergamo, termina 0-0 la sfida fra Albinoleffe e Piacenza, tutti contenti per un punto che muove morale e classifica. In special modo contento Cagni, che sta costruendo la scalata verso la A allo stadio Garilli. In perfetta media inglese il baffuto tecnico piacentino, un pareggio cui però dovrà far seguito un risultato positivo in quel di Pescara. 

Pescara che ormai con il pareggio ci ha preso il vizio. 0-0 contro il più quotato Livorno, ma agli uomini di Ivo Iaconi una bella vittoria davanti al pubblico amico avrebbe giovato immensamente. Prende e porta a casa invece Mazarri: lassù in pochi corrono e un punto rende il brodo ancora più pregiato. Di fronte c'era comunque una squadra in forma e dura da combattere: per Spinelli va bene così. Per la A, pure. In toscana sono tutti contenti.

 

09/11/03

Marco Santopaolo 

 

 

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