14/4/2008
(RENATA SCIELZO) – Corsi e ricorsi storici. Nelle vesti della beffata Inghilterra quell’Atalanta che all’andata ci aveva umiliato con 5 pappine. Nelle vesti del Pibe de oro non poteva che esserci lui : il “Pocho de oro” Ezequiel Lavezzi. Il misfatto si consumava dinanzi ad un S. Paolo su di giri per l’ennesimo goal di “Marechiaro” Hamsik (nella foto). Era ancora una volta la “mano de dios”. 2 – 0 e vittoria azzurra. Orobici inferociti e trasmissioni a go –go pronte a segnalare l’irregolarità, il comportamento antisportivo etc. etc.
A noi viene da sorridere. Aver scoperto che il Pocho potrebbe darsi anche alla pallavolo, ci riempie di gioia. Certo povero Coppola. Aveva fatto quasi un partitone, come tipico degli ex. Poi è dovuto uscire con la coda tra le gambe…un napoletano beffato da un argentino irriverente.
Ma in una fantomatica squadra di calciatori prestati alla pallavolo troverebbe spazio anche Adriano. Giungono nuove dal Brasile: il San Paolo (guarda un po’) ha la meglio sul Palmeiras con un tocco magico dell’Imperatore. A fine partita il misfatto sarà confessato con una certa nonchalance: “È accaduto, non posso farci niente - ha commentato a fine partita l’imperatore, che ha ammesso di aver segnato con la mano -. Nel calcio queste cose succedono. In fondo l'importante era fare gol". Dargli torto? De Rossi in una gara della Roma contro il Messina lo ammise e l’arbitro annullò, altre volte il peccato veniale viene passato sotto silenzio. Non facciamo i buonisti, senza dire che Lavezzi ha fatto bene, diciamo solo una cosa: l’importante era vincere. E abbiamo vinto.
Unico neo della giornata la solita inconsistenza dell’arciere. Niente più frecce nella sua faretra e due destini, il suo e quello del Napoli, che non si incrociano. Strade che sembrano destinate a dividersi.
Sugli altri campi accadeva di tutto, ma senza troppi scossoni. Totti tornato in campo faceva lo spavaldo (per usare un eufemismo) con l’arbitro Rizzoli. Il giallorosso invitava più volte il direttore di gara a recarsi al paese di cuccagna e rimediava solo un giallo. Cambiasso sempre spavaldo in serata nemmeno quello. Misteri della fede. Avranno gioito e approvato tutti gli espulsi per proteste. E restando su Roma e Inter, non c’è troppo da dire. Le prime della classe viaggiano ad uguale velocità e a cinque giornate dalla fine con quei 4 punti di vantaggio la squadra di Mancini ha il tricolore in tasca. Null’altro che mea culpa per Spalletti e i suoi uomini: lo scudetto l’hanno perso all’andata all’Olimpico e in generale negli scontri diretti. Anche lì fu fatale un tocco, quello di Ludovic Giuly. Meno di 1.60 di altezza ma con una notevole elevazione, il francese si travestì da Doni e parò senza guantoni sulla linea di porta. La Roma rimediò in casa quattro pappine e il resto lo sappiamo e lo sapete. Peccato un campionato giocato e lottato fino all’ultima giornata sarebbe stato davvero avvincente.
Il Milan ha fatto un altro capitombolo, mettendo in ansia il suo presidente, già in stato di allerta per le elezioni. Due debacle sarebbero troppe per il cavaliere…ma squadra e presidente hanno fin troppe vite ed energie e difficilmente noi poveri mortali riusciremo a liberarcene con facilità e a godere di attimi di gioia. Confidiamo in un miracolo, ma l’è dura…
Altro bel match per il napoletano Marco Borriello trascinatore di un super grifone attestato un punto più su del Napoli. L’ariete rossoblu quest’estate si era offerto al Napoli. A gran voce (noi compresi – e ci cospargiamo il capo di cenere) si levarono cori contro un acquisto del genere. Ne stiamo facendo un dramma? No peggio, ci stiamo strappando i capelli. Nel suo stato di grazia il Borriello nostrano in combutta con Lavezzi sarebbe stato uno schiacciasassi. Mea culpa, nostra culpa e ….evitiamo parole che risulterebbero francesismi troppo chic.
Null’altro da aggiungere. Si spera che De Laurentiis riveda i suoi piani quinquennali, il Napoli inizi a vincere e convincere anche in trasferta e… Lavezzi simpaticamente combini un’altra delle sue marachelle. Alla prossima e forza Napoli.
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