21/1/2006
ANTEPRIMA ed
ESCLUSIVA
MENSILE DI
GENNAIO - (VINCENZO
CIMMINO) -
Uno dei
calciatori
più
interessanti
dell’intero
panorama
calcistico
italiano è
sicuramente
Roberto
Vitiello,
laterale
destro del
Vicenza. Il
giocatore,
originario
di Scafati,
dopo aver
fatto tutta
la trafila
nelle
giovanili
del Parma
approda nel
2002 al
Cesena dove
oltre ad
imporsi
all’attenzione
dei media
per le sue
prestazioni
in campo
viene
coinvolto
anche in una
rissa e
denunciato
per
resistenza a
pubblico
ufficiale,
ma questa è
un’altra
storia.
L’anno
successivo
il giovane
approda al
Vicenza e si
ritaglia da
subito un
posto
importante
in squadra
diventando
anno dopo
anno uno dei
giocatori
più
rappresentativi
della
compagine
veneta. In
esclusiva
per
PianetAzzurro
Roberto
“Vito”
Vitiello ci
ha
raccontato i
suoi
progetti e i
suoi sogni.
Allora
Vitiello,
come ti
trovi a
Vicenza?
“A
meraviglia!
Sono un
giocatore
importante
della
squadra e mi
sto
togliendo
parecchie
soddisfazioni.
Devo dire
grazie al
Vicenza, mi
sta
permettendo
di crescere
sia come
calciatore
che come
uomo”.
Gli addetti
ai lavori ti
indicano
come uno dei
giovani più
promettenti
d’Italia,
che effetto
ti fa
ricevere
questi
attestati di
stima?
“Sono
onorato:
sono ancora
giovane, non
ho
dimostrato
quasi nulla
e già in
tanti si
interessano
a me, sono
cose che
fanno
piacere
anche se vi
dico con
sincerità
che non ci
penso più di
tanto. Io
faccio il
mio lavoro e
basta,
l’importante
è allenarsi
con il
massimo
impegno e
riuscire a
coronare gli
sforzi
settimanali
con una
bella
prestazione
la domenica,
il resto non
conta. Penso
che a mente
libera si
lavori
meglio, è
deleterio
stare a
pensare a
cosa si è o
cosa si
sarebbe
potuto
essere”.
C’è un
giocatore a
cui ti
ispiri?
“Più che
ispirarmi ho
come punto
di
riferimento
un grande,
Ciro
Ferrara. Mi
piaceva come
interpretava
il suo
ruolo, sia
in campo che
fuori.
Peccato
abbia deciso
di lasciare
il calcio,
secondo me
avrebbe
potuto
disputare
almeno un
altro anno a
grandi
livelli.
Dopo di lui
ho un
ammirazione
enorme anche
per il
capitano del
Milan Paolo
Maldini,
meriterebbe
il pallone
d’oro per
tutto quello
che ha fatto
in questi
anni. Nel
Parma ho poi
avuto modo
di ammirare
due mostri
della difesa
come
Cannavaro e
Thuram ma
penso che
nel mio
ruolo
attualmente
il più forte
sia sempre
Marcos Cafù”.
Parlaci un
po’di te…
“Sono un
ragazzo
estremamente
semplice, mi
piace il
calcio, la
pallavolo,
la formula
1… Mi reputo
una persona
gioviale
anche se a
volte mi
beffa la mia
troppa
testardaggine
e non
sopporto le
persone
arroganti,
davvero non
le tollero!
A livello
calcistico
sono un
giocatore
che ama più
attaccare
che
difendere ma
so coprire
bene ogni
posizione
dell’out
destro anche
se rendo al
meglio da
terzino.
All’occorrenza
mi sono
adattato
anche a
giocare al
centro della
difesa e
devo dire
che me la
cavo
abbastanza
bene. In una
stagione di
solito
riesco a
fare almeno
un gol, il
mio record
personale
sono le sei
realizzazioni
nella
stagione
passata,
spero quest’anno
di
batterlo”.
Con i tuoi
compagni
parlate mai
di Napoli e
del Napoli?
“Ovvio! Io
sono
napoletano
DOC e i miei
compagni lo
sanno così
non perdono
occasione
per
scherzarci
su, comunque
sono il
primo a
divertirmi
per questa
cosa.
Scherzi a
parte, nella
mia squadra
ci sono
giocatori
come Schwoch
e Carbone
che mi
raccontano
spesso le
emozioni di
aver giocato
con la
maglia
azzurra.
Conosco
anche alcuni
giocatori
che
attualmente
giocano nel
Napoli come
Maldonado,
Giubilato e
Grieco del
quale sono
un grande
amico dai
tempi del
Parma”.
A proposito
di Napoli,
gira voce
che tra te e
Marino ci
sia stato un
incontro, ti
vedremo
presto in
maglia
azzurra?
“Su questa
cosa non
posso
sbilanciarmi
più di tanto
perché sono
un tesserato
del Vicenza;
ho ancora un
anno e mezzo
di contratto
con questa
squadra e
tra qualche
mese dovremo
sederci
tutti
insieme
attorno ad
un tavolo
per
discutere di
alcune cose.
Per il resto
non mi
sembra siano
arrivate
offerte alla
società,
sono stati
fatti solo
sondaggi sul
mio conto,
niente di
più”.
Allora
facciamo il
gioco del
‘se’ caro
Vito: se
dovesse
arrivare
un’offerta
da qualche
squadra,
diciamo il
Napoli ad
esempio, e
se il
Vicenza
decidesse di
accettare
questa
offerta, tu
come ti
comporteresti?
“Direi di si
senza
nemmeno
farmelo
ripetere due
volte, sarei
davvero la
persona più
felice del
mondo! Io
sono
napoletano e
già sapere
che grazie a
De
Laurentiis e
Marino la
squadra
azzurra sta
tornando
grande mi
riempie di
gioia,
figuriamoci
se ne
dovessi fare
parte”.
Un vero e
proprio atto
d’amore
questo, o
no?
“Per forza,
a Napoli il
calcio lo si
vive in un
modo diverso
rispetto a
qualunque
altra parte
del mondo:
c’è
passione,
fedeltà alla
maglia,
spettacolo…
Chi gioca al
San Paolo
prova
emozioni che
gli altri
giocatori
manco si
sognano.
Ebbene,
spero
proprio un
giorno di
vestire la
maglia
azzurra!”.
Allora un
Napoli in
serie C ti
farebbe
comunque
gola?
“Il Napoli è
in serie C
di passaggio
così come
sarà di
passaggio
l’anno
prossimo in
B. La
squadra
azzurra è
destinata a
calcare
palcoscenici
importanti
nei prossimi
anni ed è
proprio per
questo che
il
progetto-Napoli
ingolosisce
un po’tutti.
Grandi
ambizioni
sorrette da
una società
forte e
florida e da
un tifo
stupendo
sono chimere
nel calcio
di oggi”.
Roberto, ci
vediamo
presto?
“Chissà, per
quest’anno
però la vedo
difficile,
magari
l’anno
prossimo…”.
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