• DETTI E CONTRADDETTI - AMENITA' DALLE ULTIME DI CAMPIONATO E DINTORNI •

16/2/2009

(RENATA SCIELZO / foto di Felice de Martino) - Cari lettori, bentornati al nostro appuntamento. Vi proporremo un detti in salsa carnevalesca, condito dalle solite boutade e non troppo digeribile per i nostri ragazzi.
Partiamo da loro, dai protagonisti di un girone di ritorno degno di una squadra da oratorio. Senza nulla togliere ai ragazzi che con passione affollano i campi delle parrocchie, è così che i calciatori del Napoli sembrano aver vissuto l’avvio del girone di ritorno. Crisi, involuzione: tutte parole corrette, ma forse c’è qualcosa in più. Mancanza di volontà e di carattere ed errori madornali: si va da quelli “veniali” degli attaccanti che non sembrano vedere troppo la porta a quelli stratosferici - vere e proprie papere - della “Banda del Buco” (la provata ditta Navarro, Cannavaro, Rinaudo, Contini con l’aggiunta del giovane Santacroce). Per loro un avvio da “Mai dire goal”. E si prosegue con il centrocampo che non c’è (si potrebbe provare a chiederne notizia a “Chi l’ha visto”…).
Avremmo preferito che ci avessero preso in giro con un po’ di burle carnevalesche, ma rinvii sui piedi dell’avversario, inchini da “prego, si accomodi, passi pure l’area di rigore del Napoli è la sua terra di conquista, benvenuto caro ospite” avremmo voluto non vederli mai. Eppure è andata proprio così: con il mister a sgolarsi in panchina (e a fare il gioco delle tre carte con le sostituzioni) e i tifosi a disperarsisugli spalti del S. Paolo. Rabbia? Frustrazione? No, disperazione: tra moduli riproposti, errori accompagnati da sviste arbitrali (della serie non ci facciamo mancare nulla) e sostituzioni rigorosamente dopo il 65’. Piccola digressione: ma i nostri allenatori (perché abbiamo notato che è prassi piuttosto diffusa) per caso tra le clausole contrattuali sono costretti a firmarne una che recita: “E’ rigorosamente vietato sostituire i giocatori prima del 65’”?. A vedere come operano, sembrerebbe proprio di sì. E quasi ci sarebbe da augurarselo, visto che le sostituzioni arrivano sempre in ritardo e puntualmente si rivelano opinabili. Argomento che scotta, come scotta la questione errori arbitrali. Quest’ultimo periodo è stato quello in cui i direttori di gara, stanchi degli errori e delle polemiche di un’Italia pallonara fin nel midollo, hanno deciso di darsi all’arbitraggio di gare di beach volley. Piedi, testa, mani: tutto lecito.
Ne sa qualcosa il povero Rinaudo che, dopo un rinvio sfortunato sui piedi dell’avversario, si è visto dribblare dalla mano di quest’ultimo.
E ancor meglio ha potuto apprezzare il nuovo corso in stile beach volley il buon Abbiati durante il derby. L’estremo difensore rossonero ha provato a pararle tutte, ma contro un Adriano fresco di allenamento di ritorno dalle spiagge di Rio, ha dovuto necessariamente soccombere. Galeotta è stata la schiacciata dell’attaccante nerazzurro. 1-0 e derby in discesa.
E’ successo questo ed altro sotto i riflettori. E sempre della serie non ci facciamo mancare nulla, anche i “nazionali” ci hanno regalato delle belle perle. Dopo tutte le polemiche connesse ad Italia – Brasile e all’opportunità di giocarla o meno causa questioni politiche relative alla mancata estradizione dell’ex terrorista Battisti, abbiamo capito il tentativo (miseramente fallito) di rinviare il match. I nostri governanti (altro che questioni politiche) dovevano aver visto quelle pappemolli dei nostri allenarsi. Il Brasile ci ha rifilato due sberle sonore e a nulla vale appellarsi alle sviste arbitrali. Campioni del mondo? E’ un’Italia che non c’è e che non c’era. Ed è l’ennesima bella figura in mondovisione. Che passi carnevale, di scherzi ne abbiamo abbastanza!!
 

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