Negli ultimi anni ci siamo abituati
ad assistere a due campionati di
calcio. Il primo torneo terminava
con il fischio finale della stagione
agonistica. Il secondo cominciava
subito a colpi di bilanci,
fidejussioni, tribunali e carte
bollate.
Nell’ultimo lustro il calcio
italiano non ci ha fatto mancar
nulla: promozioni e retrocessioni a
tavolino, bilanci taroccati,
fidejussioni fasulle, scudetti
revocati, classifiche stravolte.
Il turbinio di sentenze, veleni,
squalifiche è stato sempre più
vorticoso fino all’estate 2006
scandita da una vera e propria
apoteosi di verdetti proclamati e
rinnegati.
La legge è uguale per tutti, ma c’è
sempre qualcuno più uguale degli
altri. La massima ha trovato
concreta ed inquietante applicazione
a proposito della “questione
arbiratrale”.
No, non parlo delle giacchette nere
( o policrome a seconda delle
esigenze di sponsorizzazione ) ma
bensì dell’arbitrato inteso come
strumento della giustizia sportiva.
Se il verdetto risulta sgradito ai
signori riconosciuti colpevoli in
primo e secondo grado, è sempre
possibile ricorrere all’Arbitrato
per ottenere qualche “aiutino”. C’è
aria di mosti e maxi sconti in
questo autunno triste del calcio
italiano che tiene con il fiato
sospeso i tifosi di Milan, Lazio,
Fiorentina, Reggina, Juve e di tutte
le altre formazioni impegnate in
serie A ed in serie B.
Ma quale che sia la decisione finale
posso fin d’ora affermare che il
campionato ne risulterà falsato.
Stigmatizzo l’aver lasciato in
sospeso una questione così delicata
consentendo l’avvio dei campionati.
Sarebbe stato meglio ritardare di
qualche settimana il calcio d’inizio
definendo con chiarezza l’entità
delle penalizzazioni.
Ho il tremendo sospetto che
l’abbiano fatta apposta per poter
commisurare la riduzione della
penalizzazione alla posizione di
classifica rispetto agli obiettivi
stagionali.
Insomma una giustizia su misura che
non chiuderà questa pagina
vergognosa per il calcio italiano,
ma finirà per aprirne un altro
capitolo.
Bene ha fatto il presidente Aurelio
De Laurentiis a richiamare tutti
all’ordine. L’arbitrato juventino,
qualche incauto tesserato si è
lasciato anche sfuggire il quantum
della decurtazione, condizionerà il
campionato cadetto ed anche i
play-off nella misura in cui la
formazione bianconera potrà correre
per la vittoria della reagular
season piuttosto che degli spareggi
promozione. Cosa convenga al Napoli
è facile intuirlo; ma quanto sarebbe
giusto che la squadra più forte (la
Juve) abbia a disputare i play-off
piuttosto che vincere il campionato
nonostante le sue qualità superiori
? Le altre di serie B dovrebbero
subire oltre al danno di un posto
promozione in meno, anche la beffa
di giocarsi la stagione al cospetto
della rivale più attrezzata e
temibile.