5/6/2007
(RENATA SCIELZO / foto di Felice De Martino)
- Lo sapevate cosa accadeva il 16 maggio del
1982?
Ultima di campionato. Il Napoli è al quarto
posto. Al San Paolo è ospite una squadra in
piena volata salvezza. Ha bisogno di un
punto per restare in A, un solo punto, a
scapito del Milan, impegnato sul campo del
Cesena.
La squadra in questione è il Genoa.
Un Napoli che non ha da chiedere nulla
subisce lo 0 – 1. Il Milan sul campo del
Cesena perde. Si chiude il primo tempo. I
grifoni sperano e sono fiduciosi. Il secondo
tempo inizia con cinque minuti di ritardo,
il Napoli mette la quarta e nel giro di 6
minuti ribalta il risultato, portandosi sul
2- 1. A Cesena il Milan fa lo stesso,
recuperando l’iniziale 2-0 e portandosi sul
2- 3. I rossoblù sembrano condannati
all’inferno della B e il Milan sta per
agguantare la salvezza.
Ma succede quello che solo a Napoli e solo
al San Paolo poteva succedere. Un miracolo
che librerà i grifoni nel più blu dei cieli,
quello di Napoli. Un miracolo che passa per
le mani di Giaguaro Castellini.
Mancano pochi minuti alla fine del match e
prima uno, poi dieci, poi cento, poi mille,
poi diecimila, poi tutto lo stadio a
intonare: “GENOA, GENOA”. I giocatori in
campo sono frastornati. I Genoani
sprofondati nella più totale disillusione
con il baratro della B ad un passo, gli
azzurri spaesati e increduli. Lo stadio
continua ad urlare.
Castellini, il portiere azzurro, sembra
ascoltare i suoi tifosi: sbaglia
clamorosamente un rinvio e regala un
inatteso corner agli avversari. Sugli
sviluppi del calcio d’angolo il genoano
Faccenda appena entrato in campo pareggia.
Al San Paolo è un boato di gioia. A Cesena
il Milan piange. Il cielo azzurro di Napoli
si colora di rossoblu. Il San Paolo
festeggia come se la festa fosse sua…
E’ l’inizio di un amore che dura da 25 anni,
di un gemellaggio che vede le due squadre e
i rispettivi tifosi rispettarsi e
organizzare belle coreografie ad ogni
incontro. Un amore che ha accomunato Napoli
e Genoa anche nella cattiva sorte e nelle
tristi vicende degli ultimi anni, fino a
toccare il fondo della C per poi risalire.
Un amore che sembra aver superato ostacoli e
difficoltà. Un amore che avrebbe significato
unione a vita, matrimonio celebrato in
campo, se le cose domenica scorsa fossero
andate diversamente,se un destino malandrino
non si fosse messo di traverso. Un amore che
si troverà domenica ad essere messo a dura
prova, quasi Mors tua vita mea, un amore che
speriamo sopravviva sugli spalti e in campo,
nutrendosi di rispetto.
Nella speranza che dagli altri campi
arrivino notizie tali da poter a distanza di
25 anni consentire a Napoli e Genoa di
festeggiare le nozze d’argento, e di non
rompere, ma anzi di rinsaldare quel vincolo
che fine ad oggi le ha tenute unite,
portiamo nel cuore il nostro Napoli, ma un
posticino per il Genoa lasciamolo libero,
perché entrambe meritano di brillare
nell’Empireo della serie A.
Saremo pure sognatori… ma speriamo che tutti
a Genoa stiano attaccati alle radioline e
che possa verificarsi un nuovo grande
miracolo napoletano.
Insieme per sempre e in serie A. Cielo e
mare di Genova e di Napoli. Lanterna e
Vesuvio. Pizza e pesto. Azzurro e rossoblu.
Ciuccio e grifone.
Forse era il calcio di un tempo che fu…ma
noi speriamo che possa essere ancora così da
festa e brividi lungo la schiena.
E comunque vada questo gemellaggio non s’ha
da rompere….quindi speriamo che comunque
vada sarà un successo per entrambe. Ci
vediamo alle nozze d’oro?
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