7/1/2006
(VINCENZO CIMMINO) - Ci sono calciatori e
calciatori, quelli che sono scarsi e
riescono comunque a sfondare e quelli che
nonostante abbiano grandi qualità sono
costretti, per vari motivi, a giocare su
campi di periferia più o meno importanti.
‘Pianetazzurro’ ha deciso per l’occasione di
aprire i suoi taccuini, e il suo cuore, a
uno di questi, a Salvatore D’Alterio,
giovane terzino attualmente in forza alla
Puteolana.
Prima di iniziare la nostra chiacchierata
con il bravo Totò è d’uopo però dare alcune
informazioni su questo calciatore: D’Alterio
nasce a Mugnano di Napoli il 27/03/1981 e
inizia la sua carriera giovanissimo, aveva
da poco superato i dieci anni quando indossò
la maglia della Napoli Nord.
La sua esperienza più importante è
sicuramente Parma, dove vi è rimasto 8 anni
facendo capolino più volte tra i ragazzi
della prima squadra. Finita l’esperienza a
Parma passò al Gubbio dove sfiorò la
promozione in C1 perdendo la finale Play-off
con il Rimini. Per motivi societari fu poi
costretto a lasciare la squadra accasandosi
alla Puteolana, squadra in cui gioca
attualmente.
Allora caro Totò, come mai un giocatore
dalle tue qualità è costretto a giocare in
una squadra di basso profilo come la
Puteolana? (Non ce ne vogliano gli amici
flegrei, anche chi vi scrive risiede ai
piedi della Solfatara).
“Premetto che a Pozzuoli mi trovo benissimo,
gioco abbastanza con regolarità e ho trovato
un bel gruppo. La mia carriera è stata
frenata da episodi, il più gravemente triste
è l’infortunio ai tempi del Parma, sono
stato fermo un anno e mezzo per la rottura
dei legamenti crociati. Quell’infortunio
probabilmente ha frenato la mia carriera. A
Gubbio ebbi la possibilità di riscattarmi ma
per motivi vari fui costretto a lasciare la
squadra, il calcio non sempre è un mondo
pulito… Ma nopn pensiamo a quello che
sarebbe potuto essere ma a quello che è e
che sarà: ci tengo a chiudere l’anno con la
Puteolana alla grande e per l’anno prossimo
ho già parecchie offerte interessanti,
speriamo in un salto di categoria”.
Racconta un po’ai lettori di ‘Pianetazzurro’
quali sono le tue caratteristiche.
“Io sono un terzino sinistro, un mancino
naturale. Mi piace molto attaccare e sono
parecchio generoso, a volte preferisco
mandare in gol un compagno che segnare io
stesso. Posso giocare anche al centro ma
sulla fascia rendo sicuramente meglio”.
Totò D’Alterio ci tiene anche a far sapere a
tutti che lui il calcio che conta già lo ha
vissuto, è lunga la serie di giocatori con i
quali ha avuto a che fare.
“Sono un grande amico di Vitello, sapete?
Nel Parma facevamo coppia fissa, ricordo un
aneddoto: giocavamo in amichevole a Lisbona
e il mister decise di far giocare me mentre
lui andò in panchina. Vitello è un ragazzo
d’oro e un calciatore bravissimo, potrebbe
fare le fortune di molte squadre.
Altro elemento che mi ha impressionato anni
fa è stato Cipolla, l’attuale giocatore del
Grosseto. Ha delle qualità enormi, peccato
che sia un po’una ‘Testa calda’.
Anche Triuzzi è uno di quelli che mi ha
impressionato, ricordo che quando venne a
Parma, insieme all’amico Montervino, mi
sembrò un fenomeno, peccato che si sia perso
per strada. A proposito di Montervino, è da
apprezzare come questo calciatore sia
migliorato nettamente nel giro di qualche
anno, adesso unisce al grande agonismo anche
una grande qualità.
Ho giocato anche contro Calaiò, ai tempi che
militava nel Torino, era un po’cerbo ma si
intuiva che sarebbe potuto diventare un
giocatore importante”.
Chiudiamo questa chiacchierata col giovane
D’Alterio con l’augurio che i suoi sogni
possano concretizzarsi al più presto, chissà
mai che un giorno non lo vedremo indossare
una maglia azzurra.
In bocca al lupo Totò!
|