15/6/2008
(MICHELE
CAIAFA)
– Per la
nostra
consueta
rubrica ‘Consigli
per gli
Acquisti’,
il nome che
facciamo
oggi,
possiamo
assicurarvelo,
è anche sul
taccuino del
direttore
generale del
Napoli
Pierpaolo
Marino.
E come
potrebbe non
esserlo,
data
l’ottima
anagrafe, le
sue
eccellenti
doti
tecniche, al
quale si
aggiungono
un contratto
che
percepisce
attualmente
abbastanza
basso
(450.000
euro a
stagione) ed
al fine di
aggiungere
anche il
passaporto
di
comunitario
che entro
l’anno
dovrebbe
divenire in
suo
possesso. Vi
chiederete,
‘di chi si
parla?’…. Ma
del regista
della Lazio,
argentino di
Buenos Aires
(nato il 24
settembre
1982),
Cristian
Daniel
Ledesma.
Cresciuto
calcisticamente
nelle
giovanili
del Boca
Juniors,
Ledesma, nel
2001 viene
notato
dall’allora
direttore
sportivo del
Lecce
Pantaleo
Corvino,
che se lo
porta con se
in Puglia
alla tenera
età di 21
anni. Con i
giallorossi,
dei quali
sarà anche
il capitano,
il
centrocampista
disputerà un
campionato
di serie B e
quattro di
massima
serie. Nel
Salento,
alla fine
della sua
avventura,
terminata
nell’estate
del 2006 con
il suo
approdo alla
Lazio di
Claudio
Lotito,
collezionerà
la bellezza
di
novantasette
presenze,
condite da
tre reti.
Approdato
dicevamo
alla corte
di Lotito
nel luglio
del 2006,
con il club
capitolino
il regista
argentino ha
un contratto
in vigore
fino al 30
giugno del
2011. Nel
primo
campionato a
Roma sponda
Lazio,
Ledesma
aveva
dimostrato
delle
difficoltà
iniziali,
quando il
trainer
laziale
Delio Rossi,
lo faceva
giocare da
interno
destro di un
centrocampo
a quattro.
Quando ci fu
poi la
rivoluzione
‘rossiana’,
nella quale
la squadra
capitolina
passò dal
sistemarsi
in campo da
un 4-4-2 ad
un 4-3-1-2,
quindi con
un
centrocampo
formato da
ben ben tre
interni,
Ledesma
ritrova
smalto e
vigore
perché può
finalmente
giocare come
vertice
basso del
rombo della
linea
mediana, in
pratica da
vero
playmaker,
il suo ruolo
Doc. La
stagione
della Lazio
riceve
quindi un
impulso
positivo,
con gli
aquilotti
che
conquistano
il terzo
posto in
campionato e
la
qualificazione
in Champions
League. Uno
degli uomini
migliori in
campo dei
baincoazzurri,
si
dimostrerà
essere
proprio
Ledesma, che
confezionerà
da regista
le trame di
gioco per i
suoi
compagni in
campo. Data
l’esaltante
stagione,
nell’estate
scorsa il
Betis
Siviglia lo
vuole
strappare ai
laziali
offrendo 20
milioni, ma
Lotito,
contento per
la conquista
del posto in
Champions,
li rifiuta.
In questa
stagione
poi,
nonostante
la Lazio non
abbia
disputato un
buon
campionato,
colpa anche
dei parecchi
infortuni
che hanno in
parte
inguaiato,
per buona
parte della
stagione
agonistica,
l’organico
laziale,
Ledesma si è
dimostrato
uno di quei
pochi
giocatori
che è stato
in grado di
non far
scendere il
livello di
gioco
prodotto
nell’annata
precedente,
realizzando
anche tre
reti (una al
San Paolo
contro il
Napoli),
altre due,
di cui una
di splendida
fattura nel
derby contro
la Roma, le
aveva
siglate nel
campionato
precedente.
Ma tracciamo
ora le
caratteristiche
tecniche del
giocatore:
piede destro
naturale, ma
sa toccare
la palla
molto bene
anche con il
mancino, è
dotato di
buonissima
tecnica ed
ottima
visione di
gioco, da
vero regista
o playmaker
che dir si
voglia.
Detta i
tempi giusti
di gioco
alla squadra
e sa
proporre
spesso trame
interessanti.
Non bastasse
questo,
Ledesma è
anche dotato
di un tiro
potente
dalla lunga
distanza,
che
giustamente
ogni tanto
prova,
centrando
molto bene
anche il
bersaglio
della porta.
Insomma, uno
di quei
giocatori
che
farebbero le
fortune di
moltissime
compagini,
data anche
la pochezza
di
giocatori,
in giro per
il mondo,
che hanno le
sue
caratteristiche.
Adattissimo
quindi nel
giocare in
un
centrocampo
composto da
tre interni,
di cui lui è
l’elemento
centrale
produttore
di gioco.
Udite udite,
linea
mediana a
tre! Ma il
Napoli non
ha il
centrocampo
interno
composto
nella stessa
maniera? A
questo avrà
pensato
Pierpaolo
Marino,
quando ha
inserito in
cima alla
lista dei
suoi
desideri per
il
centrocampo
il regista
argentino.
Qualcuno di
voi potrà
anche
ribattere,
che trattare
con Lotito
l’acquisto
di un suo
giocatore
non è cosa
facile, date
le cifre
astronomiche
che sarebbe
in grado di
sparare il
presidente
biancoceleste.
Questo è
vero, ma
quando è lo
stesso
calciatore,
come ormai
sembra, ad
esprimere la
volontà di
lasciare la
società
nella quale
gioca,
QUESTO E’ IL
CASO DI
LEDESMA,
allora le
cose possono
anche
cambiare.
Cristian
difatti, non
reputa
neanche
giusto il
suo
ingaggio,
fermo ai
450.000 euro
a stagione
pattuiti due
anni orsono,
e quindi
minaccia
seriamente
di
andarsene.
Se il diggì
partenopeo,
riuscisse
davvero nel
suo intento
di
strapparlo
alla causa
laziale, per
portarlo in
riva al
Golfo,
allora sì,
che per
mister
Edy
Reja
sarebbero
davvero
gioie.
Difatti
Ledesma,
senza ombra
di dubbio,
si andrebbe
a piazzare
nel suo
ruolo
naturale,
cioè quello
di vertice
basso della
linea a tre
dei
centrocampisti,
ed ai suoi
lati
agirebbero,
sul
centro-sinistra
naturalmente
il fenomeno
Marek Hamsik,
e sul
versante
interno
opposto,
quello
destro, si
alternerebbero,
a seconda
della
condizione
fisica e
dalla gara
da
disputare,
Manuele
Blasi
o
Walter
Gargano.
In
particolare
quest’ultimo,
poco avvezzo
a restare in
posizione
centrale
davanti alla
difesa,
avrebbe in
questo modo
la
possibilità
di staccarsi
da quel tipo
di
disciplina
tattica che
richiede il
ruolo di
centrale dei
tre di
centrocampo,
dando ampio
adito alle
sue corse
sfrenate
alla ricerca
della palla
o del
calciatore
avversario,
che grazie
ai suoi due
polmoni
eccezionali,
sono le vere
e grandi
doti del
giovane
centrocampista
uruguaiano.
Fatti un po’
due conti,
eccovi
quindi
proposto
quale
potrebbe
essere il
nuovo
centrocampo
interno
partenopeo,
se davvero
il diggì
Marino
riuscisse
nel suo
intento di
portare alla
falde del
Vesuvio il
regista
argentino:
CENTRODESTRA:
Manuele
Blasi
o
Walter
Gargano
REGISTA O
PLAYMAKER:
Cristian
Daniel
Ledesma
(in caso di
squalifica
od
infortunio
in quella
posizione
potrebbe
giostrare
nuovamente
Gargano)
CENTROSINISTRA:
Marek Hamsik
Che dire di
più, senza
false
modestie
pensiamo che
sia una
delle
cerniere di
centrocampo
più forti di
tutta la
serie A, in
pratica un
centrocampo
che composto
da questi
elementi,
rasenterebbe
la
PERFEZIONE.
Ed
evidentemente,
allo stesso
modo, la
pensa anche
il Direttore
Generale
Pierpaolo
Marino.
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