29/12/2007
(GIUSEPPE PALMIERI) - "Ricorda di
santificare le feste", non è un
promemoria. E' uno dei Dieci
Comandamenti, fondamento delle
religioni ebraico-cristiane. Questo
principio religioso, spesso e
volentieri, contrasta con il sociale
diritto-dovere del lavoro, perchè
non tutti i lavoratori sono
credenti, e non tutti i credenti
possono onorare il suddetto
comandamento. Situazione alquanto
ambigua. Molti lavoratori sono
costretti a lavorare anche durante
le festività, riuscendo a
santificare al massimo la notte di
Natale, ad un datore di lavoro, di
questi tempi, non si possono certo
muovere obiezioni religiose, si
rischia di trovarsi sotto i ponti.
Chi invece le feste le onora, ma
chissà quanto le santifichi (vedi
l'ormai noto festeggiamento
pre-natalizio dei campioni del
Manchester United), sono i
calciatori, quelli nostrani non
fanno eccezione. Il calcio è
spettacolo, come il cinema, che nel
periodo natalizio sforna prime
visioni a ripetizione, il teatro, la
musica, che offre concerti come
funghi. Ma il pallone non si cura di
affiancarsi al panettone tra le
delizie degli sportivi italiani. In
Inghilterra, per carità, altro tipo
di cultura, mentalità e religione,
ma offrono il calcio come un vero
spettacolo, e il periodo natalizio è
ideale per accompagnare gli sportivi
nelle feste. Il 23 si è giocato, con
delle sfide stellari come
Arsenal-Chelsea e
Liverpool-Manchester, a Santo
Stefano anche, e persino il 29 il
pallone anglosassone delizierà la
platea sportiva britannica. Tuttavia
negli altri sport, il nostro paese
non è da meno a nessuno. Nel periodo
natalizio basket e pallavolo
regalano spettacolo con il
campionato italiano di massima
serie, cosi per gli appassionati
diventa un Natale coi fiocchi anche
sotto il profilo sportivo. Mentre il
calcio no. In Italia, Spagna e
Francia, tirando fuori la Germania
che si ferma per il freddo, il mondo
del gol si ferma per il panettone.
Beh, se si fermassero per una
straordinaria devozione, sarebbe da
ammirare e comprendere, ma visto che
è l’occasione soltanto di fare una
vacanza invernale, e di negare lo
spettacolo del calcio nel momento in
cui è più fruibile dagli utenti, non
è proprio un colpo di genio. Visti
anche i calendari troppo affollati,
che senso ha non giocare per venti
giorni e poi fare otto partite a
febbraio?
Ovviamente è sacrosanto che non si
giochi proprio nei giorni santi,
come il 25 dicembre, ma farlo nei
giorni vicini, nei quali famiglie
che si riuniscono una volta l'anno
possono godersi insieme una partita
della propria squadra del cuore, non
è proprio una malvagità, o un
non-senso per le feste natalizie. Se
il calcio vogliamo che sia uno
spettacolo, un gioco, uno sport, che
si presti alle esigenze del proprio
pubblico, che non disdegnerebbe di
godere di una partita nel periodo
nel quale è più libero, le vacanze
di Natale, magari con nipoti e
cugini vari che vengono da altri
posti. "Ricordiamoci di santificare
le feste", e con questo vi auguro
anche un felice inizio d'anno, ma
ricordiamo anche a chi gestisce il
calcio, di rallegrarcele queste
feste con la passione e con i colori
del gol.
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