ITALIA
(4-2-3-1): Buffon
6,5 (1’ st Peruzzi 6); Panucci 5,5,
Cannavaro 6,5 (1’ st Ferrari 6,5), Materazzi
5,5, Zambrotta 6; Perrotta 5,5 (1’ st
Ambrosini 5), Pirlo 5,5 (29’ st Diana 6,5);
Fiore 6,5 (29’ st Nervo sv), Baggio 6,5
(40’ st Miccoli sv), Di Vaio 5,5 (29’ st
Favalli sv); Vieri 7 (29’ st Corradi 6). CT:
Trapattoni 6.
SPAGNA
(4-4-2): Casillas 6 (32’ st Canizares sv);
Salgado 6,5, Helguera 6 (20’ st Cesar 5,5),
Juanito 5,5, Raul Bravo 6; Etxeberria 6 (1’
st Manuel Pablo 5), Albelda 7 (32’ st Baraja
6), Xavi Alonso 6 (1’ st Xavi 7), Vicente
5,5 (1’ st Joaquin 6,5); Raul 6 (1’ st
Valeron 6,5), Morientes 5 (1’ st Fernando
Torres 8). CT: Saez 6,5.
ARBITRO:
Poll (Inghilterra) 6,5
RETI:
8’ st Fernando Torres; 11’ st Vieri.
AMMONITI:
Materazzi.
GENOVA
- Stavolta l’Italia non vince, ma il
risultato della partita passa sicuramente in
secondo piano al cospetto del Baggio-day.
Infatti per il pubblico italiano non era una
semplice partita della Nazionale, bensì molto
di più perché poteva finalmente
riabbracciare quel figliuol prodico di Roberto
Baggio, tornato nel clan Italia dopo ben 5
anni d’assenza. Una passerella che
Trapattoni ha voluto concedere al “Codino”
come premio per la sua onorata carriera che
purtroppo è stata costretta a subire più
delusioni del previsto. Un Baggio che voleva
“dividere ancora una volta l’Italia”
(queste sono le sue parole all’indomani
della convocazione), ma che in realtà ci è
riuscito soltanto parzialmente dal momento che
non è mai riuscito a crearsi un’occasione
degna del suo nome, ma nello stesso tempo c’è
da apprezzare il grande impegno e la solita
gran classe durante le azioni d’attacco. I
compagni spesso lo cercavano, lui rispondeva
con i colpi di genio che ne hanno
contraddistinto il suo talento nel corso della
carriera. Un Baggio che non incide sul
risultato, ma che comunque può ritenersi
soddisfatto della sua serata perché non era
facile giocare dopo ben 5 anni di lontananza.
Ora sta a Trapattoni decidere sul futuro, però
c’è la sensazione che per Baggio la sua
avventura in Nazionale sia di nuovo finita. Ciò
viene fatto capire dalle parole dello stesso
ct, che dopo la partita ha sì dato un
giudizio molto positivo sulla sua prova, ma
alla domanda riguardante una sua eventuale
convocazione per l’Europeo, il Trap ha
preferito non rispondere invitando i
giornalisti a parlare soltanto della partita.
C’era da aspettarselo, però forse è anche
giusto così nel rispetto di coloro che hanno
costruito questo grande appuntamento. Del
resto Roby sapeva che questa era la sua
passerella e quando al 40’ della ripresa ha
abbandonato il campo, si è preso i suoi
meritatissimi applausi e si è seduto in
panchina a meditare sulla sua partita e
(sicuramente) su quanto potesse ancora dire in
questa Nazionale.
E’
la Nazionale dei grandi ritorni perché oltre
a Roberto Baggio c’è anche Angelo Peruzzi,
portiere che in azzurro ha avuto più
delusioni che gioie e che con ogni probabilità
Trapattoni gli affiderà il ruolo di terzo
portiere alle spalle di Buffon e Toldo (dal
momento che Pelizzoli rischierebbe di creare
molta concorrenza ed Abbiati invece non gioca
nella sua squadra d’appartenenza). Un
Peruzzi che ha giocando tutto il secondo tempo
beccandosi anche il gol di Fernando Torres, a
cui nulla poteva fare.
Ma
veniamo alla partita. Molte le assenze di
lusso (Totti, Inzaghi, Del Piero, Gattuso,
Cassano, Nesta, C.Zanetti), Trapattoni manda
in campo la miglior formazione possibile.
Confermato ancora una volta il 4-2-3-1 (che
sarà lo schema tattico in Portogallo), il ct
schiera Baggio sin dal primo minuto nella
posizione occupata solitamente da Totti, cioè
trequartista centrale alle spalle di Bobo
Vieri (così come gioca a Brescia dietro
Caracciolo). In difesa invece viene lanciato
dal primo minuto Materazzi, al ritorno in
azzurro dopo la lunga squalifica e sotto esame
in vista degli Europei. La Spagna invece si
presenta con una formazione dall’età media
molto giovane con la coppia d’attacco
formata da Raul e Morientes, supportati dalle
spinte sulle fasce di Etxeberria da una parte
e Vicente dall’atra. Essendo
un’amichevole, le squadre cercano prima di
tutto di non farsi troppo male. E così le
prime battute sono su ritmi abbastanza blandi.
La Spagna però dopo già 4’ cerca subito di
farla sul serio mettendola sul piano della
velocità. Ed infatti sono gli uomini di Inaki
Saez ad andare per primi vicini al gol. Cross
in mezzo di Michel Salgado, Morientes in piena
area di rigore aggancia, si gira ed apoggia
per l’accorrente Raul che lascia partire una
conclusione che Buffon però respinge in
angolo. Ma qui c’è tutta la forza degli
spagnoli che provano subito a far vedere di
che pasta sono fatti. Ancora Spagna al 7’
con una bellissima conclusione di Albelda (ne
farà tante) che non viene trattenuta da
Buffon; così sopraggiunge Helguera che mette
in rete, ma l’arbitro Poll annulla per
fuorigioco. Dopodiché la Spagna si calma un
po’ e l’Italia cerca di riorganizzarsi.
Gli azzurri provano a giocar palla a terra al
centro cercando sempre la giocata di Baggio,
il quale non sempre riesce ad illuminare. Ma
al 20’ giunge una bella occasione con Di
Vaio che mette in mezzo, bel velo di Baggio
che lascia passare il pallone tra le gambe,
tiro di Perrotta e respinta della difesa
spagnola, che poi lancia l’azione di
contropiede che mette in movimento Morientes
il cui tiro però termina abbondantemente alto
sopra la traversa. Ancora Italia ed ancora una
volta l’azione parte da un’illuminazione
di Roby Baggio. Siamo al 28’ ed il
“CodinO” mette in mezzo un bel cross verso
Materazzi, ma il difensore interista non
riesce a colpir bene il pallone di testa e
l’azione termina qui con la palla che
finisce sul fondo. La Spagna si rifà viva al
38’ ancora con un tiro dalla lunga distanza
di Albelda e stavolta A Buffon gli va
veramente bene. Infatti il pallone, dopo
averlo scavalcato, termina di poco alto.
Spagna che insiste ancora qualche istante dopo
con un gran destro di Vicente per Morientes,
ma la palla termina tra le braccia di Buffon.
La
fine del primo tempo però è tutta di Baggio.
Prima regala un bell’assist a Vieri, che però
non ricambia il favore e tenta un tiro a giro
che si perde sul fondo; poi viene ben servito
da Pirlo, ma il suo colpo di testa (che non è
la sua specialità) finisce di poco a lato.
Inizia
la ripresa e c’è subito una novità.
L’uscita di Cannavaro permette a Baggio di
disputare la seconda parte di gara con la
fascia di capitano sul braccio. L’Italia si
ripresenta con qualche cambio, ma
l’atteggiamento tattico resta sempre lo
stesso. Ed al 6’ cerca subito il vantaggio
con Di Vaio, ben servito da Fiore, che tira
però addosso a Casillas ed un minuto dopo
ancora l’attaccante juventino si beve Manuel
Pablo crossa in mezzo dove però nessuno ci
arriva. L’Italia ci prova, ma il gol lo
segna la Spagna con il nuovo entrato Fernando
Torres (20 anni alla quinta presenza in
Nazionale). Azione che parte dai piedi
dell’altro nuovo entrato Valeron, il quale
vede il centravanti dell’Atletico Madrid
libero e lo serve, per Torres è un gioco da
ragazzi mettere il pallone nell’angolo più
lontano dove il neo-entrato Peruzzi non può
arrivarci. Per Torres è il primo gol in
Nazionale. L’Italia però non si dà per
vinta e dopo tre minuti trova subito il
pareggio. Calcio di punizione di Pirlo che
viene respinto dalla barriera, Fiore
riconquista la palla e dalla destra mette in
mezzo un cross che per Vieri è un gioco da
ragazzi trasformare in gol. Stacco di testa e
per Casillas nulla da fare. E così l’Italia
raggiunge il pareggio. Un gol a cui Vieri
sperava molto dal momento che cerca di trovare
la serenità di una volta almeno in Nazionale,
dove finora nel 2004 è sempre andato a segno.
Ma la Spagna nella ripresa è tutta Fernando
Torres. Il centravanti fa venire i grattacapi
alla difesa azzurra e sfrutta al meglio le
cavalcate di Joaquin (che piace a mezza
Europa) e le verticalizzazioni di Valeron e
Xavi (autentico faro del centrocampo in questo
secondo tempo). E al 18’ è proprio Joaquin
a toccare per Torres che tenta un bel
pallonetto, ma Peruzzi c’è e para. Un
minuto dopo è Xavi che tenta una bellissima
conclusione su un assist ancora di Joaquin, ma
il suo tiro termina di pochissimo alto. Ma la
Spagna insiste alla ricerca del nuovo
vantaggio e per poco non lo trova al 29’
ancora con Torres che tira addosso a Peruzzi e
pochi minuti dopo è Ferrari a sbrogliare la
matassa con una bellissima entrata su Valeron.
L’Italia dopo essere stata a guardare ci
riprova al 39’. Baggio riesce a conquistarsi
un bel calcio di punizione. Ci prova, ma il
suo tiro è una telefonata a Canizares. La
partita praticamente finisce qui, da segnalare
soltanto l’uscita di Roby un minuto dopo la
punizione tra gli applausi del pubblico
genovese, il quale ha sicuramente gradito la
prestazione, anche se ha sperato fino
all’ultimo nel gol.