28/11/2005
(VINCENZO CIMMINO) - C’è una persona
di nome Joseph Blatter, capo della FIFA, che
propone di eliminare dalle partite che vedono
in campo le Nazionali l’esecuzione degli
inni nazionali. “Non servono più, non
toccano l’animo della gente e inoltre gli
avversari spesso lo fischiano”.
Questa dichiarazione ha scatenato una serie di
reazioni che si poteva immaginare, in questo
paese che si avvia verso il federalismo un
briciolo di Nazionalismo è ancora presente
nel cuore di tutti noi.
Il CT della Nazionale Italiana, Marcello Lippi,
in merito ha dichiarato: “E‘ bellissimo
sentire l‘inno nazionale, e‘ un momento
che unisce tutti, dai giocatori in campo ai
tifosi sugli spalti a quelli davanti alla
televisione - ha detto Marcello Lippi - Non
c‘entra cantare a voce alta o meno,
l‘importante e‘ provare sensazioni forti
nella mente e nel cuore. E‘ cio‘ che ho
provato io quando sono andato per la prima
volta in panchina con la Nazionale”. Ed è
anche quello che provo io personalmente quando
ascolto l’inno di Mameli, che sia una
partita o qualunque altra occasione, quelle
note mi danno emozione e partecipazione,
all’improvviso mi vengono le lacrime agli
occhi, una fitta al cuore e mi sento
orgoglioso di essere Italiano!
L’ex arbitro più famoso del mondo, il
pelatissimo Pierluigi Collina, prova in parte
a giustificare il Blatter: “Forse vuole
evitare che vengono fischiati, all’estero
spesso gli inni vengono derisi dal pubblico e
questo è bruttissimo per un tifoso o un
giocatore che si emozionano all’ascolto
delle note del proprio paese. Forse si
vorrebbe evitare il vilipendio della bandiera
e della Nazione ma quando ho arbitrato la
finale tra Germania e Brasile ho invidiato i
22 in campo, loro potevano emozionarsi mentre
io ero spettatore esterno”.
La nostra collega Renata Scielzo si è
occupata ottimamente di un’episodio accaduto
domenica scorsa, quello che vedeva coinvolto
Zoro, giocatori del Messina, e i tifosi
dell’Inter, che lo hanno sbeffeggiato per
tutta la gara. Ma com’è possibile che l’Inter
fischi Zoro quando uno dei giocatori più
forti della squadra meneghina si chiami
Obafemi Martins e di colore è più nero del
carbone? Inoltre non dimentichiamoci pure che
l’Inter in Champions League è andata in
campo con la bellezza di undici stranieri di
cui solo uno era europeo!
A questo proposito è intervenuto anche il
difensore del Napoli Soccer, David Giubilato:
“Io penso che il problema del razzismo sia
fittizio: spesso si deride qualcuno solo per
il gusto di offendere, non c’entrano le
differenze culturali, al mondo c’è gente
che si diverte quando gli altri soffrono e
questo è molto triste”.
Ma questo problema esiste da sempre ed è
inutile dire che è diventato più grave ora,
semmai adesso in un mondo globalizzato come il
nostro è impensabile che succedano ancora
cose del genere. Pelè per esempio ricorda gli
episodi di razzismo subiti quando giocava sia
con la nazionale che con le squadre di club.
Ricorda che le peggiori offese le ha ricevuto
dagli argentini, gli uruguayani e i
paraguayani. “Mi isultavano, mi dicevano
sporco negro, ma il mio modo di fargliela
pagare era umiliarli sul campo, Io li battevo
e vincevo, e superare gli argentini dopo le
loro provocazioni era la vera
soddisfazione”.
In conclusione noi di PianetAzzurro ci
sentiamo in dovere di bocciare con tutte le
nostre forze la proposta di Blatter,
eliminando gli inni non si farebbe altro che
darla vinta a questi pseudo
tifosi-razzisti-ignoranti.
Sentirsi parte di un gruppo etnico è
importantissimo ma deridere l’altrui cultura
non fa altro che far cadere in una pozza di
fango la propria. Sentiamoci orgogliosi
all’ascolto del nostro inno ma applaudiamo
al momento delle note della squadra
avversaria!
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