10/6/2008
(MICHELE
CAIAFA)
– Quest’oggi,
per la
nostra
consueta
rubrica “Consigli
per gli
Acquisti”,
affrontiamo
un tema di
calciomercato
molto vivo,
in queste
ore, anche
in casa
Napoli.
L’argomento
del nostro
disputare
odierno è
l’attaccante
della
Juventus, ma
napoletano
di nascita e
precisamente
di Mugnano,
Raffaele
Palladino.
Classe ’84,
il buon
Raffaele è
uno di
quegli
attaccanti
di cui già
si
apprezzano
le sue
qualità, che
sono
l’ottima
tecnica
accompagnata
da
buonissimi
dribbling,
oltre che la
grande
velocità. A
tutto questo
ci si
aggiunge una
grande
precisione
sotto rete,
che fanno di
lui uno
degli
attaccanti
più in vista
del panorama
italiano
attuale e
soprattutto
futuro.
Sulle
caratteristiche
tecniche e
sulla
biografia
del
calciatore,
preferiamo
però
approfondirci
meglio: nato
calcisticamente
come
centrocampista
nelle
giovanili
della
squadra del
suo paese,
gli ‘Amici
di Mugnano’,
viene notato
dai
dirigenti
della
Juventus
dopo aver
disputato
una stagione
in serie C1
con il
Benevento,
nella quale
comincia
anche a
giocare come
seconda
punta,
avendo la
squadra
sannita, in
un certo
momento
della
stagione,
penuria di
bomber. Poi,
nelle
giovanili
della
squadra
sabauda,
Palladino
cresce molto
soprattutto
dal punto di
vista
tecnico,
grazie alle
cure
dell’allora
tecnico
della
‘Primavera’
bianconera,
Gianpiero
Gasperini,
attuale
allenatore
del Genoa.
In due
campionati
Primavera
disputati,
segna anche
la bellezza
di 41 reti,
20 nella
prima
stagione e
21 nella
seconda.
Vista la
grande
qualità
mostrata tra
i giovani,
Palladino
viene
trasferito
in prestito
alla
Salernitana.
Con il club
campano, in
serie
cadetta,
Raffaele
realizzerà
ben 15 goal
in 39
presenze. Il
trampolino
di lancio
però per una
grande
carriera,
sarebbe
dovuto
essere il
trasferimento
in prestito
dell’attaccante
di Mugnano
nelle fila
del Livorno,
in massima
serie.
L’esperienza
labronica
non fu per
lui
positiva, ma
solo per una
serie di
infortuni
subiti, e
difatti
segna anche
nella gara
d’esordio in
A contro il
Lecce, una
rete
decisiva per
i suoi che
vinsero
quella
partita per
2-1.
Torna quindi
in
bianconero,
nell’anno in
cui la Juve
disputa il
suo primo
campionato
di serie B,
dopo le note
vicende di ‘Calciopoli’.
Sarà l’anno
della
definitiva
consacrazione,
in quanto
l’ex trainer
juventino
Didier
Deshamps,
lo fa
giocare,
oltre che da
seconda
punta, anche
sugli
esterni
offensivi,
utilizzandolo
come ala
d’attacco
sia sull’out
destro che
su quello
sinistro. Da
ricordare
che
Palladino è
un piede
destro, ma
ci sa fare
anche con il
mancino. In
queste nuove
posizioni in
campo, il
buon
Raffaele
mette in
mostra anche
la sua
ottima
tecnica
individuale,
accompagnate
dalla grande
velocità. In
questa
stagione
però appena
conclusa,
Palladino ha
maggiormente
faticato
nella lotta
per la
conquista di
un posto in
squadra,
dovendo
lottare per
accaparrarsi
un ruolo da
titolare in
avanti
contro
campioni del
calibro di
David
Trezeguet,
Alex
Del Piero,
tornato
magicamente
in grande
forma, e di
Vincenzo
Iaquinta.
Comunque, è
stato in
grado di
realizzare,
in poche
presenze in
campo da
titolare, 4
goal. Ora,
con l’arrivo
di un altro
fuoriclasse
dell’attacco
in
bianconero,
tale
Amauri,
pare proprio
che per
Raffaele sia
venuto il
tempo ed
anche il
momento di
cambiare
aria. In
primo
momento
sembrava
molto vicino
alla
Sampdoria,
poi, sempre
dal
capoluogo
ligure,
l’offerta
del Genoa
sembrava
quella più
completa,
pari a circa
5 milioni di
euro per
l’acquisto
della
comproprietà
del
cartellino
del
giocatore.
Ma, ed ecco
che qui ci
riallacciamo
all’apologo
del nostro
articolo,
proprio
nella
giornata di
ieri, il
Napoli è
entrato in
campo
mostrando il
suo forte
interesse
per il
giovane
attaccante.
E non l’ha
fatto, come
al solito,
con le
dinamiche di
mercato del
direttore
generale
partenopeo
Pierpaolo
Marino,
detto ormai
simpaticamente
‘SottoMarino’,
ma è
intervenuto
direttamente
in pectore
il
presidente
del
sodalizio
azzurro
Aurelio De
Laurentiis,
che ha
chiamato il
suo amico
oltre che
presidente
della Juve,
Giovanni
Cobolli
Gigli,
prospettandogli
un’offerta
di 12
milioni di
euro da
pagare
sull’unghia,
per avere la
possibilità
di comprare
il
cartellino
completo
dell’attaccante
napoletano,
che
d’altronde
ha sempre
dichiarato,
a chiare
lettere, che
sarebbe
stato molto
felice per
un eventuale
suo approdo
in maglia
azzurra,
targata
naturalmente
Napoli.
L’acquisto
di Palladino
inoltre,
permetterebbe
al tecnico
goriziano
Edy
Reja
di poter
anche
utilizzare
un modulo
diverso dal
canonico
3-5-2. In
questo
modulo, che
lo abbiamo
citato
‘canonico’ a
giusta
ragione in
casa Napoli,
Raffaele
Palladino
giocherebbe
da seconda
punta, come
ottima
alternativa
all’argentino
Ezequiel
Lavezzi.
In un modulo
d’attacco
che invece
prevede il
tridente,
Palladino
può giocare
sia a destra
che a
sinistra
dell’out
offensivo,
avendo come
riferimento,
lui ed il ‘Pocho’,
una punta
centrale
molto
possente,
tale ad
esempio
Gustavo
Denis
dell’Indipendiente,
vicinissimo
ormai al suo
approdo in
riva al
Golfo
partenopeo.
Annuncio che
è previsto
nelle
prossime
ore, od al
massimo nei
prossimi
giorni.
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