(VINCENZO
LETIZIA) - La sosta del campionato di
serie C1 ha permesso alle squadre di stilare
i primi bilanci e di ricaricare le batterie
in vista dello sprint che d’ora in avanti,
sino all’immediata vigilia di Natale,
chiuderà il girone di andata. Tra queste
squadre, sicuramente il Napoli ha
beneficiato più degli altri del time out,
avendo diversi giocatori non in ordine
fisicamente, tra cui Fontana che,
ristabilito, certamente sarà arruolabile per
il match all’ombra della Torre pendente. La
squadra di Reja è prima, con un (solo) punto
di vantaggio dalle seconde, eppure, anche se
nessuno in casa partenopea mai lo ammetterà
palesemente, c’è un pizzico di delusione.
Marino, anche ai nostri microfoni, una
settimana fa, ha ammesso che si aspettava un
paio di punti in più in classifica; anche il
gioco messo in mostra dal Napoli non ha sin
qui soddisfatto i palati fini: se in difesa
si è trovata la quadratura del cerchio, in
avanti sono evidenti le difficoltà degli
attaccanti azzurri a scardinare le munite
retroguardie avversarie. Qualche miglioria
l’ha prodotta il cambio del modulo, con il
4-3-3 c’è maggiore compattezza a
centrocampo, le linee sono meno distanti ed
i centrocampisti hanno facoltà di inserirsi
a turno ad appoggiare la fase offensiva. La
strada intrapresa è quella giusta, questo
modulo favorisce i rifornimenti per Calaiò,
anche se ha fatto storcere il naso a qualche
calciatore. Uno di questi è Pià, che non
l’ha mai nascosto, predilisce operare
centralmente, dietro Calaiò o Sosa. Il
brasiliano, autore finora di un solo gol, si
adeguerà ai nuovi compiti tattici
affidatigli da Reja, ma ha pure aggiunto:
“sono una seconda punta che ama poco gli
esterni e il mister lo sa…”. Dunque, c’è
qualche malumore dello sgusciante puntero
nativo di Ibitinga sulla sua nuova
collocazione tattica, anche se
obiettivamente l’esangue bottino di reti
fornito sin qui alla causa azzurra dovrebbe
suggerire a Pià di far esprimere
maggiormente il suo score più che dare fiato
alle corde vocali. Del resto il 4-2-3-1 era
stato messo a punto per dar modo a Pià di
sprigionare finalmente le sue potenzialità,
e al di là dell’esibizione sontuosa al
“Birra Moretti”, il brasiliano ha
indubbiamente deluso. Con il 4-3-3 Reja
proverà a rinsavire Calaiò e soprattutto
Capparella che in questa nuova veste tattica
dovrebbero, almeno sulla carta, esaltarsi.
Questi i responsi del campo, ma chi è
deputato a migliorare e/o eventualmente
correggere i difetti dell’organico azzurro
ha già individuato alcune lacune strutturali
della squadra. Innanzitutto, manca un
alternativa a Savini, infatti l’ex terzino
della Fiorentina, in quel di Martina è stato
fatto scendere in campo pur in evidente
difficoltà fisica, segno evidente che c’è
poca fiducia nel giovane Briotti, 19enne
prelevato dalla Primavera della Roma; ecco
perché a gennaio, dovrebbe tornare in maglia
azzurra NICOLA MORA. Si sente la necessità,
anche di acquistare un altro regista, che
possa dar modo a Fontana di rifiatare di
tanto in tanto, visto soprattutto la sua non
più giovane età, ed infatti si sta pensando
di portare all’ombra del Vesuvio l’ex
ragioniere del centrocampo del Verona,
ITALIANO, un elemento che Marino aveva già
provato a portare a Napoli a settembre
quando il Chiedo sembrava aver preso “Jimmy”.
Probabile che Gatti, che mai ha avuto i
giusti spazi da Reja, venga girato in
prestito a qualche compagine magari di serie
cadetta. Marino cerca anche un mediano
mancino, Filippo CAROBBIO, ex Albinoleffe,
attualmente alla Reggina, soddisferebbe le
esigenze di Reja. Un giocatore che ha
lasciato molti rimpianti per la sua partenza
nei tifosi, in Marino ma soprattutto
nell’allenatore, è stato ABATE. Il dato più
interessante è però che ad essersi pentito
di aver lasciato Napoli, quando già da tempo
esisteva un accordo tra Marino e Ariedo
Braida
per l’acquisto della comproprietà a favore
del club partenopeo, è stato proprio il
tornante beneventano. Abate vorrebbe, anzi
vuole, tornare a calcare l’erba del San
Paolo, un ambiente che lo ha spesso esaltato
e Marino farà di tutto per accontentarlo.
Pare che lo stesso Milan sia disposto ad
assecondare tutti, ma l’unica difficoltà
potrebbe nascere dal Piacenza che non
vorrebbe privarsi di un talento sul quale ha
scommesso ad occhi chiusi.
Capitolo attaccanti. Per Reja il reparto è
coperto, anche se Marino vorrebbe integrare
nell’organico una prima punta di provata
esperienza per ripararsi da eventuali
infortuni di Sosa o dai momenti di
appannamento di Calaiò. SONCIN, ex Lanciano
ora all’Atalanta, potrebbe esser preso, ma
creerebbe problemi, in quanto ad un
calciatore che in C1 ha sempre segnato
vagonate di reti bisognerebbe garantire il
posto di titolare, cosa che una grande
squadra come il Napoli non può fare. Più
probabile allora che si arrivi ad un accordo
con il 35enne bomber della Cremonese,
GIOACCHINO PRISCIANDARO che sarebbe disposto
a chiudere la carriera finalmente in una
società di grande fascino come il club di De
Laurentiis.