LA STORIA DI GAUCCI E DEL CAVALLO

Da: ANTI GAUCCI
Date: domenica 10 agosto 2003
Time: 13.06.02

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La partita del cavallo: lo squadrone Perugia è in piena corsa per un posto in serie B, ma ha deluso le aspettative della società essendo incapace di dominare il campionato, lasciando il vertice al Palermo e dovendo rivaleggiare con l'Acireale per la seconda piazza. Il difetto della squadra umbra sta anche nel "fattore Sicilia". Il Perugia in Trinacria ha già giocato 4 volte perdendo sempre (Giarre, Messina, Palermo e Catania), la paura di steccare nuovamente frena le gambe degli umbri e il Siracusa con Marcellino sa approfittarne, portandosi in vantaggio. Il Perugia, allenato da Walter Novellino, non riesce a rendersi pericoloso, ma trova nell'arbitro Senzacqua di Fermo un valido "alleato". L'arbitro diventa decisivo quando fa battere ripetutamente una punizione dal limite al cecchino Gelsi che alla fine realizza il pareggio. Il De Simone diventa una bolgia, esplode la contestazione per la condotta arbitrale irriguardosa di un minimo di equilibrio nelle decisioni arbitrali. Quella che sembra chiaramente una visione partigiana della condotta arbitrale o comunque una interpretazione ingenua, nella specie quella di chi non accetta la differenza tra squadre tutelate e non, si sbaglia di grosso. A Maggio scatterà una inchiesta federale che coinvolge l'arbitro in questione e il presidente Gaucci. I due tesserati, accomunati dalla passione per i cavalli, avevano contravvenuto al regolamento della federazione intrattenendo rapporti commerciali di cortesia, si parlò addirittura di na vera e propria "donazione" di un cavallo di proprietà di Gaucci all'arbitro Senzacqua. Il Perugia, che aveva sul campo conquistato la promozione attraverso uno spareggio, fu nuovamente retrocesso in C1 e al suo posto ripescato l'Acireale. Il Siracusa retrocesso per un punto si sentì parte in causa, ma non fu riconosciuto come persona danneggiata e retrocedette in C2, salvo poi essere provvidenzialmente ripescato (mai un ripescaggio fu più giusto di questo) per disgrazie altrui.


Aggiornato il: 24 febbraio 2010