14/11/2006
(RENATA SCIELZO) - Fine settimana
prolungato fino al lunedì in attesa del
match del San Nicola che ha visto un Napoli
corsaro e illuminato dalle belle giocate
dell’arciere.
Fine settimana ricco di goal, alcuni
bellissimi, molti firmati da giocatori
italiani.
Fine settimana di convocazioni per Donadoni
con annesse le solite novità e polemiche.
Fine settimana in cui si vanno meglio
delineando le aspettative delle squadre che
in A e in B aspirano alla vittoria del
campionato.
Fine settimana in cui sono palesemente
contraddetti molti esperti del settore o
presunti tali.
Sandro Piccinini – Controcampo: per lo
scudetto non c’è storia, ci divertiremo al
massimo a seguire la lotta per il secondo
posto.
Inutile dire che mai parole furono più
azzardate. La pazza Inter non riesce a
scrollarsi di dosso il Palermo delle
meraviglie e probabilmente bisognerà
aspettare lo scontro diretto (tra due
giornate) per capire se sarà la corazzata di
Mancini o l’entusiasmo trascinante
dell’undici di Guidolin ad avere la meglio
nel breve come nel lungo periodo.
La Roma si è ben posizionata al secondo
posto e non molla l’inseguimento. Espugna
San Siro dopo vent’anni e lo fa con il suo
capitano, a suon di giocate e di due goal,
il primo dei quali merita sicuramente un
posto nella cineteca degli appassionati.
Il Milan, al contrario, orfano di Sheva e
con serie difficoltà nella retroguardia come
in attacco, arranca e non poco. Non c’è
penalizzazione che ne spieghi il
catastrofico rendimento, anzi. E’ reduce da
tre sconfitte consecutive e non è affatto
quella macchina macina punti che molti si
aspettavano (vedi alla voce Juventus)
proprio alla luce del – 8. NO SECONDO POSTO,
NO CHAMPIONS, verrebbe da dire.
I rossoneri sapranno sicuramente recuperare
terreno, qualcuno tuttavia farebbe bene a
dosare parole e polemiche. Anche perché
tutti quei piagnistei sugli errori arbitrali
non hanno condotto da nessuna parte. ZITTI
ZITTI, IL SILENZIO E’ D’ORO.
Giovanni Galeone, allenatore dell’Udinese –
La mia Udinese non ha nulla da invidiare a
Roma e Milan, anzi è addirittura più forte
della squadra rossonera, le manca soltanto
la mentalità vincente delle grandi. Il
mister dovrebbe riascoltare le parole
proferite, alla luce dell’ umiliante 5 – 0
subito all’Olimpico da una Lazio su di giri.
Poco ci mancava che segnasse anche Delio
Rossi. Roma? Sì con il binocolo. Milan? E’
vero che arranca, ma ce ne passa di acqua
sotto i ponti.
E della serie piove sul bagnato si è
infortunato anche il Iaquintone nazionale.
Povero Galeone, dovesse perdere terreno per
lo scudetto? ILLUSO!
E poi come non segnalare che al momento la
zona Champions è presidiata da Siena,
Atalanta, Catania e Livorno. Si spegneranno
ben presto gli entusiasmi e i primi fuochi,
non è dato saperlo? Fatto sta che sapere due
squadre del sud: Catania e Palermo lì nel
mucchio, lì in alto sinceramente ci fa
piacere e non è sentimento di revanche, ma
gioia per un calcio giocato, sudato e non
fatto soltanto a suon di soldoni e nomi
altisonanti. A proposito il Messina di
Giordano è a quota 14…SUUUD!!!
Il campionato cadetto non ha riservato
particolari sorprese, se non la battuta
d’arresto del Genoa dal bel gioco in casa
dell’ Albinoleffe (e anche noi, in peggio,
ne sappiamo qualcosa) e la sconfitta del
Rimini. Poi la solita Juventus macinapunti e
poi finalmente NAPOLI, un NAPOLI godibile,
finalmente con Pià in campo dal primo minuto
anche in campionato, un Pià che pure se non
segna dà velocità alla manovra e poi forse
meglio si intende con l’arciere, la nostra
punta di diamante, l’alieno, quello che è
decisamente su un altro pianeta rispetto ad
altri compagni. Salvatore Bagni avanza un
“caso Bucchi”, dissentiamo. Ad un attaccante
può capitare di stare per un po’ a digiuno e
–ahinoi – a quelli che arrivano a Napoli a
suon di goal è capitato spesso anche in
passato, poi vanno via verso altri lidi e
giù una valanga di goal. Ad un attaccante
può capitare di avere difficoltà con un
compagno, ma esiste lo spirito di
adattamento. Certo Bucchi anche quando ha
segnato (vedi la prima di campionato) non ha
mostrato grande intesa con Calaiò (il rigore
poteva pure farglielo battere, noi non
l’abbiamo dimenticato) ma diamogli un altro
po’ di tempo, magari il fiato sul collo del
giovane Pià lo risveglia dal letargo, magari
capisce che deve darsi una mossa, magari
inizia a fare di necessità virtù, magari
l’ha capito anche Reja che, finalmente, ha
fatto schiodare dalla panchina il
brasiliano, magari diventa l’idolo del San
Paolo insieme a Calaiò. MAGARI!!!
Adesso non ci resta che vedere quali
emozioni ci regaleranno i campioni convocati
dal mister nazionale e poi ne diciamo e
contraddiciamo….
Alla prossima!!!
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