(VINCENZO LETIZIA) - Ieri due
accoltellati a Roma, oggi scontri e
feriti a Torino, una guerriglia
indecente prima del ‘derby della
mole’. Eppure, chi ha pagato tra
ieri ed oggi, ed anche molto,
troppo, è stata solo Napoli. Per una
bottiglietta che ha sfiorato un
guardalinee, qualche fumogeno e uno
striscione poco elegante… E’ stata
mortificata non solo la squadra, che
ha avvertito in maniera decisiva
l’assenza dell’incitamento dei
propri tifosi, tanto da incappare in
un’ingiusta sconfitta, ma gli stessi
tanti supporters azzurri, quelli
corretti (la stragrande maggioranza)
che non si sono potuti recare al San
Paolo per la decisione del giudice
sportivo. Adesso, attenderemo con
ansia e curiosità le decisioni dello
stesso giudice in merito a questi
altri raccapriccianti fenomeni
ripropostisi con sconvolgente
regolarità a Roma e a Torino. Napoli
(inteso come corpo di tifosi,
squadra e giornalisti) non
accetterebbe un provvedimento che
non punirebbe con lo stesso rigore
le tifoserie di Roma e Torino. Anzi,
qui c’è stato molto di più. Gli
accoltellamenti e la guerriglia
urbana sprigionatasi nei pressi
dello stadio Olimpico di Torino sono
fatti ben più gravi dei fumogeni del
San Paolo o di una bottiglietta che
ha sfiorato qualcuno…I tifosi
azzurri ormai da tempo, quasi un
anno e mezzo, non fanno più parlare
male di sé, è stata pertanto molto
più ingiusta la decisione dei
vertici del calcio di impedire che
al San Paolo ci fosse la solita
festa tra due tifoserie che si
rispettano e sono amiche. La festa
l’hanno fatta solo al Napoli che ha
pagato per il silenzio assordante
del proprio stadio senza anima,
privato del cuore e del calore dei
propri tifosi. Non vogliamo far
emergere nessun vittimismo, ma solo
un dato empirico: sono anni che il
Napoli e i propri tifosi, dall’epoca
ingloriosa di Carraro, stanno
subendo di tutto dai vertici di un
calcio ancora malato. Speriamo che
le ingiustizie siano finite oggi, e
che si inizi a guardare anche
altrove del giardino dei napoletani
e fare davvero un po’ di giustizia
dove occorre davvero. Iniziando
proprio dai fatti di Roma e Torino…