17/12/2004
Ad Andrea Agostinelli Napoli non
gli ha portato fortuna, però gli
è rimasta nel cuore e quindi è
sempre un piacere per lui
parlare del Napoli, di questo
Napoli che gioca in serie C1 a
causa delle note vicende
societarie e che non se la passa
benissimo. La serie B al momento
è un qualcosa di molto difficile
da raggiungere, specie la
promozione diretta, ma
Agostinelli resta comunque
ottimista perché tutto sommato
la squadra non gli dispiace. Il
tecnico, oggi tecnico del
Crotone, non boccia gli azzurri
ma li rimanda. Il gruppo è buono
ma i risultati positivi non sono
stati molti. Per lui saranno
fondamentali le prossime quattro
partite per capire una volta per
tutte il Napoli dove dovrà
rinforzarsi e soprattutto quanto
dovrà rinforzarsi nella prossima
campagna acquisti.
Agostinelli, vogliamo dare un
giudizio su quanto visto finora
del Napoli?
“In questo momento non può
essere positivo però prima di
dare una sentenza vorrei
attendere ancora un po’. Il
Napoli al momento ritrova in una
posizione di classifica
interlocutoria e quindi ogni
giudizio in questo momento
potrebbe essere affrettato.
Prima di dire una volta per
tutte questo Napoli dove potrà
arrivare aspetterei le prossime
4 partite. Se dovesse vincerle
l’allarme sarebbe parzialmente
rientrato altrimenti si dovrà
lavorare parecchio perché questo
Napoli non potrà permettersi di
fallire l’obiettivo promozione.
Sarebbe un danno per tutti a
cominciare dalla città che è
stata costretta a sopportare una
realtà tremenda come quella del
fallimento e della C1; per De
Laurentiis che ha investito
tanto per rilanciare questo
marchio e che si troverebbe
mandato tutto all’aria; per
Marino che ha lasciato l’isola
felice Udinese oggi terza in
classifica grazie soprattutto al
suo lavoro in questi anni e per
Ventura che come me stava alla
finestra ed oggi non avrebbe
avuto problemi ad allenare in A
o B. Tutti, insieme ai tifosi,
hanno accettato questa sfida e
non voglio nemmeno pensare ad un
eventuale fallimento”.
Ha parlato di Ventura. Al
momento i risultati non gli
danno ragione. Secondo lei
rischia?
“E’ un ottimo allenatore che a
Napoli ha trovato delle
difficoltà. Purtroppo è un
fenomeno che ha colpito parecchi
tecnici, me compreso. Allenare a
Napoli non è assolutamente
facile, anzi, per me è molto più
difficile che allenare Milan e
Juve. Qui la piazza è ansiosa di
riscattare quindici anni di
delusioni ed ecco che con il
venire dei primi risultati
negativi l’allenatore non è più
tranquillo perché criticato.
Però Ventura ha la grande
fiducia della società e quindi
al momento non penso
assolutamente ad un suo esonero,
anche perché nessuno riesce ad
ottenere subito risultati
positivi con una squadra
costruita quindici giorni prima
del campionato. Inoltre non
dimentichiamo che è a pochi
punti dalla zona play-off e
quindi perché dire che Ventura è
a rischio”.
Ma cosa manca al Napoli di oggi?
“La coesione tra i vari reparti.
Il gruppo è stato assortito con
tutti buoni giocatori per
disputare una C1 vincente. Però
lo è stato fatto in fretta e
furia e quindi c’è voluto molto
tempo per amalgamarsi”.
Non crede che il passaggio dal
3-5-2 iniziale al 4-4-2 abbia
complicato ulteriormente le
cose?
“Forse sì. Quando hai una
squadra che deve memorizzare uno
schema e poi improvvisamente lo
cambi subentra un po’ di
confusione. Però un cambiamento
poteva anche tornare utile.
Diciamo che ha fatto bene a
cambiare come fa bene ora a
ritornare sui suoi passi. Ma in
fondo non credo sia un problema
di schemi. Anche qualche
giocatore ha reso al di sotto
delle aspettative e quindi gli
schemi lasciano il tempo che
trovano”.
Favorevole al ritorno al 3-5-2?
“Il modulo di partenza gli darà
i frutti sperati”.
La squadra comunque a gennaio
andrà rinforzata. Quanti ne
servono?
“Per me tre, uno per ogni
reparto”.
Si fanno tanti nomi per i vari
reparti. Partiamo dalla difesa
dove si parla di Monaco. E’ il
giocatore giusto?
“La difesa è buona. Scarlato ed
Ignoffo hanno dimostrato di
essere all’altezza della
situazione. Savino ha recuperato
e darà un grande contributo. Poi
ci sono Terzi ed Accursi che
però non hanno quella continuità
di rendimento. Meglio avere un
altro giocatore di esperienza e
Monaco è un ottimo elemento che
sarà utile per far rifiatare i
titolari”.
A centrocampo ci sono Fontana,
Capparella e Lodi.
“Direi che con Fontana si
farebbe un grande salto di
qualità. Il centrocampo è il
reparto dove bisogna aggiustare
di più”.
In attacco Schwoch, Moscardelli,
Calaiò, Corona i centravanti e
poi Foggia e Serafini. Chi
sceglierebbe?
“Corona è perfetto e Calaiò è un
gioiello. Gli altri sono tutti
validi. Io prenderei Corona
perché in serie C ha dimostrato
di fare la differenza. Calaiò è
un gioiello che però merita di
restare a grandi livelli. Scelgo
Corona che vicino a gente come
Sosa, Varricchio e Pozzi sarà un
gran valore aggiunto”.
Alessio Borrelli
INTERVISTA ESCLUSIVA TRATTA DAL
NUMERO DI DICEMBRE DEL MENSILE
DI PIANETAZZURRO. |