26/6/2006
Del Piero-Gilardino-Toni, come ad Amsterdam
contro l'Olanda (1-3) e a Firenze contro la
Germania (4-1). E' il trionfo del
Lippi-pensiero che stravolge tutte le
previsioni. Che, in un accavallarsi di
notizie, sembravano favorire
Iaquinta-Inzaghi prima e Iaquinta-Gilardino
poi, ma sempre con Totti alle loro spalle.
Invece, il romanista non c'è.
Una scelta obbligata nel contesto di una
sfida in cui i muscoli di Toni, la tecnica
di Del Piero e il cinismo di Gilardino
saranno fondamentali: e i primi minuti
sembrano dare subito ragione a Lippi, quando
il centravanti viola sfiora un gol ben
imbeccato da un assist di Del Piero. Una
missione: segnare gol per evitare tempi
supplementari ed eventuali rigori. E intorno
al 20' ci va vicino anche Gilardino.
Lo stadio di Kaiserslautern è un puzzle
colorato. Tanto azzurro, ma a vista d'occhio
il giallo canarino dei supporter australiani
si allarga a macchia d'olio. Rievoca imprese
rugbistiche straordinarie, mete
irripetibili. Ma oggi l'ovale può attendere.
L'Australia si scopre pallonara e Viduka è
il suo profeta. Ma è la danza di Gigi Buffon
ad accendere la miccia. Ormai è un rito: il
portiere della Nazionale fa il suo ingresso
per il riscaldamento e va a salutare i
tifosi che perdono completamente il senso
della misura.
Il campo di gioco diventa un rettangolo
spettacolare: gli azzurri da una parte che
eseguono gli ordini dei preparatori
atletici, gli "Aussie" dall'altra che si
infilano in uno spicchio d'ombra, proprio
sotto i loro supporter, mentre la terna
arbitrale spagnola fa stretching e scalda i
muscoli. Tutti insieme, pubblico compreso,
al ritmo di "Down Under" degli
australianissimi "Man at Work".
E l'occhio cade su Marcello Lippi che
assiste sereno al riscaldamento vicino alla
panchina. Scelta forte la sua, forse
impopolare per chi vorrebbe Totti in campo
sempre e comunque, ma coraggiosa. Se alla
fine avrà avuto ragione, si meriterà un
lungo applauso.
• GERMANIA 2006:
SVIZZERA-UCRAINA 0-0 (0-3 DOPO I
RIGORI) •
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26/6/2006
Sono serviti i rigori,
per conoscere
l'avversaria dell'Italia
nei quarti di finale del
Mondiale di Germania.
Sarà l'Ucraina, che ha
battuto la Svizzera 3-0
dopo la chiusura senza
reti dei tempi
regolamentari e dei
successivi
supplementari. Una
partita intensa e
generosa da parte delle
due squadre, ma una gara
caratterizzata anche da
parecchi errori e limiti
tecnici. Due traverse
nei primi 45 minuti sono
state le uniche grosse
emozioni in campo.
Oltre, ovviamente ai
rigori finali, che hanno
premiato la squadra di
Blokhin nopnostante
l'errore iniziale di
Shevchenko. Gli elvetici
salutano con la porta
imbattuta ma dopo rigori
calciati malissimo.
La Svizzera deve
rinunciare
all'infortunato Senderos,
che viene sostituito dal
giovane Djourou tra i
centrali della difesa.
Il resto della
formazione è immutato
rispetto al girone di
qualificazione.
L'Ucraina invece cambia
parecchio. Blokhin
schiera infatti un 3-4-3
e per di più lascia
fuori anche Rebrov a
sorpresa. Così Gusev
arretra sulla destra
della difesa e Gusin va
a centrocampo, con Sheva,
Voronin e Vorobey
davanti.
L'inizio è abbastanza
confuso, il pressing di
entrambe le squadre
provoca parecchi errori
di palleggio. Però il
ritmo è sostenuto e
qualche occasione
arriva. La prima è un
destro di Wicky, deviato
di tuffo in angolo da
Shovkovskyi. Poi, dopo
20 minuti, è la volta di
Shevchenko che di testa,
su una punizione di
Kalinichenko da
sinistra, colpisce la
traversa. Tre minuti
dopo i conti si
pareggiano: punizione
per la svizzera e anche
il tiro di Frei finisce
in pieno contro la
traversa. Il primo tempo
finisce 0-0, dopo che il
ct svizzero Kuhn ha
sostituito il suddetto
Djourou con Grichting.
Si ricomincia senza
altri cambi nelle due
squadre e l'Ucraina è
subito pericolosa con un
colpo di testa di
Voronin fuori di poco.
Nel primo quarto d'ora
c'è vivacità e arriva
anche il primo
cartellino giallo per
Barnetta. E subito dopo
l'arbitro non fischia
nemmeno il fallo a
Cabanas che entra
malissimo su Nesmachnyl.
Molto pressing,
soprattutto da parte
ucraina, e una grande
occasione inventata da
Sheva che va al tiro di
sinistro e sfiora il
palo di pochissimo. E'
il 22' e da lì la
formazione di Blokhin
prende un po' il
sopravvento della
partita. Ma da una parte
e dall'altra non nascono
occasioni significative.
Così si va ai tempi
supplementari.
Il primo vede la
Svizzera più tonica
fisicamente, ma la
squadra di Kuhn non
produce altro che un
destro di Vogel dal
limite ben parato da
Shovkovskyi. L'Ucraina,
che sostituisce
l'acciaccato Vorobey con
Rebrov, sembra sulla
difensiva. Stessa musica
per l'inizio del secondo
supplementare, finchè
Blokhin non inserisce il
giovane Milevskyi che è
subito vivace e scuote
un po' i suoi. L'ultimo
cambio è svizzero con
Lustrinelli che prende
il posto di Frei. Ma non
cambia niente.
Decidono i rigori.
L'Ucraina inizia
malissimo, con l'errore
di Sheva. Ma tutto è
annullato dallo sbaglio
di Streller. Poi
Milevskyi inventa un
"cucchiaio" e porta
avanti i suoi, Barnetta
sbaglia, Rebrov segna,
Cabanas no e Gusev manda
la formazione di Blokhin
ai quarti. Venerdì ad
Amburgo c'è l'Italia.
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