--------------------------IL PUNTO--------------
AMMAZZA, CHE GIOVEDI' !
Ah, se tutte le domeniche fossero così! Gol, rovesci, rimonte, palpiti...la quindicesima giornata è questa ed altro.
Il Venezia, che squadra. Classifica bugiarda per gli uomini di Gregucci, che dopo ogni prova hanno sempre raccolto solo complimenti. Dopo la vittoria contro il lanciato Messina, 2-0 firmato Miramontes-Brellier, diamo a Cesare quel che è di Cesare. Verrebbe però voglia di vedere questo giovane tecnico lavorare con a disposizione una squadra che non faccia penare i tifosi ogni domenica e che permetta ai lagunari di togliersi qualche soddisfazione. Prima sconfitta della gestione Mutti: contro una squadra del genere nessuno se lo aspettava, nell'effettivo però ci può anche stare.
Il Torino pensava di avere vita facile contro un Vicenza in ambasce societario e non. Stavolta però il cuore lo tira fuori il Vicenza, Jeda ed Eddy Baggio riparano i danni provocati da Martinelli e Tiribocchi, ne viene fuori un ottimo 2-2 per il team di Iachini. Sul Vicenza, c'è da ribadire il solito concetto: per evitare di vedere le streghe in primavera, serve nuova linfa, servono acquisti e, ovviamente, serve un padrone. Il balletto fra inglesi e italiani quando finirà? Al Torino invece serve continuità di vittorie. Facile a dirsi, difficile ad applicarsi. Ma la A non è una nocciolina...
Il Livorno artiglia un pareggio importante in quel di Verona, che non si sgancia dal treno della C. Una sconfitta degli amaranto sarebbe stato il "degno" coronamento di una settimana difficile per il clan amaranto, dopo le polemiche per la squalifica del campo per i cori contro i carabinieri e le conseguenti lamentele di Spinelli, che ancora una volta minaccia di mollare tutto. E' un peccato che un clima al vetriolo mini alla base il lavoro di Mazarri, fortuna che però il sempiterno Gennaro Ruotolo ha messo una pezza al provvisorio vantaggio di Mazzola. Benino Salvioni, che però con tre acquisti a gennaio può salvarsi tranquillamente.
Qualcuno aveva creduto al colpo dell'Avellino a Firenze? Forse qualcuno che voleva la testa di Cavasin. Ci dispiace per queste persone, ma il tecnico rimane al suo posto dopo la rimonta della sua Fiorentina, 3-1 sui lupi sempre più disperati. Al contingente vantaggio di Tisci rispondono Andreotti, Graffiedi e Maggio. Pratica archiviata con piccolo brivido, dunque, ma al di là di questo due le indicazioni di massima: Fiorentina di corsa e Avellino in frenata perenne. I viola si avvicinano alla zona A, viste le potenzialità di Della Valle (che si pensa interverrà senz'altro a gennaio) il sogno è possibile. Inutile parlare ancora di ciò che serve ai campani: a questo punto Zeman farà le valige?
Finisce a reti bianche fra la mina vagante Albinoleffe e l'incognita Cagliari. Privi di Gianfranco Zola, i sardi non sanno segnare, la matricola terribile di Gustinetti prende nota e porta a casa un punto importantissimo. Allungare sulla quintultima è l'unico obiettivo di Possanzini e compagni, discorso ostico da condividere per Ventura, quando non vince trema la sua panchina. La classifica, tra l'altro, parla: il Cagliari attualmente è fuori dalle magnifiche cinque, le distanze sono corte ma gli avversari ostici. Cosa ne penserà Cellino? Si prospetta una settimana di prediche e soprattutto di ultimatum...
Bellissima partita fra Bari e Pescara, Pillon però non può sorridere. Quattro gol al San Nicola, 2-2 con doppio vantaggio dei galletti che di vincere proprio non ne vogliono sapere. Succede così che a De Rosa risponde Pagani, a Spinesi invece Russo. Pari e patta, biancorossi comunque a -5. Tremenda situazione, ma per un Pillon che piange c'è un Iaconi che ride, la vecchia legge della B...Gli abruzzesi mantengono infatti un ottimo margine di tranquillità e allora succede che la dirigenza si lascia scappare parole grosse, per la verità utopistiche. Meglio volare bassi, altrimenti le brutte sorprese sono dietro l'angolo.
Ci si attendeva il riscatto del Catania. E' arrivato a metà. l'Atalanta impone la "legge dell'imbattibilità" anche al Massimino, ne viene fuori un 1-1 che deve lasciare soddisfatti i dirigenti etnei anche per come è venuto. Gol a freddo di Budan dopo appena due minuti, ci ha pensato Sedivec ad evitare un ritiro infinito per quella che sarebbe stata l'ennesima sconfitta. I neroazzurri mantengono la testa, i siciliani invece restano malgrado tutto agganciati al treno della A. La concorrenza è terribile, servono un paio di colpi di coda come quelli di inizio stagione. Chissà, staremo a vedere.
Il Como e la Salernitana che non ti aspetti. Il santone Fascetti mette sotto il "pivello" Pioli, Chianese salva la panchina del suo allenatore che risale la china in classifica, anche se la situazione resta critica. La Salernitana, sotto sotto, torna a vedere le streghe dopo questa inopinata sconfitta. Ci sarà da lavorare, e molto, per Pioli, che benedice il lungo filotto di risultati positivi ottenuti prima di oggi. Discorso all'opposto per il Como, d'altronde le vittorie dei lariani sono merce rara. Questi tre punti tengono comunque accesa la fiammella della speranza. Ma, comunque, a gennaio serve un grande mercato.
Il Palermo non finisce mai. Quando tutti si aspettavano un'incredibile sconfitta dei rosanero a Treviso, ecco che arriva il colpo di coda quando gli omonimi titoli già scorrevano sotto gli occhi di trepidanti supporters veneti. Eugenio "Genio" Corini annulla la prodezza di Centurioni, 1-1 come a Venezia dove Baldini evitò lo scivolone proprio in extremis, così come in questa occasione un insperato gol in zona Cesarini evitò la figuraccia ai rosa. Che, forti anche degli ultimi risultati, restano lì, con notevole vantaggio sulla sesta e ad un punto dall'Atalanta. Peccato per il Treviso, che rimane tranquillo nel limbo.
Il cuore del Genoa non finisce mai. Lo ribadiamo al termine dell'ennesima, incredibile, assurda rimonta verso una Triestina che si mangerà le mani e le braccia e il resto degli arti superiori. Sembrava la giornata storta del grifone, doppio Moscardelli da spezzare le gambe. E invece con grande caparbia e sagacia, De Canio è riuscito a riaggiustare un match all'apparenza compromesso, con l'aiuto dì Bjelanovic e Ghirardello, uomini della provvidenza. Resta precaria la situazione di classifica in casa ligure, più felice ma non troppo quella della Triestina. Con tanto lavoro e qualche ritocco, queste due squadre verranno fuori.
La Vista e Lucenti, Piacenza-Ascoli è tutta qui. 1-1 fra Cagni ed Ammazzalorso, ennesima "x" della gestione del nipote di Luisito Monti. Il tecnico argentino toglie, in buona sostanza, un punto positivo su un campo difficile e mette i bastoni fra le ruote al collega. Se i marchigiani sono stati costruiti per una salvezza tranquilla, i biancorossi vorrebbero aspirare a qualcosa in più, e una vittoria nello scontro del Garilli di sicuro avrebbe agevolato queste velleità di grandezza. Insomma, un'altra occasione sprecata, e l'avversario, al solito, ringrazia.
Ecco il Napoli di Simoni, rieccolo al San Paolo. Puntuale all'appuntamento con la vittoria, il ciuccio batte 2-1 la Ternana al termine di una gara vietata ai cardiopatici. Vieri-Vieri, sembrava San Siro. E invece Max oscura la sagoma del più celebre Bobo, e si prende gli applausi del San Paolo. Ottimo Simoni, non fallisce l'happening con quello che fu il suo stadio. Buona Ternana, per carità, ma troppo poco però un Borgobello di rigore per piegare un Napoli ritrovato grazie ad una nuova brezza. Per il vento, si spera nelle prossime occasioni. Ma l'importante era battere la Ternana. Adesso, stessa lunghezza d'onda e facili entusiasmi repressi: solo così si volerà in alto. 20/11/03 Marco Santopaolo |