16/7/2008
(GIUSEPPE
PALMIERI) -
Uno dei
cinquanta
giovani più
promettenti
al mondo.
Uno che di
classe e
personalità
ne ha da
vendere. Un
ragazzo che
nel 2005, a
soli 17 anni
denunciava i
ricatti
sulle
carriere dei
calciatori
da parte
della Gea.
Il coraggio
e la
coerenza di
un giovane
innamorato
del suo
sport,
consapevole
del suo
talento
capace di
portarlo,
senza
aiutini ai
grandi
palcoscenici
calcistici.
Andrea
Russotto ora
di anni ne
ha 20 ed è
un nuovo
calciatore
del Napoli.
Marino lo ha
prelevato
dal
Bellinzona,
squadra che
gli ha fatto
fare i primi
passi da
professionista,
mandandolo
poi in
prestito a
Treviso per
tre stagioni
consecutive.
Cresciuto
nelle
giovanili
della Lazio,
ha mostrato
a tutti un
talento
cristallino
e
riconosciuto
universalmente.
Abile nel
giostrare da
trequartista,
fornendo
assist e
splendide
conclusioni
dalla
distanza, ma
anche molto
bravo a
sfruttare le
corsie
esterne
grazie alla
sua grande
facilità nel
saltare
l'uomo.
Protagonista
in tutta la
trafila
delle
Nazionali
giovanili,
vanta
presenza in
tutte le
formazioni
dall'Under
15 all'Under
21 ed è
inserito nel
gruppo dei
ventidue che
difenderanno
il tricolore
alle
Olimpiadi di
Pechino.
Il Napoli
cercava un
vice-Lavezzi,
ha comprato
quello che
in
prospettiva
è un
fenomeno.
Inserito dal
mensile
World Soccer
tra i
migliori
cinquanta
talenti in
età verde
del globo,
davanti a
gente come
Theo Walcott
o Ivan
Rakitic.
Gioca
prevalentemente
con il
destro, ma è
capace di
parabole
incredibile
anche con il
mancino.
Prima della
notizia
dell'approdo
al Napoli in
prestito con
diritto di
riscatto
fissato a
3,8 milioni
di euro,
Russotto
doveva
andare al
Lecce, ma
l'ennesima
operazione
silenziosa
di Pierpaolo
Marino ha
spiazzato
tutti e
portato il
talento nato
a Roma
all'ombra
del Vesuvio.
Vice-Lavezzi
dunque, ma
può giocare
anche
insieme al
Pocho dietro
ad una punta
come Denis,
magari nei
match
casalinghi
più
difficili da
sbloccare. O
chissà che
Reja non si
trasformi in
Ancelotti e
lo trasformi
in un
regista di
centrocampo,
come il
tecnico
rossonero
seppe fare a
suo tempo
con Pirlo.
Un
alternativa,
si, ma di
lusso, come
compete ad
una squadra
che vuole
ben figurare
sia in
Italia che
in Europa.
Ma
soprattutto
un
potenziale
campione da
far crescere
e inserire
in un Napoli
che fa
invidia a
molti per i
talenti
giovani di
cui dispone.
Classe e
fantasia non
gli mancano
e il San
Paolo è una
culla per
chi con il
pallone sa
regalare
sogni.
Benvenuto
Andrea.
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