26/1/2008
(RAIMONDO MIRAGLIA) - L’acquisto di
Mannini può essere considerato un
elemento emblematico riguardo i
piani futuri del Napoli, infatti
sono anni che la società assicura ai
tifosi di stare tranquilli perché il
progetto prevede in tempi ormai
molto brevi l’arrivo in Europa ed in
tempi medi la lotta per il titolo.
Tutto bene fin qui se non fosse che
alcuni segnali vanno nella direzione
esattamente opposta a quella
sbandierata, in primo luogo il tetto
ingaggi, fissato circa ad un massimo
di un milione di euro, cifra
ridicola se si guarda alle squadre
che ogni anno si contendono i primi
4 posti in Italia (eccettuata la
stagione di Calciopoli), e che ha
visto sfumare a causa sua i due
reggini, Bianchi e Modesto; in
secondo luogo ovviamente si deve
guardare alle scelte di mercato ed
ecco che all’arrivo del bresciano
Mannini si deve valutare con
attenzione. Infatti non più tardi di
un paio di mesi fa il Presidente
affermava: “Ragazzi stiamo calmi
questa è una stagione di crescita
senza obiettivi immediati, l’anno
prossimo entreremo in Champions
League.”, salvo poi qualche
settimana dopo dirottare sulla Coppa
Uefa che qualche giorno prima ancora
aveva detto non interessare alla
società. In ogni caso l’anno
prossimo dovrebbe essere quello del
ritorno in Europa almeno in Uefa,
confidando nella Champions League,
quindi sarebbe necessario colmare il
gap che attualmente divide gli
azzurri da squadre come: Inter,
Roma, Milan, Juventus, Fiorentina,
Udinese, Palermo; non dimentichiamo
che per andare in Champions bisogna
lottare per lo scudetto e perdere
con onore. Anche la Juventus sente
di dover fare acquisti per
avvicinarsi alle milanesi ed alla
Roma e cerca gente del calibro di
Diego o di Van Der Vaart, cosa fa
invece il Napoli per rafforzarsi in
vista della stagione del rilancio?
Compra Mannini, un’ala talentuosa ma
discontinua nel pieno dell’età della
maturazione calcistica che però da
due anni langue in serie B, spendere
8 milioni di euro per Mannini è
utile per colmare il famoso gap?
Chi propende per la risposta
affermativa può dichiarare che
bisogna aver fiducia in Marino,
l’uomo che ha preso Hamsik, Gargano
e Lavezzi. Chi invece avrebbe
dirottato i suoi soldi su altri lidi
afferma che Marino è lo stesso uomo
che ha portato a Napoli a caro
prezzo Rullo, De Zerbi e Bucchi,
giocatori pur validi ma che hanno
collezionato una trentina di
presenze in tre in due stagioni
partenopee. Ai posteri l’ardua
sentenza, ma Napoli forse è una
piazza che meriterebbe altri nomi.
|