(RENATA SCIELZO) - Per le strade
calde della capitale, tra questuanti
e gente indaffarata e stanca al
rientro dalle vacanze, mi sono
imbattuta in una cartomante, che con
fare suadente mi invitava a sedermi
per un giro di carte.
Premetto che da buona napoletana
sono molto scaramantica (gatto nero,
17 e compagnia bella li evito
accuratamente, della serie NON E’
VERO MA CI CREDO), ma di carte e
oroscopi diffido alla grande.
Sorrido gentilmente alla signora, un
po’ avanti negli anni e con un
ridicolo parruccone biondo e un
trucco molto pesante, e sono sul
punto di andarmene, quando questa mi
invita nuovamente ad un giro di
carte, mi guarda con insistenza e
non proferisce le solite tre
paroline di circostanza: “Amore,
soldi, famiglia?” ma strizzando
l’occhiolino mi dice: “scommetto che
vuoi sapere chi vincerà lo
scudetto!”
Rimango attonita. Basita. A) Sono
donna B) Non ho le gambe di un
terzino C) Non indossavo magliette o
null’altro che in qualche modo
potesse far trapelare la mia
sfegatata passione per il calcio.
Come diamine le era passato per la
testa a questo donnone con tanto di
trucco e parrucco di rivolgermi una
domanda del genere?
MISTERI DELL’OCCULTO.
Confesso che l’idea di sedermi per
un giro di carte iniziava a
solleticarmi non poco…tra me e me mi
dicevo “e se ci azzecca? Se davvero
mi dice e predice chi vince il
campionato, chi la classifica
capocannonieri e chi retrocede?” E
ancora: “ma voglio davvero
saperlo?”, “o forse perdo il gusto
di godermi partita dopo partita
l’andamento di quella che dovrebbe
essere una serie A scoppiettante?”.
In me si combattevano due forze
contrastanti, l’innata curiosità
frutto del mio dna partenopeo e la
naturale diffidenza nei confronti di
ciò che non è spiegabile
razionalmente.
Decidevo di far prevalere la
ragione, di alzare i tacchi e di
volare verso casa, tanto di
pronostici sul campionato tra oggi e
domani, ne avrei letti a iosa. Ogni
giornale nazionale avrebbe fatto
fare le carte al campionato dalla
sua firma di punta e al 99% ogni
editorialista sarebbe andato sul
sicuro dicendo un solo nome: INTER.
Ogni editorialista, tranne Gianni
Mura. Il nostro dalle pagine web di
Repubblica in una fantomatica
intervista realizzata dai suoi
lettori
(http://www.repubblica.it/2007/08/sezioni/sport/calcio/intervista-campionato/intervista-campionato/intervista-campionato.html)
tirava fuori dal cilindro FIORENTINA
e ROMA, dopo aver scrutato, restando
in tema di magia e occulto, una
presunta “palla di lardo”. Sì,
proprio una palla di lardo, avete
letto bene.
Confesso che il pezzo di Mura mi ha
divertito e fatto sorridere. Si
prende in giro e ci prende in giro.
Mette alla berlina un po’ tutti
quelli che provano a fare
pronostici. Prova a spiazzarci e poi
tra una cosa e l’altra qualche mezza
verità alla fine la tira fuori. Come
questa, quella che più mi ha
colpito. I “lettori” gli fanno
notare che il campionato è più
difficile, sono risalite squadre
come la Juventus, il Genoa e un
ambizioso Napoli. Mura fa loro eco e
a proposito dell’ambizioso Napoli
aggiunge: “Da cui temo che i tifosi
pretendano più di quel che può
dare”.
Nel mare di boutade e simili tirato
fuori dal cilindro da Mura, questa
mi pare almeno una mezza verità. Ho
paura che abbia ragione, che forse
davvero il tifoso azzurro stia
volando troppo di fantasia,
dimenticando che Lavezzi è sì
argentino, ma non si chiama MARADONA.
L’affermazione del buon vecchio Mura
mi invita per l’ennesima volta ad
una riflessione che frulla nella mia
e, sicuramente anche nelle vostre
teste, da quell’indimenticabile 10
giugno e che, a calciomercato quasi
concluso, con la squadra al
completo, è divenuta domanda di
prassi.
Fin dove si può spingere il nostro
Napoli, come se la vedrà con i
campioni di Italia e d’Europa, saprà
misurarsi con altre squadre di A,
magari di minor blasone, ma concrete
e con alle spalle un campionato di
tutto rispetto (vedi Empoli)?
Bisognerà attendere un pochino,
vedere come andranno le prime
partite o davvero occorrerà
consultare la “zingara”?
Devo forse tornare di fretta dal
donnone trucco e parrucca e dirle
“Su, forza, vediamo quanto sei
brava, dimmi che fa il Napoli,
quanti goal segna Calaiò e quanti ne
evita SuperIezzo. E ancor di più, se
davvero sei così brava, dimmi quante
e quali formazioni schiererà Reja (è
questa - detto tra noi - è dura
davvero)”.
Mi dibatto in dubbi
amletici,continuo a pensare al
tifoso medio che finché non ha la
certezza matematica coltiva sempre
sogni da scudetto o giù di lì, fino
a che non mi rendo conto che non c’è
pronostico che tenga, la soluzione
ai miei dubbi, alle domande e agli
interrogativi dei più è proprio lì,
a portata di mano e non di zingara.
Tutti vogliamo vedere, vivere e
raccontare un SIGNOR CAMPIONATO, in
cui a vincere sarà il migliore, in
cui le regole saranno rispettate in
campo e fuori.
Personalmente vorrei solo che fosse
diverso da tutti gli altri, con
Calciopoli alle spalle, un Napoli
che mi emoziona FINALMENTE LA
DOMENICA E FINALMENTE IN SERIE A, il
bel gioco a cui mi hanno abituato
Roma e Fiorentina, una Juventus che
non mi fa urlare “arbitro venduto,
arbitro…”, le magie dei fuoriclasse
e tanta tanta gente che sugli spalti
si gode uno spettacolo meraviglioso:
quel pallone che va fuori di un
soffio, che scheggia o colpisce in
pieno i legni, che viene respinto da
un portiere che per l’occasione ha
sfoderato i superpoteri di Superman
e che ti fa imprecare, sbraitare e
prendertela con chiunque tu abbia a
tiro, oppure, se ti va bene, quel
pallone che rotola, compie
straordinarie geometrie, crea
parabole ad effetto, si infila di
sbieco e gonfia la rete, facendoti
urlare, impazzire di gioia,
strabuzzare gli occhi e abbracciare
chi hai accanto…
Solo questo…
Buon campionato a tutti e che vinca
il migliore!