• NAPOLI, TRA PRIMI BILANCI E STRATEGIE DI MERCATO •

1/11/2005

(VINCENZO LETIZIA) - La sosta del campionato di serie C1 ha permesso alle squadre di stilare i primi bilanci e di ricaricare le batterie in vista dello sprint che d’ora in avanti, sino all’immediata vigilia di Natale, chiuderà il girone di andata. Tra queste squadre, sicuramente il Napoli ha beneficiato più degli altri del time out, avendo diversi giocatori non in ordine fisicamente, tra cui Fontana che, ristabilito, certamente sarà arruolabile per il match all’ombra della Torre pendente. La squadra di Reja è prima, con un (solo) punto di vantaggio dalle seconde, eppure, anche se nessuno in casa partenopea mai lo ammetterà palesemente, c’è un pizzico di delusione. Marino, anche ai nostri microfoni, una settimana fa, ha ammesso che si aspettava un paio di punti in più in classifica; anche il gioco messo in mostra dal Napoli non ha sin qui soddisfatto i palati fini: se in difesa si è trovata la quadratura del cerchio, in avanti sono evidenti le difficoltà degli attaccanti azzurri a scardinare le munite retroguardie avversarie. Qualche miglioria l’ha prodotta il cambio del modulo, con il 4-3-3 c’è maggiore compattezza a centrocampo, le linee sono meno distanti ed i centrocampisti hanno facoltà di inserirsi a turno ad appoggiare la fase offensiva. La strada intrapresa è quella giusta, questo modulo favorisce i rifornimenti per Calaiò, anche se ha fatto storcere il naso a qualche calciatore. Uno di questi è Pià, che non l’ha mai nascosto, predilisce operare centralmente, dietro Calaiò o Sosa. Il brasiliano, autore finora di un solo gol, si adeguerà ai nuovi compiti tattici affidatigli da Reja, ma ha pure aggiunto: “sono una seconda punta che ama poco gli esterni e il mister lo sa…”. Dunque, c’è qualche malumore dello sgusciante puntero nativo di Ibitinga sulla sua nuova collocazione tattica, anche se obiettivamente l’esangue bottino di reti fornito sin qui alla causa azzurra dovrebbe suggerire a Pià di far esprimere maggiormente il suo score più che dare fiato alle corde vocali. Del resto il 4-2-3-1 era stato messo a punto per dar modo a Pià di sprigionare finalmente le sue potenzialità, e al di là dell’esibizione sontuosa al “Birra Moretti”, il brasiliano ha indubbiamente deluso. Con il 4-3-3 Reja proverà a rinsavire Calaiò e soprattutto Capparella che in questa nuova veste tattica dovrebbero, almeno sulla carta, esaltarsi.
Questi i responsi del campo, ma chi è deputato a migliorare e/o eventualmente correggere i difetti dell’organico azzurro ha già individuato alcune lacune strutturali della squadra. Innanzitutto, manca un alternativa a Savini, infatti l’ex terzino della Fiorentina, in quel di Martina è stato fatto scendere in campo pur in evidente difficoltà fisica, segno evidente che c’è poca fiducia nel giovane Briotti, 19enne prelevato dalla Primavera della Roma; ecco perché a gennaio, dovrebbe tornare in maglia azzurra NICOLA MORA. Si sente la necessità, anche di acquistare un altro regista, che possa dar modo a Fontana di rifiatare di tanto in tanto, visto soprattutto la sua non più giovane età, ed infatti si sta pensando di portare all’ombra del Vesuvio l’ex ragioniere del centrocampo del Verona, ITALIANO, un elemento che Marino aveva già provato a portare a Napoli a settembre quando il Chiedo sembrava aver preso “Jimmy”. Probabile che Gatti, che mai ha avuto i giusti spazi da Reja, venga girato in prestito a qualche compagine magari di serie cadetta. Marino cerca anche un mediano mancino, Filippo CAROBBIO, ex Albinoleffe, attualmente alla Reggina, soddisferebbe le esigenze di Reja. Un giocatore che ha lasciato molti rimpianti per la sua partenza nei tifosi, in Marino ma soprattutto nell’allenatore, è stato ABATE. Il dato più interessante è però che ad essersi pentito di aver lasciato Napoli, quando già da tempo esisteva un accordo tra Marino e Ariedo Braida
per l’acquisto della comproprietà a favore del club partenopeo, è stato proprio il tornante beneventano. Abate vorrebbe, anzi vuole, tornare a calcare l’erba del San Paolo, un ambiente che lo ha spesso esaltato e Marino farà di tutto per accontentarlo. Pare che lo stesso Milan sia disposto ad assecondare tutti, ma l’unica difficoltà potrebbe nascere dal Piacenza che non vorrebbe privarsi di un talento sul quale ha scommesso ad occhi chiusi.
Capitolo attaccanti. Per Reja il reparto è coperto, anche se Marino vorrebbe integrare nell’organico una prima punta di provata esperienza per ripararsi da eventuali infortuni di Sosa o dai momenti di appannamento di Calaiò. SONCIN, ex Lanciano ora all’Atalanta, potrebbe esser preso, ma creerebbe problemi, in quanto ad un calciatore che in C1 ha sempre segnato vagonate di reti bisognerebbe garantire il posto di titolare, cosa che una grande squadra come il Napoli non può fare. Più probabile allora che si arrivi ad un accordo con il 35enne bomber della Cremonese, GIOACCHINO PRISCIANDARO che sarebbe disposto a chiudere la carriera finalmente in una società di grande fascino come il club di De Laurentiis.
 

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