(Luigi Pedagna) - La cosa che mancava nel calcio di questo periodo è la decisione di abolire il sorteggio (comunque non integrale ) arbitrale. La scelta non mi sembra indovinata, si torna alle designazioni, vista come ciò che risolverà le partite e le polemiche. Però quest’ultime non verranno certamente sopite dal ritorno alla designazione, il sorteggio, intendo quello integrale, sarebbe l’unico rimedio per cancellare gli squallidi sospetti e l’italica dietrologia. “Il sorteggio mi sembrava un’anomalia del calcio italiano“ le parole di Carraro che non voglio commentare. Se i cari lettori lo ricordano l’unico anno in cui esso fu applicato lo scudetto andò alla provinciale ma organizzata Verona di Galderisi. In questo modo bisognerebbe certo puntare sugli stessi arbitri, non facendo esordire nessuno nel corso della stagione. Ma ciò a vantaggio della formazione degli stessi fischietti. Sembra che, seguendo le categorie inferiori è chiarissimo, si voglia far fare carriera ai direttori di gara troppo in fretta. Non fanno la giusta gavetta e si trovano con poca esperienza in serie importanti. Tutto questo a discapito della qualità arbitrale; il ritorno al designatore unico può considerarsi al contrario una scelta indovinata, sarà Mattei a rimpiazzare Bergamo e Pairetto, 63 anni, ex arbitro anni 70’-80’, non molto bravo per quel che mi riguarda, il che porterà risparmio per la FIGC, auguri a lui, ne ha davvero tanto bisogno.