18/1/2006
(ARTURO MINERVINI) - Il calcio italiano è
giunto ad un bivio. La spaccatura tra i
grandi club e le medio-piccole sembra
insanabile. La questione? La spartizione dei
diritti tv. Si era tentato in questi giorni
di ritornale al vecchio sistema della
vendita colletiva dei diritti relativi al
calcio ed in parlamento era stata creata una
apposita commissione parlamentare per
siglare questo ritorno al passato e cercare
di limare il gap(enorme) venutosi a creare
con le tre grandi del nostro campionato
Juventus, Milan ed Inter. I più agguerriti
su questo fronte sono i presidenti di quelle
società che aspirano a dventare grandi, ma
che ritengono la loro ambizione sia
frustrata da tale disparità che permette
alle tre vecchie della A di gestire ed
investire i soldoni dei diritti tv, mentre a
loro(Palermo, Samdoria e Fiorentina) non
restano che le briciole. Le accuse e le
minacce si sono sprecate: Della Valle ha più
volte accusato il presidente del consiglio
Berlusconi di sfruttare la sua posizione
politica per favorire gli interessi della
sua azienda televisa. Sta di fatto che il
ritorno alla divisione collettiva aveva
raccolto il parere unanime della commissione
parlamentare eccezion fatta per il
rappresentante di Forza Italia che ha così
bloccato il disegno di legge. Per
rinfrescarvi la memoria ricordiamo che un
mese orsono il gruppo Mediaset aveva
aquistato l' intero pacchetto relativo ai
diritti televisi della Juventus(per poi
rivendere quelli relativi al satellitare)
per la cifra di 248 milioni di euro per dua
anni con un opzione per il terzo anno. W la
trasparenza. A fiancheggiare il patron della
Fiorentina ci sono anche Zamparini e Garrone
che hanno minacciato di non far scendere in
campo le loro squadre contro le grandi
potenze del campionato! Ed il Napoli? Qual'
è la posizione della società partenopea che
potenzialmente può contare su un grosso
bacino di utenza e quindi aspirare ad un
ricco contratto per la vendita delle proprie
partite? Il direttore generale Marino ha
espresso il suo peniero in merito:” Questo è
un tema che affrontiamo spesso con il
presidente De Laurentiis, noi siamo per la
vendita individuale dei diritti. Scusate ma
se una società fa ottantamila spettatori
allo stadio nessuno si sogna di chiedere di
dividere il ricavato dell' incasso! Le
televisioni hanno creato questa sorta di
stadio virtuale, in cui una squadra deve
saper attrarre la gente proponendo uno
spettacolo gradevole e credo che debba
essere premiato chi riesce a propporre lo
spettaccolo più emozionante per il pubblico
ed appetibile per le piattaforme televisive.
Ritengo però una scelta giusta quella di
aumentare la percentuale destinata alle
squadre avversarie(delle co-protagoniste)
sia per gli incassi derivanti dal
botteghino, sia per i soldi che arrivano
dalle televisioni. Diciamo che il Napoli ha
una posizione simile alle grandi,
ammenttendo però una maggiore flessibilita
nella mutualità(la percentuale di cui si
parlava prima).” Poi Marino azzarda una
previsione sull' immediato futuro del nostro
calcio:” Riteniamo che il processo di
unificazione che coinvolge la comunità
economico a livello politico, economico e
socialè ben presto si riverserà anche nel
calcio. Siamo certi che la via intrapesa sia
quella che porterà in futuro alla creazione
di una “superlega europea” in cui verranno
coinvolti club con i più grandi bacini d'
utenza e tra questi c' è anche il Napoli.”
Parole chiare, forti di una società che sa
quello che vuole e non tarderà a prenderlo.
Chiudiamo per un momento gli occhi e
sogniamo un Napoli europea che combatte al
“Nou Camp” al “Santiago Bernabeu” all' “Old
Trafford”....vabbè, SVEGLIA domenica arriva
la Lucchese, per il futuro c' è tempo..
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