(VINCENZO
LETIZIA) -
Dopo la
Befana,
ovvero il 7
gennaio
riaprirà il
calciomercato
che si
concluderà
alle 19,00
del 2
febbraio.
Per gli
svincolati,
invece, il
mercato
chiuderà il
31 marzo.
Dall’1
gennaio,
inoltre, i
giocatori
con
contratto in
scadenza a
giugno
potranno già
firmare un
preaccordo
con altre
squadre
(potrebbe
essere
eventualmente
anche questo
il caso di
Fabio
Cannavaro
che al di là
delle
dichiarazioni
di facciata,
molto
probabilmente
a giugno
tornerà
nella sua
città).
Queste le
date della
sezione
invernale
della
campagna
rafforzamenti
che molte
squadre
attendono
con ansia
per porre
rimedio a
qualche
carenza
emersa da
settembre ad
oggi. Il
Napoli, a
parte il
calo di
novembre e
l’amaro
inciampo di
Torino, sta
disputando
un
lusinghiero
torneo, ma è
ovvio che
ogni cosa è
migliorabile,
ed anche il
roster di
Reja lo è. I
tecnici sono
divisi su un
tema: il
Napoli
necessita di
un rinforzo
in attacco o
a
centrocampo?
È questo il
quesito che
abbiamo
posto a
tanti nostri
lettori che
potranno
rispondere
allo stesso
nel gruppo
di
PianetAzzurro
su Facebook
(clicca qui:
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.
Un dato è
certo, nel
Napoli non
c’è un vero
è proprio
‘vice
Lavezzi’
come ha
dimostrato
la partita
con il
Torino.
Inoltre,
francamente,
né Denis, né
tanto meno
Zalayeta,
stanno
dimostrando
di essere
dei bomber
infallibili.
Da questo
assunto è
evidente che
il Napoli ha
necessità di
acquistare
un’altra
punta. Il
nome più
gettonato in
questi
giorni è
quello di
Eren
Derdiyok
(Basilea, 12
giugno
1988),
attaccante
in forza
Basilea. Si
tratta di un
elemento
interessante,
forse ancora
un po’
grezzo per i
grandi
palcoscenici,
comunque un
purosangue
su cui si
potrebbe
scommettere.
Quando si
parla del
centrocampo,
tanti
tecnici e
osservatori
pongono una
questione
forse non
proprio
opportuna:
chi far
accomodare
in panchina
tra Blasi,
Gargano e
Hamsik. Nel
calcio
moderno,
infatti, non
si gioca più
in 11, ma
occorrono
almeno 18
calciatori
di pari
livello se
si vuol
puntare a
piazzamenti
importanti.
E il Napoli,
a parte
Pazienza,
non sembra
disporre di
alternative
importanti a
metà campo.
Oltretutto,
la manovra
del Napoli
dimostra
soprattutto
in trasferta
una
difficoltà
evidente nel
possesso e
nel giro
palla, ecco
perché
fossimo nel
bravo diggì
azzurro
provvederemmo
ad
acquistare
una mente
creativa, un
tipo alla
D’Agostino
(Udinese) o
alla Ledesma
(Lazio) per
esser più
chiari. E
non
scarteremmo
nemmeno
l’idea di
immettere
nell’organico
un ulteriore
centrocampista
di sostanza
come
Migliaccio
(Palermo)
che potrebbe
alternarsi
con gli
altri
mediani
azzurri.
Una cosa va
detta in
chiusura di
questi
nostri
ragionamenti.
Se il
Napoli, come
sembra,
perfezionerà
qualche
acquisto, lo
farà per
migliorarsi
e la
qualcosa
potrà
avvenire
solo con
innesti di
grande
qualità.
Infatti, è
evidente che
una cosa è
migliorare
una squadra
che deve
salvarsi,
un’altra è
rafforzare
un organico
che vuole
puntare con
decisione
all’Europa
che conta.