19/5/2008
(VINCENZO LETIZIA )
- Terminato con l’indolore sconfitta
di Roma un buon campionato per il
Napoli, da adesso in avanti si
parlerà soprattutto di mercato. De
Laurentiis è stato chiaro ieri. Il
club azzurro acquisterà quattro
giocatori titolari e ‘tre, quattro
innesti’ per completare la rosa.
CAPITOLO ALLENATORE - Mercoledì ci
sarà molto probabilmente anche la
conferma di Reja sulla panchina
partenopea, una scelta che
francamente suscita qualche
perplessità. Premesso che non si è
mai ‘comici’, come qualcuno
strumentalmente ha dichiarato ad una
radio cittadina, quando si ragiona
con assunti empirici, diciamo che la
stessa società non era convinta di
rinnovare il contratto a Reja. Prima
l’incontro con Del Neri (accordo
sfumato solo per questioni legate
all’ingaggio, solito ingaggio…), poi
i pour parler con Delio Rossi,
Mazzarri, De Canio, Colantuono e
Iachini, ci dicono di una società
con le idee non chiarissime circa
l’allenatore a cui affidare il
manico della squadra. Giunti al
termine del campionato, inoltre,
Reja non ha ancora firmato il
rinnovo del contratto e mai, né
Marino, né De Laurentiis hanno
chiaramente proferito dichiarazioni
tendenti a sgombrare il campo dalla
sensazione prima espressa.
Reja è l’allenatore che quest’anno
ha condotto il Napoli alla conquista
dell’Intertoto, ma è anche il
tecnico che ha subito 12 sconfitte
su 19 gare giocate in trasferta, con
la squadra azzurra spesso infilata
dagli avversari per i reiterati
errori di organizzazione tattica in
difesa. Reja è anche il tecnico che
in casa, quando il Napoli si vedeva
costretto a ‘fare la partita’, è
incappato in clamorosi stop contro
il Cagliari, contro l’Empoli, contro
il Genoa, contro la Reggina, contro
il Siena e contro il Torino, per
carenza di schemi offensivi
all’altezza. Reja è il tecnico che
ha bruciato, in pratica, un capitale
della società come Calaiò e ha
trascurato per una stagione intera
Rullo e Dalla Bona, ovvero due
calciatori che insieme vantano 226
presenze in serie A.
Dopo le considerazioni
sull’allenatore, discutibili quando
si vuole, ma pur sempre
rispettabili, passiamo a
interpretare quelle che saranno le
strategie in chiave mercato del
direttore Pierpaolo Marino.
CAPITOLO BLASI-DOMIZZI E ZALAYETA -
Anche qui consentiteci una doverosa
premessa. Diciamo subito che Domizzi,
Blasi e Zalayeta quest’anno hanno
dimostrato di essere elementi
importanti per questo Napoli e
certamente non è loro che andavano
sostituiti. Eppure, sembra certo
l’addio a Domizzi (problemi
familiari per il difensore romano),
a Blasi e forse a Zalayeta. In
particolare per Blasi ci sarebbe un
doppio problema. Innanzitutto
tattico . Reja tra
i titolari, vorrebbe a centrocampo
un centrale dotato di buon fisico e
di discreti piedi, un medianone
tattico insomma da sistemare davanti
alla difesa e consentire a Gargano e
Hamsik di sprigionare le loro
poderose ripartenze. Altro problema
è quello economico.
La Juventus per l’altra metà di
Blasi pretende altri 4 milioni.
Oltretutto il procuratore di Blasi,
Lippi junior, un paio di mesi fa
avrebbe chiesto un sostanzioso
ritocco all’ingaggio del proprio
assistito e su questo punto Marino
ci sente poco… Quindi arriverà un
centrocampista centrale per
sostituire Blasi, un difensore per
sostituire Domizzi (favorito
Criscito), mentre alla fine Zalayeta
potrebbe anche restare, perché piace
tantissimo a Reja e Alessio Secco,
ds juventino, sembra disposto a
rinnovare la comproprietà con il
Napoli per consentire al ‘Panterone’
di riprendersi dal grave infortunio.
CAPITOLO BOMBER - Questo non vuol
dire che Marino non porterà
all’ombra del Vesuvio un bomber
titolare, o presunto tale. Al
momento sono tante le trattative di
attaccanti accostati al club
azzurro, anche se di certezze in
verità non ce ne sono sui nomi.
Marino farebbe di tutto per portare
a Napoli il suo figlioccio Iaquinta
(e come non comprenderlo), c’è un
ipotesi per fortuna solo fiabesca
(visto che il ‘Principe’ non segna
da oltre 6 mesi) relativa a Diego
Milito, mentre il sogno è Borriello,
molto probabilmente destinato a
restare tale. Il problema del Napoli
per assicurarsi un grande attaccante
è il solito: il tetto degli ingaggi
non deve andare oltre il milione e
mezzo all’anno. Purtroppo con questi
stipendi non si prende il bomber
affermato, per cui molto
probabilmente il diggì partenopeo
pescherà in Sud America o nell’est
europeo l’attaccante che può fare al
caso del Napoli. In attacco, con la
partenza di Sosa e Calaiò, al
momento l’unico certo di restare è
Lavezzi, e considerato che in rosa
il Napoli dovrà avere almeno quattro
attaccanti sembrano certi tre
innesti per il reparto offensivo.
Non va scartata nemmeno un’ipotesi
Obinna, visto che Marino ha avuto
diversi contatti con Gaetano
Paolillo, procuratore del giovane e
talentuoso attaccante del Chiedo.
CAPITOLO ESTERNI - Alla squadra
serve come il pane un esterno
sinistro. Tanti i nomi anche qui
accostati al Napoli, da Pasqual a
Molinaro, da Modesto a qualche
sudamericano, è presumibile che il
primo acquisto azzurro sarà centrato
proprio per colmare questa annosa
lacuna.
|