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• QUALE ALLENATORE SI ACCOMODERA’ SULLA PANCHINA AZZURRA NELLA PROSSIMA STAGIONE? •

1/6/2005
(Michele Caiafa) - Le mire di mercato del Napoli per la prossima stagione, sicuramente non finiranno con l’arrivo (speriamo) o meno di Lamberto Zauli. Anzi, nella beneaugurante situazione di un ritorno del Napoli nella serie cadetta, in cui tutti crediamo ed auspichiamo, di nomi nel pentolone del mercato azzurro già se ne fanno tanti, alcuni altisonanti, altri un po’ meno, ma comunque tutti sempre utili per la causa azzurra in vista di un ritorno in serie A.
Ma in questo articolo parliamo proprio dalla panchina del Napoli. Sappiamo bene tutti, e la società lo ribadisce in continuazione, che se il Napoli dovesse vincere i play-off di serie C1 ed approdare in serie B, dovrebbe automaticamente scattare la clausola del contratto dell’attuale tecnico del Napoli Edy Reja, che prevede l’allungamento di un anno del contratto stesso, stipulato a Roma il 17 gennaio di quest’anno. In pratica Reja sarà l’allenatore degli azzurri anche nella prossima stagione. Tutto questo è vero, ma c’è una parte contrattuale che forse non è bene a conoscenza degli amici tifosi partenopei. In quanto esiste una clausola che prevede in caso di rescissione del contratto una penale da pagare. Ma da parte di chi? Da parte dell’allenatore di Gorizia. In pratica soltanto se il mister friulano decidesse di abbandonare la panchina azzurra, dovrebbe egli stesso pagare questa penale, ma nel caso contrario, e cioè nel caso in cui sia la stessa società partenopea a non voler più usufruire delle prestazioni di Edy Reja, non ci sarebbe nessun indennizzo da pagare da parte della società. Dalla teoria alla pratica: se il Napoli dovesse vincere questi play-off in maniera tranquilla e senza grossi patemi d’animo, e certo la gara di San Benedetto non è un buon viatico per questa prospettiva, l’allenatore Goriziano dovrebbe sedere sulla panca azzurra anche nella prossima stagione. Ma se ciò non dovesse accadere, allora c’è una forte probabilità che Reja sia costretto a lasciare, in una probabile giornata di sole del caldo giugno napoletano (anche quando lui arrivò, era una bella giornata di sole, anche se eravamo in gennaio), la città di Napoli. In caso poi di non qualificazione alla serie B, non c’è nemmeno da fare l’esempio, in quanto non sarebbe solo l’allenatore a pagarne le scelte della società, come ha ribadito due domeniche fa in quel di Palma Campania il presidente Aurelio De Laurentiis, ma ci sarebbero molti elementi della rosa che subiranno le conseguenze, a quel punto negative, delle scelte societarie.
Ma non ci angosciamo e ragioniamo in ottica di promozione in serie B. In caso di addio al Napoli di Reja, sono tre i nomi principali, che bollono nel pentolone azzurro. Trattasi dei tecnici Mario Somma, Delio Rossi e Walter Mazzarri.
Prima ipotesi è quello dell’arrivo a Napoli del fautore tecnico di questa splendida stagione che sta disputando l’Empoli in serie B, che con ogni probabilità porterà la squadra toscana al ritorno nella massima serie. L’autore di quest’altra bella impresa corrisponde al nome di Mario Somma. L’allenatore campano, ex calciatore di Cavese e Salernitana, non è nuovo ad imprese come quella di quest’anno: infatti nel suo recente curriculum vitae di allenatore rileviamo che nel campionato 2002-2003 fu il trainer della Cavese dei record. Una squadra che stravinse il campionato di serie D, con un primo posto corredato da 24 vittorie, 2 pareggi e 2 sole sconfitte. L’impresa fu poi completata dallo scudetto dilettanti. Un altro campionato l’ho ha poi vinto ad Arezzo. L’attuale tecnico empolese predilige anche un lui un gioco spettacolare e lavora molto bene con i giovani campioni (e nel Napoli già ce ne sono, vedi Pià, Calaiò…). Il suo modulo preferito è il 4-2-3-1, quindi lo stesso utilizzato da Reja in quest’ultimo scorcio di campionato, ma con un massiccio utilizzo di fantasisti nei tre che sono dietro l’unica punta. Infatti è ancora fresco nella nostra mente il ricordo che quando l’Empoli ha avuto ed ha, come in questo periodo del campionato, i fantasisti in forma, vedi in particolare Lodi e Tavano, la squadra toscana vince le partite facilmente e con classe contro avversari anche ostici e con punteggi del tipo 5-2, 4-0, …Dunque questo mister sarebbe ben gradito al palato fine del patron De Laurentiis.
Il secondo nome degli allenatori prima citati arriverebbe a Napoli, forte dell’ultima esperienza avuta sulla panchina orobica dell’Atalanta. In quanto tutti sappiamo che è vero che l’Atalanta è retrocessa in serie B, ma è anche vero che da quando il tecnico riminese si è accomodato su quella panchina, e cioè nel girone di ritorno per sostituire Andrea Mandolini, l’Atalanta ha avuto una media punti da squadra che ambisce ad un posto in Champions League. E poi sappiamo bene che Delio Rossi è da sempre stato definito l’allievo prediletto del tecnico boemo Zdenek Zeman, e quindi per chi ama il gioco bello e spettacolare, come il presidentissimo azzurro De Laurentiis, questo tecnico potrebbe essere una manna caduta dal cielo. Chi non ricorda la Salernitana spettacolare nell’anno della promozione in serie A, quando con il tecnico romagnolo seduto in panchina quella squadra faceva di un sol boccone degli avversari, soprattutto quando giocava tra le mura amiche, infatti non ci dimenticheremo mai di punteggi come 4-1, 4-2 oppure 6-1 che la compagine campana rifilava agli avversari. Proprio belle soddisfazioni per i tifosi salernitani, che all’epoca dicevano che per loro era una goduria andare allo stadio la domenica.
Delio Rossi di solito fa applicare come modulo alle sue squadre il 4-3-3, ma non disdegna neanche il 4-4-2, modulo applicato quest’anno a Bergamo. E’ molto più attento del suo maestro Zeman alla fase difensiva, e questo è un suo punto di forza. Ed inoltre essendo giovane, Rossi ha ancora tanto da poter migliorare e da poter offrire alle sue squadre. Quindi un tecnico del genere pure calzerebbe alla perfezione sulle carni del Napoli del futuro, che si sposerebbe bene con le idee di un Napoli bello e vincente, come lo vuole il suo presidente.
Ma Somma e Rossi non sarebbero le uniche alternative nel caso di un’eventuale abbandono della panchina da parte di Reja, e ripetiamo eventuale. Infatti l’altro nome caldo è quello di Walter Mazzarri. Il tecnico livornese viene da una buona stagione fatta a Reggio Calabria, dove ha portato la Reggina alla terza salvezza consecutiva (le altre due sono state ottenute da De Canio e da Camolese) da quando è in serie A. Ma la grande impresa e la buona mano del tecnico Mazzarri la si è vista specialmente nella scorsa stagione a Livorno, quando l’allora tecnico amaranto (ma ha mantenuto gli stessi colori anche con la Reggina quest’anno), ha portato la squadra della sua città in serie A, grazie anche alla fenomenale coppia di attaccanti formata da Lucarelli (che si è ripetuto positivamente anche quest’anno) e da Protti.
Il trainer livornese come modulo ama far applicare alle sue compagini il 3-4-1-2, oppure, quando questo modulo proprio non va, lo cambia in un 3-4-2-1, come è successo quest’anno a Reggio Calabria. In pratica a differenza di Delio Rossi e dello stesso Edy Reja, Mazzarri fa utilizzo nel suo schieramento di un trequartista o addirittura di un doppio trequartista. Dicevamo dunque della differenza di Mazzarri con lo stesso Reja. Infatti, ripetiamo, non è assolutamente da accantonare l’ipotesi di una permanenza dell’allenatore Goriziano sulla panchina partenopea, soprattutto nel caso di una vittoria scoppiettante di questi play-off. Ed allora anche nel caso si verifichi ciò, delle considerazioni vanno fatte. L’allenatore friulano (amico intimo di Fabio Capello) quando si siede dall’inizio dell’anno sulla panca di una squadra, che può quindi plasmare tranquillamente a proprio piacimento, applica come suo modulo preferito (e lo ha ribadito più volte anche quest’anno sia verbalmente che in occasione di certe partite come quella a Benevento ed in casa nei primi tempi contro il Teramo ed il Rimini) il 3-4-3. Ed anche il gioco di Reja con questo modulo ha poco da invidiare in quanto a spettacolo e bel gioco. Ricordiamo, infatti, i successi spettacolari di Reja alla guida del Vicenza che giocava con il tridente lì davanti e con la difesa a 3, ma anche quelli dello scorso anno a Cagliari, ove anche in quel caso ereditò la panchina da Ventura e portò il Cagliari in serie A, dove utilizzava anche se con la difesa a 4, un tridente dalle spiccate qualità offensive, Esposito, Zola e Suazo, e che realizzò il record stagionale di reti nel campionato cadetto. Dunque anche Reja non ci scherza, quando ci si mette, in quanto a spettacolo.
Sarà allora sfida a 4, proprio come in questi play-off, per vedere quale sarà l’allenatore che siederà sulla panchina azzurra nella prossima stagione. A meno che dietro l’angolo non spunti qualche sorpresa che si sa nel calcio come nella vita sono sempre possibili.

@aruba.it

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