(FRANCESCO TRINCHILLO)- Ritorna l’appuntamento con la Top 11, per quest’anno fortunatamente di Serie A. Nella seconda giornata, massiccia presenza di calciatori azzurri e non poteva esser altrimenti visto il netto 5-0 con il quale gli uomini di Reja si sono imposti al “Friuli” di Udine contro l’Udinese. Da segnalare anche la presenza di ben due calciatori della Roma. Ecco i migliori undici della settimana, schierati con il 4-3-3:
Gianluigi BUFFON: Tiene a galla la Juventus grazie a degli interventi strepitosi, miracolosa la parata su Bianco, e grazie anche al suo carisma, che gli consente di evitare di lasciare in dieci i bianconeri prima a Chiellini e poi a Zebina, anche se in seguito il francese lascerà lo stesso il campo per espulsione. Leader e vero trascinatore.
Hugo CAMPAGNARO: Dopo diverse stagioni di gavetta tra le fila del Piacenza in Serie B, approda finalmente nel massimo campionato di calcio italiano, dimostrando di non esser assolutamente da meno. Mazzarri sta puntando su questo difensore argentino preciso nelle chiusure e pericoloso anche in area avversaria. Rocchi e Pandev ne sanno qualcosa. Sorpresa.
Leandro RINAUDO: Spiana la strada alla goleada del Palermo a Livorno, realizzando un gol facile facile e dimostrando un grande opportunismo. In difesa è puntuale negli anticipi e quasi insuperabile nel gioco aereo. Nella ripresa cala come tutto il Palermo, ma risulta comunque tra i migliori nel suo ruolo. Mastino.
Philippe MEXES: Vero e proprio dominatore della retroguardia giallorossa, annulla gli avanti avversari e si propone con disinvoltura anche in fase offensiva, grazie al suo tempismo ed alla sua tecnica individuale, molto migliorata in questi anni. Difensore centrale di livello mondiale. Implacabile
Maurizio DOMIZZI: La sua assenza nella gara d’esordio si è fatta sentire e come. Ad Udine è perfetto per 90’ e realizza la rete del raddoppio azzurro vincendo la solita mischia in area avversaria. Colonna.
Walter GARGANO: Quando arrivò nel ritiro austriaco del Napoli, si presentò come un calciatore simile a Gattuso in fase di non possesso palla, ed a Pizarro in fase di impostazione, e tutti gli addetti ai lavori restarono allibiti per i paragoni. Ad Udine il giovane uruguaiano ha dimostrato che quei paragoni non erano poi così tanto azzardati: un vero e proprio catturatore di pallone in fase di non possesso palla ed un geometra in fase di ripartenza. Il Napoli ha fatto un affare.
Alberto AQUILANI: Dopo lo spettacolare gol di Palermo, si ripete in casa contro il Siena, dando il la alla vittoria della Roma. Interdisce ed imposta con gli stessi ottimi risultati, ed è dotato di un gran tiro dalla distanza. Rappresenta il presente ed il futuro della Roma e dell’Italia. Immenso.
Mauro German CAMORANESI: Guarda un po’ chi si rivede: quell’esterno destro argentino che tanto aveva incantato negli ultimi anni a tal punto da convincerlo a scegliere la nazionalità italiana per poi laurearsi proprio con gli azzurri, campione del mondo. Camoranesi torna dopo un periodo difficile tra infortuni, rinnovi e scarsa forma fisica, ed illumina la Juve mettendo lo zampino in tutte le reti bianconere. Ritrovato.
Ezequiel LAVEZZI: Dopo la tripletta in Coppa Italia contro il Pisa, che non sembrava aver convinto ancora tutti sulle qualità del “Pocho”, la prestazione di Udine non può lasciar dubbi su un calciatore dal talento cristallino e dagli ampi margini di miglioramento. Scatto bruciante, dribbling ubriacanti ed espolsività nelle gambe sono i pezzi pregiati di un argentino che già è entrato nel cuore dei napoletani. Straripante.
Fabrizio MICCOLI: Il campionato italiano può finalmente riabbracciare un calciatore dal talento immenso che dopo due anni di “esilio” al Benfica, finalmente è tornato a deliziare le platee italiane. Fabrizio Miccoli stende il Livorno con una doppietta d’autore, rinfrescando a coloro che lo avevano dimenticato, quelle che sono le sue qualità e facendo sognare i tifosi del Palermo. Ben tornato.
Marcelo ZALAYETA: Il miglior centravanti della giornata è lui: tiene palla, fa salire la squadra e realizza una doppietta importantissima per il suo morale e per il Napoli. Il “Panteron” è la spalla ideale di Lavezzi, il giocatore che il Napoli stava cercando capace di dar peso all’attacco ma dotato anche di una buona tecnica individuale. Boa.