--------------------------IL PUNTO--------------
PALERMO INSISTE, BLACK OUT GENOA
Passata la doppia cifra, il
campionato di B va in scena con la sua undicesima giornata e festeggia
un insulso sabato sera con una marea di gol. Spettacolo e reti a
grappoli sui campi di B, sarebbe bello vedere il tutto di domenica.
Tre minuti bastano alla Ternana
per pensare di archiviare il capitolo Zeman. Uno-due pazzesco firmato
Jimenez e tutto finito. Così pare. Ma Zeman è Zeman, sarà un tecnico
anacronistico ma combina scherzi pazzeschi. E così, ancora una volta l'Avellino
rimontano due gol (e tra l'altro in dieci uomini) grazie alle prodezze
di Contini e Moretti. E ancora una volta gli umbri si specchiano
davanti alla loro contingente bravura, subendo lo scotto del mancato
aggancio alla vetta.Per la A occorre ben altra mentalità, l'Avellino
resta invece un bel puzzle. Da completare.
Catania
è invece viva e non si accontenta mai. Tre gol degli etnei che con
Sedivec, Del Vecchio (Gennaro e non, naturalmente, Marco) e Oliveira
rimandano a casa il Piacenza di Cagni. Forse dagli
emiliani ci si aspettava qualcosa in più, discorso inverso per
Colantuono che ha brillantemente superato un test molto difficile.
Sognano i tifosi rossoblu, meno quelli biancorossi. Le distanze però
restano corte, alla lunga il lavoro pagherà. Il che è il
Cagni-pensiero.
Makinwa illude il Como,
Protti e Grauso lo riportano sulla Terra. Il Livorno
vince all'Ardenza e torna a volare alto, Mazzarri plana fra i grandi e
punta a conservare la preziosa posizione. Il Como, dal canto suo, almeno
fino a gennaio dovrà fare di necessità virtù, a meno che il
presidente Dall'Oglio non veda in Fascetti il responsabile di tutti i
mali. La verità è che se questo organico non verrà ritoccato, il Como
percorrerà percorso inverso rispetto a quello che lo ha portato in
serie A.
C'è una città che sognava
e che è stata bruscamente svegliata da un tal signor Carmine Gautieri.
Questa è Messina. Da fanalino di coda a fanale di posizione
per molte altre squadre. Il miracolo di Bortolo Mutti, quattro partite e
quasi quattro vittorie. Quasi... e se non fosse stato per un gol
dell'eterno Carmine al 93' la capolista Atalanta ci
sarebbe rimasta davvero male. Siciliano purosangue, Mutti ha
operato un vero e proprio miracolo, inspiegabile davvero. Che il
problema era davvero Enzo Patanìa? Non lo sperava Mandorlini,
ma ha rischiato di capirlo un brutto sabato sera. I
bergamaschi vittime di una furia della natura, vedremo quanto i
giallorossi dureranno.
Palermo
non stop. La corazzata di Silvio Baldini vince anche ad Ascoli
e si porta a ridosso dell'accoppiata di testa. Toni e Mutarelli, in
mezzo ai due Bonfiglio per i marchigiani. Sembra che i siciliani si
siano finalmente sbloccati lontano dal Barbera, condizione ineludibile
è proprio saper vincere in trasferta per veleggiare verso importanti
lidi. L'Ascoli si ferma dopo un bel filotto, nessuna ripercussione sulla
classifica che resta buona.
Il Cagliari
da trasferta è da rivedere. Irresistibile a Tempio Pausania, lontano
dall'isola la saudade dei rossoblu è evidente, al punto che Zola e
compagni capitolano sul non impossibile campo del Vicenza.
Il discorso fatto sul Palermo vale ancora di più per i sardi: se non si
vince fuori, la serie A rimane allo stato potenziale. Cellino resta
perplesso, l'impressione è che alla prossima prestazione interna non
convincente Giampiero Ventura tornerà effettualmente in discussione.
Il riscatto del Treviso
non arriva neanche nel derby della disperazione. Continua
una vera e propria serie nera, il contraltare ad una partenza a
razzo. La squadra di Buffoni impatta con i cugini del Venezia,
i due gol firmati da Luigi Anaclerio e da Maldonado, in
extremis. Gli arancioverdi sono terzultimi, ma la grinta e il
lavoro di Gregucci non possono bastare. Tra l'altro, dopo il
passaggio di consegne da Dal Cin a Carrano, la posizione del tecnico si
fa precaria. Il fantasma di Mauro Sandreani aleggia sulla
laguna. Staremo a vedere.
Improvviso ed inaspettato
black-out di un Genoa in serata-no. Capita, di certo
non ce lo si aspettava contro il tiepido Verona. Una
doppietta di Papa e un gol di Almiron fermano la scalata di De
Canio, che scende dall'ascensore e sale le scale a piedi. Boccata di
ossigeno per gli scaligeri, che avranno a soffrire fino alla fine.
Nonostante tutto, infatti, la zona retrocessione dista molto poco.
Il Genoa invece deve cercare di conquistare più punti possibili fino al
mercato invernale, quando Preziosi per stare tranquillo dovrà
intervenire con un paio di acquisti qualitativi.
Bari e
Fiorentina si danno appuntamento al San Nicola per
bersi un bel brodino. Cenano insieme le due squadre ma non banchettano a
base di punti. La cosa avrà indispettito i due presidenti, entrambi
volevano una vittoria per uscire dall'anonimato. Non segna il Bari e
riaffiorano i problemi. Spinesi resta all'asciutto, così come Riganò.
Inevitabile la mancanza del gol e dello spettacolo, un passo indietro
per entrambe che di questo passo non andranno lontano.
Triestina
tris. Rigoni, Moscardelli e Godeas chiudono la pratica Albinoleffe
anche se solo nel finale. I bergamaschi scoppiano e i valori vengono
fuori, impressionante il potenziale offensivo alle dipendenze di Attilio
Tesser. Rimane agganciata al treno-promozione la Triestina, che si
ritrova dopo i tre schiaffi presi a Bari. I ragazzi della Val Seriana,
dal canto loro, tornano a casa con la stessa mentalità: per conquistare
la salvezza bisognerà sudare ancora moltissimo.
Match spettacolo
all'Adriatico di Pescara. 2-2 fra Salernitana
e abruzzesi, punto importante per entrambe anche se il Pescara aspirava
forse a qualcosina in più. Esame di laurea rinviato per Ivo Iaconi, un
buon voto invece a Stefano Pioli che allunga in classifica sulla zona
calda. Due squadre non partite di certo con il favore del pronostico ma
che con il lavoro stanno stupendo tutti. Ovvio: vietato abbassare la
guardia.
Incredibile al Nuovo
Romagnoli di Campobasso. E non per il quarto pareggio di fila del Napoli,
ma per lo scarso carattere del Torino. In svantaggio di
un gol, dopo essersi portato sull'1-2 grazie a Ferrante e ad un cadeau
della difesa azzurra, i granata scompaiono dal campo e vengono investiti
dalla qualità dei singoli presenti nella rosa del Napoli. 2-2 finale,
firmato Vieri. Agostinelli, il cui destino resta appeso ad un
sottilissimo filo, resta appena un punto sopra la zona C. Il Toro deve
cambiare parecchio se vuole tornare in A: di certo Ezio Rossi guida una
Ferrari.
25/10/03
Marco Santopaolo
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