8/6/2005
(Ferruccio
Fiorito ) - Superata senza affanni l’insidia
Sambenedettese, la squadra di Reja si prepara ad
affrontare la forte formazione irpina (fa
tendenza definirla squadra di categoria) ultimi
100 metri di questa lunga maratona che ha visto
il Napoli protagonista, suo malgrado,
dell’inferno della serie C.
Prima di dedicarci al derby da più parti
auspicato, ci sentiamo in dovere di scusarci, da
napoletani, con lo staff della Samb vittima di
un vero e proprio agguato ad opera di
delinquenti camuffati da tifosi e da cittadini,
della nostra città.
L’epilogo lo si conoscerà fra meno di due
settimane da vivere intensamente, con la
consapevolezza che spesso nello sport ad essere
favoriti non conviene; pertanto, siamo ben lieti
di sottoscrivere che il pronostico è dalla parte
dell’Avellino, che potrà, in fin dei conti,
superare il Napoli senza mai batterlo, essendo
sufficienti alla squadra diretta da Francasco
Oddo, due pareggi per essere promossi.
In cuor nostro, però, la verità è un’altra,
certi di essere squadra di altra categoria, con
un pubblico che ogni club pagherebbe al prezzo
di un fuoriclasse, per averlo sempre in campo la
domenica e, soprattutto, con i calciatori
finalmente coscienti della loro forza, capaci di
mostrare una cattiveria-sportiva mai evidenziata
sino alla scorsa partita.
Gli elementi per far bene ci sono tutti, sarà
importante che colui che è deputato al loro
impiego non sbagli nulla, costruendo la partita
prima a tavolino e poi sul manto erboso.
A questo punto, non ci resta che aspettare che
lo stadio San Paolo, tornato tempio del calcio
in occasione dell’addio al football del suo
figlio migliore, si riempia di azzurro e che le
bandiere tornino a sventolare fiere di quei
colori inimitabili.
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