• DETTI E CONTRADDETTI – DIS - AMENITA’ DALLA PRIMA DI CAMPIONATO E DINTORNI •

1/9/2008

(RENATA SCIELZO) – Intontimento da vacanza ancora da smaltire, pelle ancora dorata di sole, code chilometriche sulla Salerno – Reggio Calabria e l’italico campionato di pallone che aveva preso il via il sabato precedente con lo scoppiettante successo dell’Udinese e il mezzo passo falso dell’Inter, campione di Italia, guidata da “sotuttoio,iosonoDio,iosonospecialoneMourinho”.
Così si presentava ieri mattina il nostro Bel Paese - Terra dei cachi, in una giornata afosa e da bollino rosso su tutta la rete autostradale dello stivale. Tifosi ovunque, a digiuno di calcio per troppo tempo, desiderosi di seguire o vedere alla tv la loro squadra di calcio.
E fin qui nulla di nuovo nella terra dei cachi, se non che la prima giornata del nostro pane quotidiano, il pallone, vedeva in tabellone due match ad alto rischio come Roma – Napoli e Fiorentina – Juventus.
Senza dire l’avevamo detto, senza dire l’osservatorio e gli organi competenti hanno sbagliato a permettere la trasferta – nella fattispecie ai tifosi azzurri - , perché se non l’avessero fatto avremmo detto: “non è giusto sono sempre i tifosi perbene a pagare per uno stuolo di idioti”, oggi siamo qui a raccogliere i cocci dell’ennesimo fallimento, a misurare i danni, a cercare di scongiurare il peggio per la società e per gli sportivi che amano il pallone e vorrebbero semplicemente seguire la loro squadra, vederla giocare, imprecare, prendersela con l’arbitro di turno e urlare qualche simpatico sfottò. Nulla di più.
Inutile fare retorica, inutile fare analisi, inutile piangere. E’ un dato di fatto (e quanto se la godono i colossi del Satellite e del Digitale..contro cui i presunti "ribelli" pensano e dicono di far giustizia) che negli stadi i tifosi sono sempre più una minoranza - mosche bianche –a vantaggio di facinorosi, esaltati, teppisti, che non hanno e non possono trovare alcuna giustificazione ai loro comportamenti. Non c’è ritardo del treno che tenga, non ci sono cancelli chiusi che tengano. Non c'è aumento dei prezzi dei biglietti o strapotere di sky/mediaset/la7 e compagnia bella che possa fornire una benché minima giustificazione. Perché nulla, NULLA giustifica la barbarie. NULLA.
Oseremmo chiamarli i nuovi barbari, ma scateneremmo altre polemiche, risposte a raffica e inutili considerazioni. Invece noi, oggi, in questa ennesima giornata afosa e luttuosa per il nostro pallone e per NOI NAPOLETANI PERBENE CHE PAGHIAMO LO SCOTTO DI TANTA VACUA E INUTILE BARBARIE, nemmeno prendiamo in considerazione quelli che hanno reso ancora più inutilizzabili di quanto già non lo fossero i tristi vagoni degli intercity perennemente in ritardo che fanno la spola sull’asse Napoli – Roma. Glissiamo e andiamo al cuore del problema: TRASFERTE VIETATE. VIETATE PER TUTTI. Chi se ne avvantaggia? Chi l’ha vinta? Le risposte, chi un po’ si intende di calcio, chi un po’ legge e sa cosa significano diritti tv, Sky, digitale terrestre e Payperview, le ha già trovate da un pezzo. Ma di fronte all’impotenza delle forze dell’ordine, all’inconsistenza e alla variabilità dei provvedimenti esiste solo la voce grossa, l’ordine imposto.
Oggi chi scrive festeggia il suo trentaduesimo compleanno e mai avrebbe pensato di scrivere: “ORDINE IMPOSTO” o "DIVIETO ASSOLUTO DI TRASFERTA". Mai avrebbe pensato di poter usare certi toni e digitare sulla tastiera certi termini: ma sono le garanzie che oggi, da cittadina, chiedo al mio paese e a chi lo governa. E lo faccio da Napoletana prima ancora che da Italiana. Sono stanca dei luoghi comuni sulla mia città e sui miei concittadini, stanca di subire per colpa di “barbari” che non hanno diritto di cittadinanza e non hanno diritto a definirsi “NAPOLETANI”.
E’ una voce flebile, impotente e disperata, ma il divieto di trasferta credo – e ribadisco, lo dico e lo scrivo con grosso cruccio – sia ad oggi l’unico modo per salvarci, per salvare la nostra città e i nostri colori che sul campo hanno dato spettacolo e hanno mostrato quanto sappiamo essere fieri ed orgogliosi. Vorrei ricordare a chi "urla e distrugge" che fierezza e orgoglio non significano rispondere ad eventuali offese o a presunte ingiustizie con saccheggi e distruzioni. Fierezza e orgoglio significano mostrare quanto si vale, combattere con le armi dell’intelligenza e del talento i luoghi comuni e palesare all’intero stivale che Napoli non è solo munnezza, “Gomorra” e teppisti. Napoli, più volte “ferita a morte” dai suoi stessi figli, si rialza ancora una volta e fiera ed orgogliosa dice no alla nuova barbarie.
Ci auguriamo che oggi si alzi solo questa voce. Polemiche da salotto, rimedi del giorno dopo, palliativi li lasciamo ad altre sedi, noi ribadiamo: “DIVIETO ASSOLUTO DI TRASFERTE PER TUTTI” e “NO ALLA BARBARIE”. E sono lacrime in questo caldo primo settembre, lacrime perché ci doveva essere un’altra strada. Ma abbiamo toccato davvero il fondo e quando si tocca il fondo bisogna solo provare a raccogliere i cocci e ricominciare. Ricominciamo con un ordine imposto, con un divieto? Chi leggerà queste parole non può nemmeno immaginare quanto ci faccia male scrivere queste poche righe: ma E’ QUELLO CHE CI RESTA.

N.D.R
In qualità di redattrice di Pianetazzurro mi scuso personalmente con tifosi e sportivi per aver dedicato il mio consueto spazio di boutade e battute ad una tirata del genere. C’ho provato, ma oggi per scherzare su Mourinho o sbeffeggiare Menez, il fantomatico talento arrivato alla Roma, non tirava proprio aria.
Un’ultima cosa: per favore NON CHIAMATELI ULTRA’. NON CHIAMATELI AFFATTO.
 

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