• EDITORIALE: NAPOLI, SVEGLIA! •

10/7/2005

(Carmine Casella) - Le deliberazioni della Co.vi.soc. relative ai bilanci delle società di calcio di A e B non lasciano dubbi ad interpretazioni: il Napoli, secondo i regolamenti vigenti nel calcio professionistico italiano, anche l’anno prossimo dovrà rimanere nell’inferno della serie C.
E’ inutile confidare in ripescaggi alla “Fiorentina” da persone (tipo Carraro) che la scorsa stagione si sono prodigati all’inverosimile per cancellare dalla geografia della pedata nazionale la squadra azzurra.
In merito alle società bocciate dalla commissione di controllo dei bilanci delle compagini calcistiche, da mal di pancia ci è sembrato l’intervento di qualche parlamentare il quale vorrebbe costituire un organismo che dovrebbe salvaguardare i diritti sportivi acquisiti sul campo, sconfessando cose tipo Lodo Petrucci. Cari signori, che dovreste occuparvi di tutt’altro della vita pubblica, dove eravate l’anno scorso quando avete fatto marcire il Napoli senza muovere un dito?
Doveroso chiamare alla mobilitazione la tifoseria partenopea. Evitando gesti inconsulti, che giustificherebbero la manovre ghettizzanti del Palazzo, è il caso di ripudiare totalmente tutto quello che è calcio nella nostra città. Non è possibile che si vada in 80000 al S.Paolo per una gara di serie C, nemmeno per una finale playoff, premiando di fatto chi ha voluto espellere Napoli dal campionato cadetto. E rabbrividiamo quando leggiamo sondaggi dove l’80% della tifoseria continuerebbe a seguire gli azzurri nella terza serie.
E inoltre non è possibile essere anche l’anno prossimo la “cassaforte” di gente come Macalli, presidente Lega di C, che continua a prendere per i fondelli 6 milioni di fan napoletani quando dice che non vede nulla di male in una partita tra azzurri e Pizzighettone (ci scusiamo fin d’ora con i tifosi di questa simpatica compagine, crediamo che sia chiaro che non abbiamo nulla contro).
E’ imminente al S.Paolo un importante appuntamento calcistico che verrà irradiato anche in diretta TV: disertiamolo! Vediamo se qualcuno a Roma e a Milano finalmente recepisce il messaggio.
 

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