Se
ne
è
andato
anche
questo
campionato.
Per
la
verità
non
è
ancora
finito
dato
che
il
Perugia
dovrà
vedersela
con
la
sesta
in
classifica
della
Serie
B
per
capire
se
resterà
o
no
nella
massima
serie.
Nella
scatenata
esultanza
del
presidente
Gaucci
c’è
lo
sfogo
di
tutta
la
rabbia
repressa
a
lungo
per
quelli
che
sono
stati
i
torti
arbitrali
a
danno
della
sua
squadra.
Personaggio
in
tutti
i
sensi
e,
per
giunta,
scomodo
più
che
mai,
il
Patron
si
era
già
rassegnato
alla
retrocessione
del
Perugia,
stabilita,
secondo
lui,
in
alto
loco
per
ripicca
contro
tutte
le
polemiche
scatenate
dalla
questione
TAR
–
Catania,
dal
conseguente
ripescaggio
in
B
della
società
siciliana,
dei
susseguenti
altri
ripescaggi
con
una
serie
cadetta
allargata
a
24
squadre.
Questo
campionato
ha
visto
il
17esimo
tricolore
del
Milan
conquistato
con
una
marcia
che
pareva
inarrestabile
ma
messo
quasi
a
repentaglio,
nelle
ultime
giornate,
da
un
evidente
calo
fisico;
qualche
discussa
decisione
arbitrale
e
qualche
polemica
interna
non
hanno
consentito
alla
Roma,
seconda
forza
del
campionato,
di
agganciare
i
rossoneri.
Con
questa
vittoria
Ancelotti
si
è
definitivamente
scollato
di
dosso
l’etichetta
di
perdente,
Maldini
e
Billy
Costacurta
hanno
vinto
il
loro
settimo
scudetto
mentre
il
22enne
Ricardo
Izecson
dos
Santos
Leite,
in
arte
Kakà,
si
è
laureato
campione
al
suo
esordio
nel
calcio
italiano.
Il
brasiliano,
più
giovane
dei
due
difensori
di
quasi
una
generazione,
è
stata
l’autentica
sorpresa
del
campionato;
pagato
poco
come
poco
si
paga
un
illustre
sconosciuto,
quasi
snobbato
da
qualche
dirigente
anche
a
causa
di
un
sottile
sarcasmo
attorno
al
suo
nome,
si
è
invece
rivelato
decisivo
in
diverse
occasioni
trasformandosi
in
un’autentica
miniera
d’oro
per
sé
stesso
e
per
la
società
neocampione.
Per
carità,
lasciatelo
in
pace.
Non
paragonatelo
a
Platinì
o
a
qualche
altro
grande
del
passato;
Kakà
ha
avuto
la
fortuna
di
far
sbocciare
il
suo
talento
in
un
ambiente
ideale,
in
una
società
solida
e
organizzata.
Si
è
perfettamente
integrato
in
un
gruppo-famiglia
che
gli
ha
fatto
da
scudo
ai
possibili
attacchi
di
saudade;
ora
sta
a
lui
restare
con
i
piedi
per
terra
e
ripetersi
la
prossima
stagione
quando
gli
avversari
ben
sapranno
di
che
pasta
è
fatto
e
facendo
soprattutto
attenzione
alla
pressione
dei
mass-media
che,
già
da
tempo,
lo
stanno
incensando
forse
un
po’
troppo.
È
finito
il
ciclo
della
Juve,
naufragata
poco
a
poco
a
causa
di
acquisti
non
rivelatisi
all’altezza
ed
è
finita
l’era
Lippi. Il tecnico di Viareggio ha detto che se allenerà lo farà
solo
dalla
panchina
della
Nazionale.
L’Inter,
partita
con
il
massimo
obiettivo,
ha
finito
per
bocciare
il
progetto
Cuper
e,
con
Zaccheroni
in
panca,
con
Adriano
in
campo
che
ha
detronizzato
Vieri,
ha
salutato
il
raggiungimento
della
Champions
League
all’ultima
giornata
come
un
trionfo
insperato.
Trionfo
davvero
insperato
è
stata
l’UEFA
raggiunta
da
Lazio
(per
lei
anche
la
Coppa
Italia)
e
Parma
viste
le
vicissitudini
societarie
nelle
quali
erano
impelagate.
Resta
da
chiedersi
con
quali
squadre
affronteranno
la
competizione
dato
che,
da
una
parte
e
dall’altra,
i
migliori
elementi
sono
dati
in
partenza;
su
tutti
Gilardino
che
ha
salutato
Parma
da
vice-capocannoniere
grazie
alle
quattro
reti
all’Udinese.
Europa
sfiorata
dalla
neo
promossa
Sampdoria
di
Novellino e salvezza raggiunta da Reggina e Lecce grazie al
contributo
dell’uruguaiano
Chevanton.
È
finito
il
calcio
di
Roberto
Baggio;
presa
l’ormai
improcrastinabile
decisione,
resta
solo
da
vedere
(e
sperare)
in
una
convocazione
per
gli
Europei.
Il
campionato
italiano
saluta
Beppe Signori ma potrebbe riabbracciare, mercato permettendo, Veron
e
Crespo.
Insalutate
ospiti
le
eterne
polemiche
sui
torti
arbitrali,
Federazione
e
Lega
sempre
nell’occhio
del
ciclone
e,
ultimo
ma
non
meno
importante,
il
presunto
scandalo
calcio-scommesse
che
potrebbe,
tra
le
tante
cose,
inquinare
la
salvezza
del
Siena.
Come
trascorreremo
le
prossime
domeniche?
Forse
al
mare
senza
più
l’assillo
della
partita
anche
se,
da
queste
parti,
ci
si
è
ormai
abituati
all’impegno
del
Napoli
il
sabato
sera.
In
attesa
dell’Europeo
ci
restano
le
notizie
di
calciomercato,
l’ansia
per
le
condizioni
di
Maradona e l’attesa per i risultati del torneo cadetto.
A
molti
mancherà
Simona
Ventura
a
molti
altri
Paola
Ferrari
o
la
Gialappa’s,
a
pochi
il
Processo
di
Biscardi.
Chi
proprio
non
può
stare
senza
il
mondo
del
pallone
vada
in
Costa
Smeralda
e
lì
troverà
mezzo
calcio
professionistico,
per
gli
altri
appuntamento
al
29
agosto.