(RENATA
SCIELZO/ foto di Felice De Martino) -
Abbiamo dovuto e voluto aspettare il
posticipo di ieri sera per dire e
contraddire, nella speranza di tornare primi
in classifica, speranza che si è infranta
all’86, quando quell’autorete del modenese
Centurioni ha cancellato i sogni di gloria
anzitempo coltivati. C’EST LA VIE!
Peccato perché quei due punticini in più
sulla Juve nella marcia promozione, visto il
calendario non proprio favorevole del nostro
Napoli, ci avrebbero davvero fatto comodo.
Per di più ai nostri mai come questa volta
non abbiamo nulla da rimproverare: in quel
di Trieste sono stati protagonisti di una
rimonta eccezionale, complice un De Zerbi in
formato superstar. NON CI RESTA CHE
ASPETTARE LA PROSSIMA.
Un solo messaggio per Reja: quel Calaiò in
panchina grida vendetta….quale che ne dica
lo Zazzaroni di turno: “Calaiò è solo una
riserva di Bucchi, sono contento che Reja
l’abbia capito”. Zazzaroni dixit a Radio
Marte stereo. Zazzaroni, Zazzaroniiiii,
Zazzaroniiiiii…..MA CI FACCI (ironico) IL
PIACERE!
Ma da dire e contraddire questa due giorni
di calcio come al solito ne ha offerte
parecchie. Non ci dilungheremo su Totti, già
oggetto di un’interna, simpatica e corretta
querelle, ma vi faremo divertire, complici
quei bontemponi de “Le iene” che tutti
conoscete.
Conoscete Alessandro Volta e Karl Marx?
Superfluo dire che non sono gli ultimi due
arrivati nella scuderia Moratti, gli ultimi
due improbabili acquisti (anche perché
ultimamente il patron nerazzurro c’azzecca e
come se c’azzecca), ma rispettivamente
l’inventore della pila (almeno così ci hanno
detto) e il teorico del comunismo. Cosa
c’entra tutto ciò con un articolo di pallone
o quanto meno pseudo pallonaro? Non andate
di fretta, perché non ve ne pentirete e
soprattutto avrete di che sbellicarvi.
All’Olimpico in occasione di Roma – Reggina,
questi due illustri signori, per di più
morti e sotterrati da tempo, hanno avuto
l’ardire di assistere al match. E
naturalmente non si tratta di fantasmi e
reincarnazioni, ma di biglietti nominativi.
Sì, avete capito bene. E’ così che
funzionano i controlli. E passi pure per
Alessandro Volta, poteva trattarsi di
un’omonimia, ma Karl Marx, così tedesco,
così teutonico come nome….
La prossima volta chi si siederà in tribuna
d’onore: Cristoforo Colombo, Napoleone
Bonaparte o Giuseppe Garibaldi? Beh visto
che sul campionato è inutile puntare, SI
ACCETTANO SCOMMESSE…
Ma non abusiamo di questo termine, di questi
tempi altrimenti insieme a Pampa Sosa,
Morgan De Santis e compagnia bella finiamo
sotto interrogatorio anche noi…
Perdonate la pessima battuta e andiamo
avanti.
Questa volta prendiamo di mira un
campionissimo, Luca Toni. L’abbiamo visto un
po’ involuto. Fiorentina – Empoli gli ha
offerto parecchie occasionissime e il nostro
è riuscito a segnare solo a porta
praticamente vuota, quando segnare
significava esclusivamente appoggiare il
pallone in rete.
Che abbia scelto la strada Bobo Vieri?
Speriamo di no, perché l’Atalanta ha troppi
bomber e Doni procede come un treno…Intanto
PATRON MORATTI E’ LI’ CHE ATTENDE.
Un plauso invece tra scherzi e richiami va
davvero fatto a Fiorentina e Lazio, che
nonostante i punti di penalizzazione, se la
stanno cavando egregiamente. Un po’ meno al
rispettivo presidente e ai rispettivi
tifosi. Il primo perché si copre di ridicolo
dicendo: “siamo inferiori solo all’Inter”, i
secondi perché continuano a contestare
Lotito. Ma la Lazio è quasi in Chanpions, il
presidente ha rifilato Oddo al Milan per
svariati milioni e il cartellino di Foggia (gioiellino
niente male) e ci si lamenta? Forse hanno
paura che davvero Lotito faccia prendere ai
suoi calciatori cazzuola, carderella,
spatola e martello e li metta a costruire lo
stadio in quel di Riano?
Il goal di Rocchi avrebbe almeno per questa
domenica dovuto ammutolirli: pura poesia,
per far polemica proprio non ce n’è.
Un’ultima e concludiamo. Il balletto degli
allenatori. E’ stato quanto di più
esilarante si potesse vedere. Il buon
vecchio sor Carletto Mazzone si è sentito in
dovere di dire la sua, e noi, per certi
versi ci sentiamo di dargli ragione: “Gli
allenatori non contano più niente. L'esonero
fa parte del Dna di noi allenatori, credo
che però ultimamente abbiano perso in
immagine, prima la nostra era una figura
importante. Le società - prosegue - cambiano
spesso, vogliono allenatori che dicano sì
signore. In questo ambiente bisogna avere
amicizie importanti, le società cercano
mister aziendalisti".
Non sappiamo quanto di vero ci sia nelle sue
parole, fatto sta che i contemporanei
esoneri di Zaccheroni e Colomba a vantaggio
di coloro che ad inizio stagione li avevano
preceduti, prima di essere a loro volta
esonerati, ci hanno fatto sorridere e dato
da pensare. Non vogliamo fare i gufi di
turno, ma se le cose dovessero andar male,
che si fa? Si bussa nuovamente alla porta di
Zac e di Colomba? Mah. Anche su questa si
accettano scommesse.
Alla prossima e come sempre Forza Napoli.