27/2/2005
(dal mensile n. 4 di PianetAzzurro, Peppe
Iannicelli) - Il derby del Partenio ha
chiarito in maniera inequivoca il ruolo di
Avellino e Napoli nel corso della stagione. Ai
lupi tocca il compito di inseguire il Rimini e
contendergli il primo posto. Agli azzurri non
resta che riconquistare il terzo posto,
tallonare la seconda piazza e prepararsi nella
maniera più saggia ai play-off.
Lo sprint finale è già lanciato ed è questo il
momento nel quale gli atleti, il tecnico, la
società devono impegnarsi a profondere il
massimo delle energie mentali e fisiche
disponibili.
Fontana e compagni sono ben consapevoli di cosa
li attende sul terreno di gioco nelle prossime
gare. La società dal canto suo allunga lo
sguardo un poco più in là. Il calcio italiano è
in fermento. Numerose società di massima serie e
del campionato cadetto sono paurosamente in
bilico, soffocate dai debiti nei riguardi
dell’Erario. Chissà quante , in primis Lazio e
Parma, riusciranno a rientrare nei parametri
previsti dalle normative che regolano
l’iscrizione ai campionati ? Difficile dirlo
oggi. Facile, oggi, invece prevedere che ci
attende ancora una lunga estate di
commercialisti, tribunali, avvocati e carte
bollate nel corso della quale il Napoli potrà
giocare le sue carte per un ripescaggio in serie
A.
A questo progetto lavorano, neanche troppo
sottotraccia, De Laurentis e Marino che si
preparano a: reclamare il rispetto delle regole;
a far valere la solvibilità economica del
patron; esaltare la potenza mediatica di una
squadra come quella azzurra dal tifo globale;
mostrare i bilanci in ordine.
Il calcio italiano ha un dannato bisogno di un
Napoli forte ed in serie A. In questa
prospettiva il ripescaggio sarebbe, oltre che un
doveroso risarcimento per l’illegale
retrocessione in serie C1, un affare davvero per
tutti.
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