• SPALLUCCE ALL'OSSERVATORIO... • 

11/10/2007

(RENATA SCIELZO) - A nulla sono valsi gli appelli giunti da ogni dove, a nulla il buon senso che dice di non inasprire i rapporti già deteriorati tra le tifoserie. A nulla le belle parole di Amedeo Amedei ex azzurro ed ex giallorosso, a nulla le parole di sdegno di Riccardo Luna direttore de “Il Romanista”, vicino ai napoletani dopo la vergognosa esposizione del vergognoso striscione a San Siro, striscione che avrebbe dovuto quanto meno patire l’onta di una gogna mediatica senza fine e senza appello. A nulla il bell’editoriale di Enzo Foschi (http://www.ilromanista.it/?section=news&id=9321) che prova a distendere un clima ultimamente un po’ fumantino tra le due tifoserie. A nulla i vari Amo Roma ed Amo Napoli, forza RomaNapoli de “Il Romanista” come della tifoseria organizzata azzurra. A nulla le speranze palesate da ambo le parti di un match d’altri tempi, dal sapore antico.
L’Osservatorio ha deciso: niente Olimpico per i tifosi del Napoli per la gara di sabato 20 ottobre contro la Roma. L’ha deciso. Ha dato al prefetto l'indicazione di chiudere il settore ospiti e di disporre la vendita dei biglietti solo a Roma e provincia. La sfida poi avrà inizio alle 18.
L’Osservatorio decide e ha deciso e alla gogna finiamo di nuovo noi. Finisce Napoli.
Ci costringono come al solito a indossare le vesti delle vittime, a urlare la nostra rabbia, a sentirci sempre più penalizzati degli altri e fomentano e inaspriscono la rivalità tra due tifoserie che se è vero che non si amano come ai tempi di un passato gemellaggio avrebbero almeno potuto provare ad amarsi, dopo tutti gli appelli celebri e meno celebri di questi giorni.
E invece no: i napoletani - e lo dico da tale - vivranno il provvedimento come un ennesimo affronto nei loro confronti e lo leggeranno come un privilegio per i giallorossi, laddove da Napoli sarebbero arrivati in migliaia e migliaia per il redivivo derby del Sud, perché è così che mi piace chiamarlo.
E invece no: ancora una volta no. Sarà chiuso il settore ospiti e i biglietti saranno venduti solo a Roma e provincia.
Ma io mi rifiuto. Mi rifiuto di pensare che non ci fossero altre soluzioni. E voglio pensare che saremo tanti. 10, 100, 1000,10000 mescolati con i colori giallorossi a goderci lo spettacolo di una sfida emozionante: la stellare e bella Roma di Spalletti e Totti con il Napoli settebellezze di Lavezzi. Io lo scriverò lo stesso il mio itinerario del cuore e da Napoletana a Roma vi guiderò per le strade della capitale fino a scoprirne gli angoli più nascosti, perché voi, miei cari conterranei napoletani, a Roma dovete venirci, venirci prima, vederla, ammirarla e se ci riuscite procurarvi qualche biglietto per andare allo stadio, per vedere una bella partita, per vedere un Olimpico gremito in cui giallorosso e azzurro si confondono e dal quale esce un solo sconfitto: l’ODIO.
Io spero che verrete su in tanti e che i tanti napoletani che vivono a Roma e provincia comprino biglietti, biglietti e ancora biglietti, perché l’idioma di Totò deve mescolarsi con quello di Alberto Sordi, Lavezzi si deve travestire da Diego contro Totti e noi tanti napoletani che viviamo a Roma dobbiamo finalmente vedere materializzarsi un sogno da tanto, troppo tempo coltivato: Roma e Napoli, l’una di fronte all’altra, avversarie eppure amiche.
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