10/7/2006
(RENATA SCIELZO) - Quando scrivere non è un
peso, anche se sono le prime luci dell’alba
e in strada impazza ancora la festa, il
rumore è assordante e ti verrebbe voglia di
urlare e piangere.
Seduti a scrivere e a raccontare un turbinio
di emozioni, a lungo attese, quella gioia
irrefrenabile che ha letteralmente sconvolto
le nostre case e il nostro paese.
Condividerla con gli altri, con quei pochi
che ti leggono, con quelli che in strada non
ci sono scesi, con quelli che, immobili
dinanzi allo schermo, continuano a fissare
quelle immagini, immagini mandate a
ripetizione dalla nostra tv, immagini che ci
consegnano alla storia, che ci ridonano
sorriso e speranza dopo 120 minuti di
sofferenza e ansia e dopo 24 anni di lunga
attesa.
E’ stato davvero il giorno più lungo. Ma E’
FATTA.
Siamo CAMPIONI DEL MONDO. CAMPIONI DEL
MONDO. CAMPIONI DEL MONDO.
Sembra un sogno, siamo qui a scriverlo senza
ancora rendercene conto. Il tempo sembra si
sia fermato, immortalando il cielo AZZURRO
sopra Berlino, lo sventolio dei tricolori,
il gran cuore e carattere azzurro e il
sorriso indelebile e fanciullesco di Fabio
Grosso nella sua corsa senza fine.
E non basta un intero vocabolario per
raccontare questa notte davvero magica.
Grinta, cuore, sudore e un grande gruppo: né
eroi, né semidei, ma grandi lavoratori.
E’ la favola di un’Italia operaia, di
un’Italia formichina, che, granello dopo
granello, passo dopo passo, incontro dopo
incontro, sale sul tetto del mondo. E lo fa
con orgoglio, al di sopra di ogni critica,
al di là di ogni scandalo, forte di un
gruppo che ha spezzato quella maledizione
che ci vedeva perdenti in finale e ai
rigori, forte di un gruppo che è stato
l’ingrediente in più della ricetta Lippi.
Gli azzurri hanno ridato nuova linfa ad un
paese intero, l’hanno fatto riscoprire
nazione, hanno regalato a nuove e vecchie
generazioni il momento da raccontare ai
nipotini, quello in cui Fabio Grosso,
campione tardivo, ci consegna con un rigore
impeccabile la più ambita delle coppe.
L a coppa della rivincita, la rivincita del
nostro calcio, offeso, umiliato e
bistrattato, la rivincita contro i rivali
storici, contro quei cugini transalpini,
amati e odiati, che pochi anni or sono si
erano presi gli allori e ci avevano gettati
nella polvere.
E oggi è davvero l’alba di un giorno nuovo.
L’afa non si accusa e il traffico del
mattino per andare al lavoro non ci fa
paura, fieri di essere italiani, fieri di
essere campioni del mondo, fieri di un
collettivo che ha avuto nel suo capitano,
centesima partita e vittoria mondiale, il
suo instancabile, indefesso condottiero.
E’ stata un’Italia italiana, con una difesa
super, un Buffon da pallone d’oro – e a chi
dice che è un portiere che vada pure a farsi
benedire! - un Cannavaro incommensurabile,
un Gattuso icona di un calcio sudato e vero,
un Grosso simbolo di un’Italia che si
sacrifica, supera gli ostacoli, macina
chilometri e vive un’inenarrabile favola.
Non l’Italia di Del Piero o di Totti, ma
l’Italia di Tutti.
Un’Italia in cui tutti hanno saputo
sacrificarsi, tutti hanno saputo aspettare
il loro momento e nessuno ha mai alzato la
voce.
Un’Italia fatta di rituali e scaramanzie di
gruppo, di scommesse tra amici, di passione
e sudore, di amore per il calcio, di valori
sani.
L’Italia dei capelli di Camoranesi, finiti
in diretta mondiale sotto le forbici di Oddo
e compagni, di Totti incappucciato come una
befana, di Materazzi con il suo cilindro
magico tricolore, di Toni sorridente che
morde la medaglia d’oro, di Buffon con gli
occhi lucidi , di Grosso che corre a tutto
campo, di Peruzzi che non ha giocato ma è
come se l’avesse fatto, di Cannavaro, che
impassibile e freddo assiste alla lotteria
dei rigori e poi solleva quella coppa, LA
COPPA, ed è IL CAPITANO, il CAPITANO dell’ITALIA
CAMPIONE DEL MONDO.
Dalla Loggetta a Berlino la strada è tanta e
per noi, italiani e napoletani, una notte da
sogno.
GRAZIE CAPITANO, GRAZIE ITALIA.
Grazie per aver regalato al nostro paese e
al nostro calcio l'alba di un giorno nuovo.
Un' alba chiara, nitida e pulita.
VIVA L’ITALIA DEL 9 LUGLIO!
Buffon, Peruzzi e Amelia; Cannavaro, Nesta,
Materazzi, Barzagli, Zaccardo, Oddo,
Zambrotta e Grosso; De Rossi, Pirlo, Gattuso,
Perrotta, Camoranesi, Barone e Totti;
Gilardino, F. Inzaghi, Del Piero, Iaquinta e
Toni.
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