(RENATA SCIELZO) - E nemmeno
noi. Si chiama amore della verità il
nostro, quello che dovrebbe muovere
ogni giornalista.
Lungi da noi voler insegnare il
mestiere a colleghi ben più
ACCREDITATI o voler competere con
l’esperienza decennale del foglio
rosa – LA STORICA GAZZETTA –
vogliamo solo che ci sia
riconosciuto un piccolo merito,
quello di aver rivelato per primi la
possibilità dell’arrivo del 'Chino'
Recoba a Napoli.
Non siamo alla ricerca di
pubblicità, né tanto meno di facili
sensazionalismi, vogliamo solo che
sia fatta una piccola
puntualizzazione, per amore della
verità e ancor di più per chiarire
il misunderstanding occorso quest’oggi
durante la trasmissione 'Radio Goal',
laddove i nostri intenti sono stati
mal interpretati e ingiustamente
annoverati nel solco della sterile
polemica o peggio della provocazione
fine a se stessa.
In osservanza all’adagio latino
“Verba volant, scripta manent”, ci
auguriamo che siano i lettori
stessi, quanto meno quelli più
distratti, a dare una scorsa al
mensile PianetAzzurro di giugno (p.10)
per trovare risposta a quella che –
lo ribadiamo con veemenza – non
vuole essere una provocazione, ma
solo una richiesta di errata
corrige.
Leggere per credere: “La platea di
Napoli ricorda molto la mia gente.
E’ calda, appassionata. Vedere
tifosi così far festa è sempre
bello. Napoli è una delle piazze più
importanti d’Italia. Un giocatore
non potrebbe mai non tener in
considerazione un’offerta di tale
portata”.
Sono queste le dichiarazioni
rilasciate più di un mese fa dal
'Chino' Recoba ai nostri microfoni,
sono queste le dichiarazioni che ci
fanno sentire in diritto/dovere di
puntualizzazione, con delle
precisazioni.
Non saremo così ciechi e stolti da
sostenere che Recoba abbia detto
tout court: “Vengo a Napoli”, “Sono
già del Napoli”, perché non lo ha
fatto, ma nemmeno siamo così tordi
da non prenderci il merito di aver
subodorato un suo possibile arrivo
all’ombra del Vesuvio, altrimenti
perché intervistare Recoba piuttosto
che Cassano o Bobo Vieri, tanto per
citarne due a caso?
E nemmeno siamo così poco uomini di
mondo da non comprendere che il
Chino dal canto suo, mantenendosi
abbottonato, come è d’uopo che sia
in clima di calciomercato (esiste
anche un qualcosa che si chiama
potere contrattuale), non ha affatto
negato l’eventualità di un
trasferimento al Napoli, pur
cercando, come è naturale che sia,
di evitare domande “scomode” e di
rispondere con frasi generiche.
A che tutto ciò? Perché sia dato a
Cesare quel che è di Cesare. La
Gazzetta ipotizza Recoba al Napoli,
benissimo, siamo tutti d’accordo, ma
non si dica che è una primizia,
perché non lo è più, la notizia era
nell’aria da tempo, e se una volta
tanto non è stato il più grosso
quotidiano sportivo nazionale a
lanciare la bomba, ma una piccola
(eppure molto seguita) agenzia di
stampa faziosa e azzurra fin nel
midollo, con il Napoli nel cuore,
perché non riconoscerle questo
merito, perché inalberarsi e cercare
di ovviare alla dimenticanza dicendo
“noi non cadiamo nelle
provocazioni”?
La nostra diffusione non è certo
pari a quella dello storico foglio
rosa (quanto dobbiamo ancora
camminare, quanto dobbiamo ancora
imparare, quanto dobbiamo ancora
sudare…), ma avremmo preferito che
anziché bollarci come provocatori o
sobillatori ci si fosse detto: “ci
spiace, ma il vostro mensile non
l’abbiamo letto o ancora “ci spiace
ma questa notizia ci era sfuggita”.
Sarebbe stato più corretto. Perché è
vero che “Verba volant, scripta
manent”, ma non è sempre altrettanto
vero che “Ubi maior minor cessat”.
Tanto di cappello alla Gazzetta per
le sue innumerevoli dritte e
imbeccate (e non ci permettiamo
nemmeno di competere, ne usciremmo
con le ossa rotte e frantumate), ma
su Recoba ci spiace…siamo arrivati
prima noi. E se una volta, una sola,
l’allievo supera il maestro, anche
se con una buona dose di intuito,
perché non riconoscerglielo?
Questo naturalmente non significa né
trofei, né premi – quelli si
acquisiscono in ben altra maniera –
significa solo puntualizzare la
verità.
Forse i lettori si saranno un po’
stancati, molto rumore per nulla, ma
contro rumours, marchi infamanti e
dicerie solo la Verità e l’amore per
essa, quello che ogni giorno ci
spinge ad informare i nostri
lettori.
P.S. Speriamo che la nostra
“gittata” non sia stata troppo lunga
e che il collega De Maggio abbia
compreso i nostri intenti… del resto
se siamo stati noi i primi o se lo è
stata la Gazzetta poco conta per il
nostro Napoli, speriamo solo che il
Chino vesta azzurro e che
soprattutto “gonfi la rete!”