(VINCENZO LETIZIA / foto di
Felice De Martino) - Su queste
pagine abbiamo sempre tessuto
poderose lodi a colui che ha
permesso che il calcio a Napoli non
sparisse. Ci stiamo riferendo al
presidentissimo azzurro Aurelio De
Laurentiis, che però obiettivamente
in questa settimana precedente e
successiva al “grande evento” ha
perso un’occasione per acquisire
ulteriori crediti di simpatia agli
occhi dell’opinione pubblica e dei
tifosi. Sulla generosità e la
passione di De Laurentiis nessuno
può dubitare, ma il presidente
appare ultimamente teso e deluso
dalle prestazioni del Napoli e sta
esprimendo questa sua amarezza in
maniera singolare. Si era fidato e
si fida del suo diggì Marino, ma ora
tante sue certezze sembrano
vacillare e avendo smesso di
prendersela con l’allenatore, ha
evidentemente trovato altri
colpevoli alla crisi di gioco del
Napoli. Innanzitutto, è
INACCETTABILE il comportamento che
sta avendo con molti giornalisti,
molti dei quali rei solo di fare
domande intelligenti
all’interlocutore in difficoltà. De
Laurentiis ieri se l’è presa prima
con i giornalisti di Sky che
documentavano gli incidenti
all’esterno dello stadio San Paolo,
poi ha offeso pesantemente una
collega. Non contento ha accusato i
mezzi di informazione di fare del
“terrorismo” solo perché questi
ultimi continuano a rilevare le
evidenti carenze di gioco e di
organico di una squadra costruita
male. Dunque, il club azzurro ormai
ha individuato i suoi problemi nei
riflessi nocivi che il diritto di
cronaca esercitato dalla stampa
produrrebbe sulla squadra e cerca di
impedirlo in ogni maniera. Permane
il silenzio stampa, a molte testate
giornalistiche non è stato concesso
l’accredito e gravi offese sono
state mosse ad alcuni colleghi. A
questo punto è auspicabile un
intervento dell’USSI per
stigmatizzare immediatamente questa
odiosa prassi che da un pò sembra
essersi consolidata.
Un’altra cosa che non è stata
gradita da molti tifosi che hanno
scritto alla nostra redazione è
stato poi il pronostico del
presidente: “Mi accontenterei di un
pari contro la Juventus” auspicava
il produttore alla vigilia del match
con i bianconeri. Da un uomo di
spettacolo come Aurelio De
Laurentiis non ci saremmo mai
aspettati un’affermazione del
genere. E’ come privare il tifoso
pagante di uno spettacolo completo
nell’aspettativa, nello spirito e
soprattutto nello svolgimento di un
match che obiettivamente per lunghi
tratti, pur contro una Juventus
disastrata in ogni reparto, è stato
inguardabile. E in un contesto
com’era quello dello stadio San
Paolo stracolmo e brulicante di tifo
e passione, c’erano tutti gli
ingredienti per offrire un degno
spettacolo a questa gente che merita
molto di più.
Un presidente che alla vigilia del
match con la “vecchia signora”
invece di esternare passione,
aspettative e sogni ha parlato di
budget, di introiti televisivi e di
fantomatici campionati mondiali per
club… Il tifoso avrebbe voluto
sentire il proprio presidente
caricare la squadra e magari
esternare la passione di un uomo che
in quel momento rappresentava i 6
milioni di cuori azzurri che
sognavano di fare lo sgambetto alla
Juventus.
A molti tifosi, da quello che si è
sentito nell’intervista andata in
onda su Sky, non piace neanche la
programmazione che ha in mente il
produttore cinematografico.
Innanzitutto, ha parlato di un
Napoli che in futuro dovrà essere
composto da giovani calciatori e ha
sbattuto le porte in faccia a due
personaggi che invece avrebbero
potuto portare una ventata di
spettacolo ed entusiasmo al popolo
azzurro, stiamo parlando di Cassano
e di mister Marcello Lippi. De
Laurentiis ha sentenziato che
Cassano non verrà mai a Napoli
perché il calciatore non rientra in
quella schiera di giocatori che
piacciono a lui e a Marino; così
come l’allenatore campione del
Mondo, evidentemente con troppa
personalità per poter calzare a
pennello per i due massimi vertici
del Napoli. Che dire, caro
presidente. Vorremmo obiettare
soprattutto su una cosa: non si può
pensare di configurare il “modello
Napoli” come quello dell’Udinese,
non ci siamo proprio. Napoli ed il
suo pubblico meritano di avere una
grande squadra come la Roma, l’Inter
e il Milan. Sono queste le realtà a
cui Lei dovrebbe puntare.
Per concludere un suggerimento. Se
il Napoli gioca in maniera pietosa,
non se la prenda con chi rileva solo
un dato oggettivo e lo scrive. Si
alteri con chi ha costruito questa
squadra e la sistema male in campo,
altrimenti qui come si dice a
Napoli, stiamo facendo e “maccarune'
a coppe e ò furmag a sott”…