11/6/2007
(RENATA SCIELZO) - Sorrisi, lacrime e gioia
alle stelle, parole che tuttavia non bastano
a descrivere ciò che prova il tifoso medio
del Napoli. Non c’è bisogno di essere tra i
tifosi super affezionati per essere
emozionati, 6 anni lontani dalla serie A
sono tanti, troppi per una città come
Napoli. La festa si respira ovunque in città
e ha messo d’accordo tutti, facendo almeno
per un giorno passare in secondo piano i
tanti problemi dai quali la città è
attanagliata. Passare in secondo piano per
un giorno, non dimenticare.
La promozione, sudata e meritata, è stata il
coronamento di un sogno lungo anni e una
ventata d’aria buona per una città troppo
spesso bistrattata dai suoi stessi
cittadini, da molti napolidi (tutti coloro
che se ne sono andati, secondo una calzante
nomenclatura coniata da Erri De Luca) e
soprattutto dai media.
La promozione, agognata e sospirata, è
arrivata nel giorno più bello, alla fine di
un campionato avvincente, insieme al Genoa,
grifone amico, a digiuno di serie A
addirittura da 12 anni.
Una festa bellissima, un grande evento
sportivo, tutti sotto un unico vessillo, la
A, colorata di azzurro e rossoblù.
Emozionante vedere un’unica grande onda di
tifosi, i giocatori del Napoli nello
spogliatoio di quelli del Genoa. Da vivere,
ma anche da far vedere e da raccontare a i
più piccini: perché è il bello del calcio, e
in tempi tristi e bui per il mondo del
pallone assistere a ciò che abbiamo
assistito ieri è tutta manna dal cielo. E’
estasi pura per gli appassionati del dio
pallone, quello vero.
Ma dopo la festa e i ringraziamenti, in un
clima di fervore ed entusiasmo generale, in
cui si fa fatica a raccogliere le idee e
persino a lavorare, a noi tocca tracciare un
mini bilancio stagionale e lanciare un ponte
per la prossima stagione.
La nostra rubrica vi saluta, ma non vi
abbandona, perché sicuramente il
calciomercato un po’ per il caldo, un po’
per le aspettative di un pubblico esigente
come il nostro, potrà essere sicuramente
motivo di detti e contraddetti in versione
balneare.
Bilanci, dicevamo. Qualcuno ha detto che ci
saremmo tutti affrettati a salire sul carro
del vincitore, quel qualcuno si chiama Reja.
Senza ritrattare quello che abbiamo sempre
detto - a noi il Napoli in più di un
frangente non è piaciuto per il gioco
espresso e spesso non abbiamo condiviso
l’organizzazione tattica o le sostituzioni
del Mister – dobbiamo cospargerci il capo di
cenere e dirgli quanto meno grazie. Nessuno
gli ha creduto, nessuno gli ha dato fiducia
e lui, 1-0 dopo 1-0, ha raggiunto il suo
obiettivo, conducendo il Napoli in serie A.
I risultati non sono tutto, ma alla fine
sono ciò che conta. E Reja allora ha avuto
la meglio. Sta a noi ammettere di aver
sbagliato, non nella valutazione delle
singole gare, ma nell’avergli troppo spesso
dato addosso. CHIEDIAMO VENIA.
Il suo rinnovo? Su quello nutriamo dubbi e
non abbiamo timore a palesare la nostra
posizione.
Squadra? Obiettivi di calciomercato? Non
siamo per i radicali cambiamenti e non siamo
per le primedonne, fosse per noi manterremmo
buona parte del gruppo, in primis la difesa,
e lavoreremmo per portare a Napoli un buon
centrocampista di impostazione, un esterno
basso e qualche altro attaccante. Bucchi lo
terremmo. E’ stato pagato un bel po’ e forse
è il caso di concedergli un’altra
possibilità e vedere come gioca con un
centrocampo solido e più fantasioso e
costruttivo di quello attuale.
Investiremmo sul gruppo e sui giovani,
ponendoci nell’organizzazione della squadra
un obiettivo alto (qualificazione Uefa) in
modo da raggiungere con tranquillità almeno
la salvezza.
Questo è ciò che pensiamo noi – it’s so
natural – poi bisognerà vedere come la pensa
il presidente, quanto ha intenzione di
investire, come si sta muovendo il dg
Marino. La speranza è che considerino che il
prossimo campionato di serie A sarà ben
diverso da quello appena trascorso e vedrà
scontrarsi fior fior di squadroni.
In sede di bilanci un grazie va anche al
pubblico azzurro, non sempre super, vedi
scontri o fischi a Bucchi, ma ieri
encomiabile. E un grazie va a tutti i nostri
lettori e soprattutto a tutti quei ragazzi
che sabato dopo sabato ci hanno accompagnato
in questo cammino, facendo rinascere la
nostra Napoli e il nostro Napoli e
regalandoci il sogno di un’incantevole araba
fenice che si libra alta nel cielo azzurro e
sul mare azzurro del nostro unico e
incantevole golfo.
Ora viene il bello…
Bisogna lavorare, c’è tanto da costruire,
costruire, costruire…
Buona serie A a tutti
E scusate se non abbiamo detto nulla di
Trezeguet, della liga spagnola, degli scoop
di calciomercato, della formula uno o del
motomondiale, ma per noi oggi tutto è
azzurro, tutto è Napoli.
Buone vacanze a tutti i nostri lettori.
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