18/1/2005
(Ferruccio
Fiorito) - Nel titolo vi è in sintesi
annotata la morale di quanto emerso nel corso
delle due conferenze stampa convocate in
mattinata e a ora di pranzo dall’ex allenatore,
e dalla dirigenza per presentare il nuovo
“Mister”.
Scenario già visto troppe volte negli ultimi
anni; domande (sempre le stesse) rivolte al
nuovo allenatore pronto da subito a vestire i
panni dell’uomo società, promesse di promozione
neanche a parlarne (ma forse è giusto
cosi…forse) ma massima disponibilità a fare fino
in fondo il proprio dovere.
Il 18 gennaio del 2004, il Napoli conobbe forse
una delle peggiori pagine della propria storia
con la sconfitta sul campo dell’Albinoleffe, che
fece intravedere a tutti gli spettri della serie
C, poi conquistata non sul campo, ma in un’aula
angusta del Tribunale di Napoli.
Esattamente un anno dopo, cosa è cambiato?
Difficile scrivere che qualcosa sia cambiato in
meglio; i più ottimisti, forse, potrebbero
trovare il coraggio di intravedere un raggio di
sole in questo cambio di panchina, dimenticando
però che in campo vanno i giocatori; certo,
abbiamo Marino…abbiamo De Laurentis…e poi…?
Niente di personale contro Reja, altrettanto
dicasi di Presidente e Direttore Generale, ma
consentitemi di esprimere tutta la mia amarezza
nel constatare che questo Napoli è nuovamente
figlio della improvvisazione, della incapacità e
forse, in minima parte, anche della sfortuna.
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