2/4/2005
(di Vincenzo Letizia) - Un casino, solito
casino. Attenzione, siamo anche noi affranti per
le gravi condizioni del Santo Padre: stiamo
anche aggiornando i nostri lettori, pur essendo
questo un giornale sportivo, sull’evoluzioni
della sofferenza del Papa. Una pena che,
vogliamo credere nel miracolo, speriamo possa
ancora regalarci la gioia di un Papa
ristabilito. Un grande uomo, Papa Wojtyla, un
Santo che ha reso possibile il dialogo tra le
varie religioni, professatosi perennemente e con
forza contro la guerra, che ha spesso denunciato
i mali remoti e recenti di una Chiesa che
anch’egli ha contribuito a modernizzare e
migliorare: tante, sontuose le sue opere,
certamente un Papa che resterà nei nostri cuori
per sempre e il suo insegnamento indelebile
nelle nostre coscienze.
Ma passiamo dal Sacro al profano… A chi
certamente sarà morsa la coscienza sono i
vertici del nostro Sport, questo si in verità
che andrebbe rivoluzionato, riformato sin dalle
sue più solide fondamenta. Fermarsi può essere
giusto o meno, non è questo il problema. Anche
se ci si chiede allora, perché non lo si abbia
fatto nel famoso 11 settembre relativamente al
disastro delle “Torri Gemelle”, o dopo lo
spaventoso Tsunami che ha sconvolto tragicamente
il Sud Est asiatico. Ma queste sono quisquilie
diceva Totò, anche perché per chi come noi deve
scrivere di sport non può non denunciare un dato
di fatto incontrovertibile. Giusto o sbagliato
che sia fermare lo sport, ma i signori del CONI
non potevano deciderlo prima? Ma è chiedere
tanto a questi personaggi un po’ di
organizzazione e coerenza? Immaginiamo le
squadre che appena fra un paio di ore sarebbero
dovute scendere in campo come avranno preso
questo dictate dopo i viaggi sostenuti con
relativo seguito di tifosi. Pensiamo agli
scommettitori, alle TV o ai giornali che avranno
mandato i loro inviati in questo o quel posto
con relativo esborso di ingenti danari. Tanti,
troppi, insomma, i disagi in un universo in cui
non vige più alcuna regola scritta o morale che
sia certa; in un paese dove il Capo del Governo
dichiara che la Lazio è stata salvata perché si
temeva la feroce reazione dei propri tifosi… E
di cosa vogliamo lamentarci noi, la realtà
nell’Italia in cui viviamo oggi è questa: ci si
sveglia una mattina e cambiano regolamenti,
leggi a secondo dell’esigenza o del capriccio di
quel potente e/o quella forza politica… Con
gente che ha combinato e continua a combinare
solo pandemoni, a fare e disfare dall’alto della
sua arroganza e prepotenza, vero Carraro? In
questo mondo in cui tutto non funziona o non si
vuol far funzionare, un grande uomo ci sta
salutando, forse disgustato anch’esso dai tanti,
troppi guasti dell’essere umano, un Papa che
andava rispettato diversamente: è giusto fermare
lo sport, ci mancherebbe, ma lo si sarebbe
dovuto decidere immediatamente e senza
tentennamenti, tanti disagi si sarebbero
evitati, ben altra figura, anche agli occhi del
Mondo, si sarebbe fatta… Amen.
|