11/4/2005
(dall'inviato Vincenzo Letizia) - Ancora
un successo targato Sosa ed ancora l’ennesimo
cambio di modulo proposto da mister Reja. E’
ormai il Napoli una squadra camaleontica che
cambia pelle ogni domenica. C’è chi sostiene che
l’eterna instabilità tattica dell’allenatore
partenopeo rappresenti una virtù, chi invece
ritiene che cambiare spesso non consenta alla
squadra di acquisire quella sicurezza di gioco
che possa garantire qualche possibilità in più
in vista degli spareggi finali. Noi siamo stati
sempre tra coloro che ritenevano e ritengono che
bisognerebbe finalmente trovare la quadratura
giusta e definitiva per questa squadra che pure
annovera tra le sue fila giocatori di categoria
superiore. Dopo il primo tempo di ieri, Reja
sembrava aver imboccato la strada giusta,
finalmente trame di gioco ariose e veloci per un
Napoli formato Real con il 4-2-3-1. L’unica nota
stonata era rappresentata da Calaiò,
controfigura sbiadita del campioncino ammirato a
Pescara. Ma il secondo tempo riproponeva vecchi
dubbi e le solite perplessità, e il Padova di
Renzaccio Ulivieri, che quando vede le maglie
azzurre del Napoli si eccita come il toro che
scruta il colore rosso, metteva a nudo tutti i
difetti dell’ingranaggio di Reja. Squadra lunga,
arruffona e con poche idee, se non la ricerca
ossessiva della palla lunga. Meno male che in
questo momento gli azzurri trovano spesso in
Sosa il salvatore della patria, ma siamo certi
che la roulette possa sortire il solito numerino
fortunato sulla ruota di Napoli rappresentato
dalla capoccia benedetta del Pampa? Francamente,
noi fossimo in Reja non ne saremmo così certi, e
al di là di studiare soluzioni che magari
possano, finalmente, prevedere la contemporanea
presenza sul terreno verde di Sosa e Calaiò, ci
preoccuperemmo di dare a questa squadra un gioco
più convincente, magari partendo proprio da quei
20 minuti iniziali che hanno caratterizzato il
match contro i bianco-scudati. Siamo certi che
anche Reja vuole ciò e vediamo durante la
settimana come lavora alacremente per dare
un’identità sempre più solida alla squadra,
certo ora è indubitabile che i risultati danno
ragione al mister, però se quei 20 minuti di bel
gioco diventassero magari 60 ci sentiremmo più
tranquilli in vista dei play off. Le soluzioni
non le abbiamo noi, nè ci permetteremmo di
suggerirle: toccherà a Reja trovarle…
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