(RENATA
SCIELZO/ foto di Felice De Martino) -
Bentornati il primato è perso, ma finalmente
abbiamo visto un po’ di bel gioco, un po’ di
spettacolo.
Ora non staremo qui a lamentarci né dei tre
punti non ottenuti, né tanto meno di
formazioni, possibili sostituzioni o
acquisti post natalizi. Partiamo e
affrontiamo la settimana in vista della
sfida con il Mantova nella sola speranza che
si continui sulla strada intrapresa. Bel
gioco, finalmente, squadra capace di
costruire, finalmente, e a condire il tutto
il solito Calaiò. Il nostro arciere continua
ad essere la punta di diamante di questa
squadra e il gioiellino dell’attacco
azzurro. Un attacco che doveva far faville,
ma che con un Bucchi in crisi e non servito
e con un Pià velleitario e poco concreto, a
tratti irritante, ancora non ha entusiasmato
gli astanti. Si legge di un Bucchi in
partenza, di possibili scambi con altre
squadre, ma ora come ora, non è questo
quello che preme, preme far reinserire
alcuni buoni elementi dopo momenti
“difficili”, vedi alla voce Sam Dalla Bona
(autore del goal a Parma e di una bella
prestazione ieri), e insistere nella
costruzione di gioco. A quel punto
arriveranno anche i goal di Cristian Bucchi,
almeno si spera. NAPOLI ARABA FENICE? AMEN
Intanto nelle alte sfere della serie A, i
nerazzurri di Mancini, all’ottava vittoria
consecutiva in campionato, prendono il largo
e si ritrovano a + 7. Un + 7 che lascia
coltivare pochi sogni di gloria alle dirette
inseguitrici, caso mai ce ne fossero (questa
è la vulgata). Complice la Lazio, il derby
capitolino, avrebbe quasi definitivamente
cancellato le speranze in casa giallorossa e
il match Roma – Palermo di domenica prossima
sarebbe forse più interessante per capire
quale delle due squadre si attesterà almeno
per il momento al secondo posto. Dovremmo
cospargerci il capo di cenere e dire che
Piccinini a Controcampo aveva visto giusto?
Stavolta siamo più furbi e volutamente
taciamo, troppo presto, nonostante i + 7,
per dire la parola fine al campionato.
Certo la prova deludente della Roma del
calcio spettacolo contro i cugini laziali,
con il gioco sulle fasce di Mancini e Taddei
praticamente inesistente. dà da riflettere,
ma era pur sempre il derby, una partita a
sé, un campionato nel campionato. L’Inter
poi dal canto suo ci ha abituato a grandi
rimonte, ma anche a clamorosi tonfi…entrambe
lottano su tre fronti (certo l’Inter è
squadra più attrezzata e con un organico
decisamente più forte) e fare un pronostico
è davvero complicato, in un campionato poi
estremamente asettico, orfano della Vecchia
Signora e con un Milan attestato a ridosso
della zona retrocessione, in una crisi
sempre più nera, a corto di goal e di gioco,
con una squadra praticamente da reinventare
e squadre come il Catania attestato al
quarto posto e però capace di prendere 7
goal in un sol match… UNA VERA INCOGNITA.
Interessanti a livello di folklore le
dichiarazioni del post big match con
l’allenatore biancoceleste Delio Rossi, che,
pieno di sé per il 3-0, entra nello
spogliatoio giallorosso e dà dei presuntuosi
agli odiati cugini romanisti, per poi sotto
i riflettori, complici i giornalisti, fare
il bagno nel fontanone del Gianicolo per una
scommessa fatta con una religiosa. Chi è la
religiosa è presto detto: Suor Paola (e come
dimenticarla…). Romanisti presuntuosi e
Totti vittima, sempre a lamentarsi per i
falli subiti, ma Delio Rossi, alla sua età,
sinceramente RIDICOLO. BUFFONE!!
L’allenatore della Lazio ha il dente
avvelenato per i festeggiamenti romanisti
dell’anno scorso, ma nessuno gli ha
ricordato che la Roma festeggiava il record
e si stringeva intorno al suo capitano
appena infortunatosi, la Lazio l’altro ieri
festeggiava soltanto la bella e strameritata
vittoria nel derby, non c’era certo bisogno
che un allenatore del suo calibro si
abbassasse a certi livelli, attaccando i
giocatori avversari. Hanno bersagliato
Spalletti per il post Roma – Catania, ma
nessuno ha detto nulla a Delio Rossi, che a
crear tensione in vista del match di
ritorno, è stato bravissimo. Pronta infatti
la risposta degli avversari con Pizarro
infuriato che ha proferito poche e dirette
parole: ci vediamo al ritorno. PER FORTUNA
E’ LONTANO….
Ancora più interessante è un altro aspetto
del seguitissimo big match di domenica sera.
Mentre il nostro Napoli gioca a porte chiuse
e sconta squalifiche del campo e multe,
all’Olimpico si festeggia con largo anticipo
l’ultimo dell’anno, ma nessuno dice nulla,
nessuno minaccia di interrompere il match,
nessuno commina multe, anzi per uno strano e
rovesciato contrappasso a Lotito riducono da
30 a 4 mesi la squalifica (e praticamente
l’ha già scontata). DUE PESI E DUE MISURE?
Ai nostri affezionati e perspicaci lettori
ogni considerazione…
E si badi lungi da noi giustificare i
petardi made in Naples.
Ma la chiusura è per la bella zebinata della
domenica sera. Nella domenica sera in cui
nelle reti Mediaset si lavorava con
difficoltà per la prematura scomparsa di
Alberto D’Aguanno, ci ha pensato Zebina con
le sue roventi dichiarazioni a tener desta
l’attenzione. A Roma, nell’era Capello,
chiamavano zebinate i suoi errori difensivi,
oggi la zebinata però l’ha fatta davvero
grossa. Ne ha avuto per tutti il francese,
vecchi e nuovi dirigenti bianconeri, serie B
e situazioni specifiche, e le sue accuse
proferite in un italiano fluente e
padroneggiato meglio di tanti colleghi
indigeni (con ogni congiuntivo al posto suo)
hanno fatto pensare ad uno sfogo a lungo
meditato…consoliamoci… anche lì nelle alte
sfere, quelle che più hanno goduto
dell’illuminazione e dell’aiuto divino, c’è
qualche problema…ZEBINA PENSACI TU…
Intanto buona settimana a tutti e alla
prossima...