(RENATA
SCIELZO/ foto di Felice de Martino) – Un
detti in ritardo per cause di ordine
pubblico…posticipata Brescia – Napoli, a
quanto pare per evitare possibili
“disordini”, abbiamo posticipato anche noi
la nostra rubrica, contenti e paghi di
discutere non di ciò che si è consumato o si
poteva consumare sugli spalti ma di ciò che
è successo sul campo, o meglio ancora, di
ciò che il campo ha decretato.
Tre punti e a casa per il nostro Napoli con
un goal festeggiato due volte, segnato da
Calapià come si è divertito a segnalare
qualche cronista televisivo, e un passo
decisivo nel cammino verso la A.
Polemiche? Tantissime. Un palese nervosismo
in campo e dichiarazioni roventi del
fumantino Serse Cosmi nel post partita. Non
ci sottraiamo al nostro dovere, e senza
girarci troppo intorno, senza dire,
contraddire e imbastire, lo diciamo a chiare
lettere: un Napoli non troppo bello ma
fortunato. Certi segnali vanno colti, e da
scaramantici e fatalisti quali solo noi
meridionali sappiamo essere, vanno aiutati.
Fortuna audentes iuvat, dicevano i latini: e
ora più che mai il Napoli deve fare suo
l’antico proverbio, essere audace e lottare
perché il distacco dalla quarta resti
inalterato. Poi tutto il resto, ora come
ora, è noia, solo noia.
Fatti e non parole. Risultati e non gioco.
Ci sembra quasi di contraddirci, ma a poche
giornate dalla fine c’è solo l’obiettivo e
solo IL NOSTRO OBIETTIVO.
Per il resto diventiamo miopi e allora quasi
dimentichiamo di segnalare le tanche chicche
con gossip di calciomercato o l’ultima
giornata di A, che ha decretato il passaggio
in Champions di Milan e Lazio, la macchia in
casa della Roma con il Torino e una lotta
per non retrocedere che è ancora aperta per
due squadre. E poi non gli ultimi scampoli
di Calciopoli, ma a quanto pare ancora
parecchie puntate di quella che sta
diventando la più lunga telenovela
all’italiana, con presunti ma in realtà
scontatissimi colpi di scena, cambi di ruolo
e solito finale, solito happy end. L’anno
scorso a cancellare il tutto o quanto meno a
ridimensionarlo ci hanno pensato Lippi e
ragazzi con una coppa del mondo che mancava
da troppo tempo e quest’anno?
Senza fare i menagramo, come da tempo i
meteorologi preannunciano l’estate sarà
rovente, e lo sarà probabilmente anche per i
parecchi scandali al sole cui assisteremo,
ma senza essere ipocriti ancora una volta
guardiamo a casa nostra, non per fare gli
struzzi e non perché non ci turiamo il naso
di fronte a tanto letame (ché anzi vedrete
quante gliene diremo….) ma è solo perché in
questo momento viviamo l’attesa, l’attesa di
diventare protagonisti di un campionato che
da troppo tempo ci vede assenti. Quindi
prima ci prendiamo ciò che meritiamo e che
ci spetta poi discuteremo su come
intervenire per fare in modo che il
campionato che andremo a giocare non sia
falsato da giochi di potere, cupole e sette
sorelle.
Ora - chiamateci strafottenti, diteci che
abbiamo detto e contraddetto troppo e siamo
stanchi, dite quello che volete - ma abbiamo
in testa solo una cosa: le ultime quattro
partite e poi e poi e poi: SarA’ quel che
SarA’.