• L'OPINIONE di Peppe Iannicelli •

24/10/2006

Negli ultimi anni ci siamo abituati ad assistere a due campionati di calcio. Il primo torneo terminava con il fischio finale della stagione agonistica. Il secondo cominciava subito a colpi di bilanci, fidejussioni, tribunali e carte bollate.
Nell’ultimo lustro il calcio italiano non ci ha fatto mancar nulla: promozioni e retrocessioni a tavolino, bilanci taroccati, fidejussioni fasulle, scudetti revocati, classifiche stravolte.
Il turbinio di sentenze, veleni, squalifiche è stato sempre più vorticoso fino all’estate 2006 scandita da una vera e propria apoteosi di verdetti proclamati e rinnegati.
La legge è uguale per tutti, ma c’è sempre qualcuno più uguale degli altri. La massima ha trovato concreta ed inquietante applicazione a proposito della “questione arbiratrale”.
No, non parlo delle giacchette nere ( o policrome a seconda delle esigenze di sponsorizzazione ) ma bensì dell’arbitrato inteso come strumento della giustizia sportiva.
Se il verdetto risulta sgradito ai signori riconosciuti colpevoli in primo e secondo grado, è sempre possibile ricorrere all’Arbitrato per ottenere qualche “aiutino”. C’è aria di mosti e maxi sconti in questo autunno triste del calcio italiano che tiene con il fiato sospeso i tifosi di Milan, Lazio, Fiorentina, Reggina, Juve e di tutte le altre formazioni impegnate in serie A ed in serie B.
Ma quale che sia la decisione finale posso fin d’ora affermare che il campionato ne risulterà falsato. Stigmatizzo l’aver lasciato in sospeso una questione così delicata consentendo l’avvio dei campionati. Sarebbe stato meglio ritardare di qualche settimana il calcio d’inizio definendo con chiarezza l’entità delle penalizzazioni.
Ho il tremendo sospetto che l’abbiano fatta apposta per poter commisurare la riduzione della penalizzazione alla posizione di classifica rispetto agli obiettivi stagionali.
Insomma una giustizia su misura che non chiuderà questa pagina vergognosa per il calcio italiano, ma finirà per aprirne un altro capitolo.
Bene ha fatto il presidente Aurelio De Laurentiis a richiamare tutti all’ordine. L’arbitrato juventino, qualche incauto tesserato si è lasciato anche sfuggire il quantum della decurtazione, condizionerà il campionato cadetto ed anche i play-off nella misura in cui la formazione bianconera potrà correre per la vittoria della reagular season piuttosto che degli spareggi promozione. Cosa convenga al Napoli è facile intuirlo; ma quanto sarebbe giusto che la squadra più forte (la Juve) abbia a disputare i play-off piuttosto che vincere il campionato nonostante le sue qualità superiori ? Le altre di serie B dovrebbero subire oltre al danno di un posto promozione in meno, anche la beffa di giocarsi la stagione al cospetto della rivale più attrezzata e temibile.
 

 

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