• L’ALTALENA DELL’IMMAGINE DI MARADONA •

25/12/2005

(DIEGO DE LUCA) - Quando sentiamo parlare di Diego Armando Maradona, siamo soliti pensare ad un uomo che a Napoli ha dato tutta la propria persona per la causa calcistica partenopea. Un simbolo di riscatto, un idolo per le masse, un trascinatore delle folle, che con le sue abilità in un rettangolo verde ha appassionato e coinvolto sportivi e non di tutto il mondo. All’ombra del Vesuvio il suo nome è stato assegnato ai nati del periodo degli “anni d’oro”, quando il Napoli aveva la forza di imporsi su tutte le squadre. Tanti bambini furono chiamati Diego per dare il nome di un idolo, di un mito vivente, del nuovo Masaniello. Era il ringraziamento del popolo a chi gli ha tolto dei ceffoni dal viso, portando una nuova immagine della città partenopea in Italia ed in Europa. Dopo Napoli, il declino. Droga, fughe, Cuba: il numero dieci avvertiva un certo disagio, forse il disagio di ogni artista, di colui il quale divide la sua vita tra genio e sregolatezza. E l’immagine del campione dei campioni iniziava la sua parabola discendente: chi non ricorda le foto scandalose della clinica di disintossicazione, chi non ricorda il viso paffuto e la pancia rotonda di un uomo in grande difficoltà? Diego sembrava essere anche vicino alla morte, quando ha deciso di reagire e di restituire al mondo intero l’immagine positiva del campione: 53 chili persi in meno di dieci mesi, una forma fisica invidiabile, la nuova vita di presentatore televisivo nella sua Argentina. Un’immagine ritrovata, la forza di continuare, la voglia di essere li in prima fila per mostrare la forza dell’uomo. Ma, quando sembra che tutto sia a posto, il numero dieci torna a far parlare di sé. Figli veri, o presunti, alimenti da pagare, tasse da pagare. Poche ore fa, l’ultima: dopo una partita di beneficenza in Brasile, organizzata dal suo ex avversario Zico, Diego si è recato in aeroporto per tornare a casa. Ma per pochi minuti di ritardo l’argentino ha perso l’aereo e si è visto chiudere la porta d’imbarco in faccia dagli operatori dell’aeroporto di Rio de Janeiro. Maradona ha provato a sfondare la porta e non è stato abile nel dribblare le polemiche con diplomazia, iniziando ad imprecare nei confronti della polizia brasiliana. Parolacce che, a quanto pare, sono state forti al punto di far scattare il fermo e la decisione di sottoporre il nervoso numero dieci ad un test di alcolemia. Pare addirittura che all’argentino sia stata puntata una pistola contro, così come ha riferito il suo manager, Alejandro Mancuso. Diego è stato poi rilasciato ed è tornato in Argentina, ma con l’obbligo di ripresentarsi in Brasile qualora dovesse essere richiesto dalle autorità verdeoro. Un altro duro colpo all’immagine di Maradona, o quando si tratta del “Pibe” tutto fa più notizia e diventa appetibile? In ogni caso la vita di Diego, e conseguentemente la sua immagine, devono prendere la svolta decisiva, quella che tutti gli sportivi aspettano: quella che porta verso il genio e che volta le spalle alla sregolatezza.

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