ARBITRI
NELL'OCCHIO DEL CICLONE
Arbitri
nell’occhio del ciclone, gli
errori di Racalbuto in Chievo-
Juve, Bertini in Perugia-Inter
e di Trentalange in
Atalanta-Roma, hanno sollevato
un polverone di notevoli
dimensioni riportando
d’attualità il problema
legato alla classe arbitrale.
Per anni si è discusso di
sudditanza psicologica nei
confronti delle grandi squadra
da parte delle giacchette
nere, ora il copione sembra
essersi rovesciato. In effetti
se gli errori di Bertini e
Trentalange avessero
avvantaggiato Roma ed Inter
probabilmente non se ne
discuterebbe nei modi in
questione, ma sta di fatto che
si tratta pur sempre di errori
madornali. Per quanto riguarda
Racalbuto, si può discutere
all’infinito sulla sua
decisione di giocare o meno la
partita a causa della nebbia,
il secondo tempo però ha
confermato la netta differenza
di valori tra le due squadre
in campo, quindi la decisione
dell’arbitro è poco
contestabile se non dal punto
di vista dello spettacolo
mancato per i primi 45 minuti.
Da tempo ci si interroga su
come ridurre al minimo le
percentuali degli sbagli degli
arbitri, secondo una
classifica F.I.F.A. i nostri
direttori di gara sono i
migliori, quelli cioè con una
media errore minima, a
confermare il tutto ci sarebbe
il riconoscimento giunto a
Pierluigi Collina che per il
secondo anno consecutivo è
stato eletto miglior arbitro
del mondo. Se si dibatte così
tanto con toni esasperati è
per il semplice fatto che
oggigiorno gli arbitri
rappresentano il bersaglio più
facile sul quale sparare, il
meno forte, su cui
puntualmente vengono
scaricati gli sbagli societari
e dell’allenatore.
L’errore fa parte del gioco,
una legge di vita quella della
“Compensazione” alla fine
rimette tutto in pari, anzi in
qualche caso, proprio le
cosiddette “grandi”
trovano il proprio bilancio in
questione in positivo. Roma ed
Inter hanno da che
recriminare, ma ci sembra
ingiusto colpevolizzare al
massimo due arbitri per sviste
che possono anche starci.
Maradona ha vinto un mondiale
anche grazie ad un gol di
mano, e di calci di rigore per
presunti falli se ne vedono
spessissimo, così come del
resto nel caso della Roma ci
sembra stupido aggrapparsi
all’arbitro per due falli di
Emerson punibili con
altrettanti cartellini gialli,
del resto espulsioni avventate
ce ne sono tante in ogni
domenica calcistica. Capello e
Sensi da tempo stanno mettendo
in atto una campagna
anti-arbitrale per
giustificare il fallimento
della Roma, che è iniziato in
estate con una campagna
acquisti insufficiente e che
è proseguito nella stagione
in corso con ben sei sconfitte
in diciassette partite, il
team giallorosso è preceduto
da squadre di provincia con un
organico ben inferiore al
proprio. Sansi parla di
complotto, iniziato con
l’elezione di Galliani
presidente della Lega. I
nerazzurri si lamentano
altrettanto, ma diamo anche i
meriti ad un Perugia spesso
preso d’occhio dagli
arbitri, che a detta di Cosmi
ha giocato, domenica scorsa,
una partita da “Real
Madrid”. Facchetti ritira il
massimo responsabile della
lega in ballo sottolineando
che dal momento della sua
elezione il Milan ha ricevuto
notevoli vantaggi arbitrali
ricevendo ben nove rigori a
favore. La classifica di metà
stagione a detta di molti
rispecchia in pieno i valori
espressi, non crediamo che gli
arbitri abbiano modificato più
di tanto i valori in campo.
Torti e vantaggi come abbiamo
detto si annullano a vicenda.
Alla fine di tutto ci possono
anche essere degli errori ma
se a trarne vantaggio sono
squadre minori a danno di due
blasonate a questo punto ben
venga, a testimonianza che il
calcio è pulito e gli errori
fanno parte del gioco, voci e
cattiverie sono solo
maldicenze messe in atto da
chi scarica addosso ad una
classe debole gli sbagli del
proprio lavoro, alimentando
solo le presunzioni di
malafede che danno vita a
spettacoli orrendi di violenza
negli stadi.
di
Gianmarco Balestrieri
21/01/2003
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